Industria toscana fuori dalla crisi? Sono scettici i segretari regionali delle federazioni industriali della Cisl, Fim (metalmeccanica) e Femca (chimica, farmaceutica, tessile, acqua, energia), che proprio oggi a Firenze hanno avviato formalmente (prime in Italia a farlo) il percorso che le porterà a fondersi, dando vita ad un’unica federazione Cisl dell’industria. “La ripresa io non la vedo –dice Marco Tesi, segretario Fim della Toscana-.
Non mi pare proprio si possa parlare di ripresa in questo momento, le aziende non investono e fanno i conti con costi troppo alti, che è il problema vero del settore. Per la ripresa serve una scossa forte e immediata, uno shock positivo, senza il quale continueremo a perdere aziende e professionalità. E in questo quadro si palesa tutta l’inadeguatezza della nostra formazione, perché non si interviene con lo strumento formativo per le persone che sono fuori dalla produzione.” “Più che di ripresa parlerei di uno stop all’emorragia di posti di lavoro –dice Massimo Guerranti, segretario toscano Femca-.
In realtà, nel nostro settore, chi ha investito e ha lavorato sui mercati esteri la crisi probabilmente non l’ha mai sentita; e quindi ora fa qualche assunzione. Il dramma è per quelle aziende che si rivolgono solo o prevalentemente al mercato domestico e per le quali non si può certo parlare di ripresa. Non è un caso se chi va bene esporta almeno il 70% dei propri prodotti.” Fim e Femca della Toscana si sono riunite oggi a Firenze in un Consiglio Generale congiunto, primo passo politico di quel percorso di unione che porterà, entro fine anno, allo scioglimento delle due federazioni attuali e, entro giugno 2015, alla nascita di un’unica federazione Cisl dell’industria, con quasi 16 mila iscritti. All’incontro hanno preso parte anche il segretario generale nazionale della Femca, Sergio Gigli e il segretario nazionale Fim Marco Bentivogli. “L’impegno che stiamo mettendo nel costruire la Federazione Industria Cisl –ha detto Gigli- è finalizzato al rilancio del sistema industriale, rivendicando nei confronti del governo una vera politica in tal senso.
Siamo consapevoli che senza industria il Paese non si salva e nello stesso tempo c’è l’ambizione di tutelare meglio il lavoro e i lavoratori.” “Con questo, che è il primo Direttivo unitario in Italia –ha detto Bentivogli- apriamo il cantiere di una nuova grande e forte Federazione dell’industria. Ho trovato tra quadri e delegati forte entusiasmo e grande convinzione: hanno capito che non finiscono le storie di due importanti categorie, ma piuttosto se ne apre una più grande che le conterrà entrambe, significative del migliore sindacalismo industriale europeo.” Una spinta alla ripresa potrebbe arrivare dall'avvio di importanti opere strategiche per il territorio? “Nell’ultima seduta del Cipe sono state sbloccate e si è dato l’avvio ad opere importanti per la Toscana per un totale di 68,7 milioni di Euro.
Sono risorse immediatamente spendibili che confermano un impegno preso per opere infrastrutturali di grande importanza che da tempo attendono di essere realizzate, grazie anche alle risorse che dal Fondo Revoche del Ministero abbiamo conferito ad Anas in Legge di Stabilità per la manutenzione straordinaria e la costruzione di nuovi tratti di strade e snodi regionali di interesse nazionale. E’ un primo importante sblocco di fondi ai quali dovranno essere aggiunti finanziamenti per intervenire nella Toscana in emergenza a partire dalla rimozione di frane che bloccano due linee ferroviarie importanti come la Siena-Grosseto e la Porrettana”.
Così il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis annuncia il via libera dal Cipe, grazie al quale Anas potrà avviare le gare e quindi aprire i cantieri, agli interventi per la Tangenziale di Lucca (61,5 milioni), il sovrappasso ferroviario di Pian delle Cortine in provincia di Siena (3.5 milioni) e per le rotatorie di Migliarino Pisano (3.7 milioni).