Avviate le procedure per l’inclusione della Piana fiorentina e di altre aree del territorio comunale sestese nella “buffer zone” (‘zona di rispetto’) del centro storico di Firenze riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco. La giunta comunale di Sesto Fiorentino ha approvato la proposta di perimetrazione dell’area stabilita dal Comune di Firenze sulla base di un cronoprogramma condiviso con l’Unesco secondo le Linee Guida della Convenzione sul Patrimonio Mondiale. La proposta prevede una vasta area intorno al capoluogo che comprende porzioni del territorio dei comuni di Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli e Fiesole ed evidenzia uno stretto rapporto storico, culturale e paesaggistico tra il centro storico di Firenze e le aree circostanti.
“È logico e assai condivisibile - ha commentato stamani il sindaco Gianni Gianassi presentando la proposta alla stampa - che il riferimento al passato e il rapporto della Firenze storica con la collina e la piana vada ben oltre i confini amministrativi”. Con una delibera di giunta approvata nel novembre scorso, il Comune di Firenze ha incluso nella “buffer zone” un’area che comprende il centro storico di Sesto, Colonnata, la manifattura di Doccia e la fascia pedecollinare sovrastante con il sistema delle ville e dei complessi monumentali nonché l’intero perimetro del Parco della Piana.
E stabilisce che quest’ultimo rappresenta l’ultima residuale testimonianza delle sistemazioni agrarie della piana storica, che come tali devono essere sottoposte dall’Unesco alle tutele monumentali degli altri elementi di valore storico e artistico. Il centro storico di Firenze è stato inserito nel 1982 all’interno della World Heritage List, la lista dei siti riconosciuti patrimonio mondiale dall’Unesco. Le Linee Guida della Convenzione per la salvaguardia sul Patrimonio Mondiale ritengono necessario, per una più efficace protezione dei siti, che sia individuata un’area intorno al loro perimetro denominata “buffer zone”, una sorta di ‘cintura di sicurezza’ per proteggere ulteriormente il nucleo Unesco da interventi invasivi e nuove costruzioni edilizie che potrebbero compromettere il valore universale del sito. Adesso la proposta sarà inviata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per una valutazione diretta e, successivamente, al Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco per l’approvazione definitiva.