Rilevanti rischi per i lavoratori che operano all’interno dei capannoni: con questa motivazione il sindaco Gianni Gianassi ha firmato stamani un’ordinanza contingibile e urgente che dispone la cessazione delle attività di altre 31 aziende cinesi di pelletteria dell’Osmannoro. Le carenze e le inadeguatezze sono emerse stavolta nei capannoni di via Forlanini ai numeri civici 50, 52, 54 e 56 a seguito di un sopralluogo congiunto effettuato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri, dai Vigili del Fuoco, dalla Polizia Municipale di Sesto Fiorentino e dai funzionari di Inps, Inail e Direzione Territoriale del Lavoro di Firenze. La successiva relazione dell’Asl 10 ha reso noto che nei capannoni in questione - anche in questo caso, come in passato, risultati di proprietà di cittadini italiani - sono state riscontrate gravi condizioni di sporcizia e fatiscenza, locali adibiti a cucine con scarsi requisiti igienici e lavoratori impiegati in ambienti assolutamente non conformi ai parametri di igiene edilizia stabiliti dalla Regione Toscana.
Il provvedimento del sindaco dispone l’immediata sospensione delle 31 attività svolte nei capannoni di via Forlanini 50-52-54-56, che potranno riaprire solo quando i destinatari dell’ordinanza avranno eseguito una radicale opera di bonifica dei servizi igienici - adeguandoli al numero di addetti presenti al loro interno - e avranno provveduto alla loro manutenzione e pulizia periodica. Negli ultimi quattro anni l’area produttiva dell’Osmannoro è stata interessata da numerose iniziative analoghe da parte del Comune di Sesto Fiorentino, che hanno portato complessivamente alla chiusura di oltre 350 ditte cinesi.
Nell’autunno 2009 i sopralluoghi delle forze dell’ordine riscontrarono gravi irregolarità igienico-sanitarie, urbanistiche, ambientali e in materia di sicurezza sul lavoro che imposero l’interruzione dell’attività per 155 aziende operanti nei capannoni industriali di via Avogadro, via Forlanini, via De Gasperi e via Edison. Nel dicembre 2011 fu poi la volta di 36 ditte individuali di borse e pelletteria di via Ponte all’Asse; nel 2012 furono sequestrati capannoni in via Majorana e in via Ponte a Giogoli dove avevano sede circa 130 ditte artigiane di pelletteria.
Un altro intervento fu effettuato poi nel gennaio 2013, quando le carenze e le inadeguatezze emerse nei capannoni di Via Avogadro e via Forlanini portarono alla chiusura di altre 38 pelletterie. Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Firenze, coadiuvata dal personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, dell’Azienda Sanitaria Locale, della Direzione Territoriale del Lavoro, dell’INAIL, dell’INPS, dei NAS, Vigili del Fuoco e della Polizia Municipale di Sesto Fiorentino, ha incentrato l’attività ispettiva su due aree dove maggiore è la presenza di “imprese cinesi”: zona Osmannoro (tra Firenze e Sesto Fiorentino) e Cerreto Guidi.
Questo è l’esito delle attività ispettive: - in Sesto Fiorentino, via Forlanini, sono stati sottoposti a controllo 2 capannoni, di circa 1.200 mq, dove operavano 21 ditte, quasi tutte a conduzione familiare, dedite principalmente al confezionamento di borse in pelle ed accessori d’abbigliamento. Sono stati individuati, intenti al lavoro, complessivamente 42 lavoratori, tutti di origine cinese, di cui 23 sono risultati completamente in nero e 13 irregolari. Tra gli operai anche 2 minori ed 1 clandestino.
I rispettivi datori di lavoro sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Firenze per occupazione di minori, ai sensi dell’ art. 26 della L. n° 977 del 17 ottobre del 1967 e per l’impiego di lavoratore straniero privo del permesso di soggiorno, ai sensi art.22, comma 12, del D. Lgs. n. 286/1998. La Direzione Territoriale del Lavoro, l’INPS e l’INAIL hanno irrogato sanzioni amministrative per complessivi € 101.850. Inoltre, a seguito delle irregolarità accertate, sono stati emessi 5 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, ai sensi dell’art.
14, del d.lgs. 81/2008 (impiego di personale non risultante dalla documentazione obbligatoria in misura pari o superiore al 20% del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro all’atto del controllo). L’ASL ha riscontrato diverse violazioni sulla normativa igienico sanitaria nei luoghi di lavoro. - in Cerreto Guidi - zona industriale Stabbia, è stato controllato un capannone, di circa mq 600, dove operavano 4 ditte, dedite alla produzione di articoli di pelletteria, borse e scarpe, che impiegavano 15 persone, tutte di origine cinese.
Di queste, 5 sono risultate “in nero” ed 1 irregolare. All’interno del capannone erano state ricavate delle piccole stanze dormitorio nonché delle zone “cucina”. Numerose le violazioni riscontrate dall’ASL sulla normativa igienico sanitaria e dai Vigili del Fuoco sulla sicurezza antincendio. Nel corso del 2013, in tutta la provincia fiorentina, la Guardia di Finanza ha organizzato interventi congiunti con le altre forze di polizia ed autorità di controllo, che hanno interessato 20 capannoni.
Tali controlli hanno permesso di individuare l’impiego di 133 lavoratori in nero, 95 irregolari e 14 clandestini. Sono state emesse, inoltre, 12 richieste di provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14, del d.lgs. 81/2008 e 9 ordinanze di cessazione immediata delle attività lavorative e/o i sequestri per mancanza dei requisiti igienico – sanitari e delle norme di sicurezza.