Quanto costa ai cittadini la gestione dei rifiuti? Come si determina il costo delle bollette che ci arrivano a casa? Quanto pagheremo nel 2014? Districarsi fra le tasse/tariffe che in questi anni si sono “generate” è difficile, a cominciare dalla selva di nomi: TARSU, TIA, TARES, TARI nella IUC. “Analizzando i dati – dice Giovanni Ronchi, della segreteria Cisl Firenze-Prato - si vede che i costi di produzione sono abbastanza stabilizzati e che i rifiuti prodotti sono addirittura diminuiti, mentre dal 2010 al 2013 il costo della tariffa per i cittadini è aumentato del 15% a Prato, del 26% a Pistoia e del 43% a Firenze.” “Colpa in gran parte delle tasse regionali e provinciali –spiega Ronchi-.
Tanto che si ha la sensazione che queste tasse servano a coprire una quota dei mancati trasferimenti dello Stato verso gli enti locali piuttosto che a controllare e governare il ciclo dei rifiuti e la sua gestione. Capiamo l’emergenza in cui si trovano gli enti locali, ma non possiamo continuare a farne pagare il prezzo ai soliti noti, soprattutto lavoratori e pensionati. Questa tenaglia va spezzata.” L'assessore al Bilancio della Provincia di Prato Alessio Beltrame smentisce categoricamente che l'aumento della Tarsu abbia a che vedere con la tassa ambientale della Provincia “Il tributo ambientale della Provincia di Prato è sempre stato inchiodato al minimo di legge (1%).
Tuttora è all'1% e quindi non può davvero entrarci nulla con la crescita della Tarsu nella nostra provincia- spiega Beltrame – E' bene fare subito chiarezza su un argomento così importante. La Provincia di Prato non ha certo fatto pagare il prezzo dei mancati trasferimenti ai cittadini, tanto che è l'unica amministrazione provinciale italiana ad aver mantenuto fino ad oggi al minimo di legge il tributo ambientale”. Per fare chiarezza su cosa ci attende e per indicare priorità e obiettivi, la Cisl di Firenze, Prato e Pistoia (l’Ato Toscana Centro) ha deciso di confrontarsi con tutti gli attori del settore rifiuti, in un convegno in programma a Firenze (Auditorium, Cisl Toscana, via Dei 2/a – ore 9,30-13) domani, giovedì 6 Febbraio. Un appuntamento che arriva proprio alla vigilia (l’Assemblea dell’Ato Toscana Centro per l’approvazione del ‘Piano d’ambito’ è in programma venerdì 7) del via al percorso di affidamento a un unico gestore del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per le tre province. All’incontro parteciperanno, tra gli altri, Livio Giannotti (a.d.
Quadrifoglio), Lorenzo Perra (direttore ATO Centro), Giovanni Luciano (segretario generale nazionale Fit-Cisl), Daniela Belliti (vice sindaco Pistoia), Roberto Cenni (sindaco Prato), Alessandro Petretto (assessore bilancio Firenze), Maurizio Petriccioli (segretario confederale Cisl). “Il piano per i rifiuti varato dalla Regione Toscana è chiaro –dice Ronchi- e in larga parte condivisibile, ma ora bisogna passare agli atti concreti e rendere realtà le previsioni. Inoltre in futuro non si dovrà più ripetere lo spettacolo indegno del mese scorso, con centinaia di persone che si mettono in coda per pagare, senza sapere neppure quanto e che cosa!” "Il problema vero di milioni di italiani, non è la legge elettorale, ma come arrivare, non a fine mese, ma a fine giornata" Il Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa (SCSD), ritiene necessario ed urgente, "dimezzare le tasse, alleggerire il costo del lavoro e sostenere le piccole e medie attività produttive.
E’ necessario rendere il nostro sistema Paese capace di reggere la globalizzazione ed la competitività dei mercati. Per uscire dalla crisi, a giudizio del SCSD, è necessario difendere il lavoro e creare, al tempo stesso, nuova occupazione. Il Governo Letta appare del tutto inadeguato a risolvere i pesanti problemi del Paese . E’ necessario un passo indietro di tutti e pensare al bene dell’Italia e certamente gli atteggiamenti “scomposti” di tanti deputati, in questi giorni, non aiutano a dare una immagine positiva del nostro Paese, nel mondo".