Domani alle Murate si inaugura un altro spazio di eccellenza internazionale, che conferma il ruolo dell’ex carcere fiorentino come polo all’avanguardia nel campo dell’innovazione e della ricerca: il Comune consegnerà ufficialmente all’Università gli spazi per la nuova sede del Micc, il Centro per la comunicazione e l’integrazione dei Media dell’ateneo fiorentino, specializzato nell’attività di ricerca e sviluppo interdisciplinare per l’integrazione di nuovi mezzi e nuovi metodi di comunicazione.
Per il Micc, che la sua sede scientifica nel viale Morgani, questo spazio costituirà una sorta di vetrina per illustrare e diffondere le attività innovative della multimedialità al servizio dei beni culturali. “Le Murate rappresentano una straordinaria realtà innovativa della nostra città, sempre più accreditata e apprezzata anche a livello internazionale – afferma l’assessore allo Sviluppo economico Sara Biagotti - L’attività del Micc va ad aggiungersi a quella del Parco Tecnologico dell’Innovazione, un fiore all’occhiello per la nostra amministrazione, dove opera un qualificato gruppo di aziende ad alta tecnologia dei settori cultura, sostenibilità e ‘smart cities’, supportate dalla Scuola Superiore di Tecnologie Industriali.
Senza parlare delle attività culturali del Caffè Letterario e del Suc, della Fondazione Kennedy, dello Sportello Eco Equo: tutte attività che fanno delle Murate un centro all’avanguardia che attrae talenti da tutto il mondo e di cui l'amministrazione è orgogliosa. Per questo siamo molto contenti di offrire ospitalità anche al prestigioso Micc, il centro diretto dal professor Alberto Del Bimbo che vanta numerose collaborazioni nazionali ed internazionali con centri di ricerca e aziende”. Oltre all’inaugurazione della sede, in piazza Madonna della Neve 1, domani sarà una giornata di grande interesse scientifico: il Micc, insieme al Master in Multimedia Content Design dell’Università, organizza l’evento “Smarter Applications for Cities of the Future”, che presenterà soluzioni innovative di Information and Communication Technology e le loro possibili applicazioni ai beni culturali e più in generale ai servizi della città.
L’agenda dell’evento prevede alle 15 la relazione di Pascal Maresch (Ars Electronica Center, Linz, Austria) dal titolo “Virtual Content and Real Stages”; saranno quindi presentati i lavori degli studenti del Master in Multimedia edizione 2012-2013, e alcuni dei progetti di ricerca avviati da MICC e da GECO, il Laboratorio di Geomatica per la Conservazione e Comunicazione dei Beni Culturali dell’Università di Firenze, durante il 2013. “Con questa iniziativa - spiega il professor Del Bimbo - si avvia nei fatti il Centro di competenza regionale Nemech-New Media for Cultural Heritage finanziato dalla Regione Toscana.
Il Centro, partecipato da una compagine interdisciplinare di gruppi di ricerca dell’Università e coordinato da Micc, ha l’obbiettivo di fare della città di Firenze un luogo attivo di sperimentazione di soluzioni innovative per i beni culturali, insieme a imprese e istituzioni. A questo potrà anche contribuire la recente approvazione del progetto nazionale Cluster Social Museum and Smart Tourism in cui Micc è coordinatore nazionale e che verrà sperimentato a Firenze, Venezia e Roma. Tra le applicazioni che verranno mostrate, i sistemi di prototipazione 3D, prodotti per la comunicazione sociale, ambienti smart che aiutino il visitatore nella comprensione del patrimonio culturale, sistemi di sorveglianza per la sicurezza”. Sviluppare nuove tecnologie per tutelare e promuovere il patrimonio culturale Renderlo accessibile anche a chi non ha la possibilità di fruirne pienamente.
Sono gli obiettivi dei progetti Thesaurus (TecnicHe per l’Esplorazione Sottomarina Archeologica mediante l’Utilizzo di Robot aUtonomi in Sciami) e T-VedO (Ricostruzione Tridimensionale per non VEDenti di Opere d’arte pittoriche), finanziati dalla Regione Toscana, a cui hanno lavorato, da marzo 2011 a settembre 2013, due gruppi di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Ateneo fiorentino. I risultati di questi due progetti saranno illustrati venerdì 17 gennaio nel corso di un incontro in Aula magna (piazza San Marco 4, ore 9.30).
Parteciperanno, tra gli altri, il rettore Alberto Tesi, la vice presidente della Regione Toscana Stella Targetti, la Soprintendente Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze Cristina Acidini, il responsabile della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana Andrea Pessina. Il progetto Thesaurus, del valore di un milione e 800mila euro, che vede la partecipazione dell’Ateneo fiorentino, sotto il coordinamento dal centro “Enrico Piaggio” dell’Università di Pisa, in collaborazione con l’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Informazione del Cnr e la Scuola Normale di Pisa, ha portato alla realizzazione di tre robot subacquei autonomi in grado di esplorare fondali fino a 250 metri di profondità.
“Le informazioni raccolte dai veicoli nel corso di oltre 120 ore complessive di missione – spiega Benedetto Allotta del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Ateneo fiorentino - hanno reso possibile la ricostruzione virtuale di relitti presenti nell’arcipelago toscano e la creazione di un database consultabile online”. I robot (foto) resteranno a disposizione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana che potrà impiegarli in futuro per nuove indagini.“Thesaurus – prosegue Allotta - ha portato inoltre alla nascita di due spin off, uno dei quali (MDM Team) nel settore della robotica subacquea che vede la partecipazione dell’Università di Firenze, e ha aperto la strada a due successivi progetti, entrambi in corso, coordinati dall’Ateneo”.
Il primo dal nome Arrows (ARchaeological RObotsystems for the World's Seas), finanziato dall’Unione Europea con tre milioni di euro, è finalizzato allo sviluppo di tre veicoli per la tutela del patrimonio sommerso di dimensioni più piccoli rispetto a quelli realizzati con Thesaurus. Il secondo si chiama Suono e può contare su uno stanziamento di 10 milioni di euro da parte del Ministero dell’Università, nell’ambito del bando Smart Cities, ed è volto a migliorare le condizioni di lavoro e la qualità della vita dei tecnici che operano nelle profondità marine. Il progetto T-VedO, del valore di circa 550 mila euro, si è avvalso della collaborazione dell’Unione Italiana Ciechi.
“Abbiamo sviluppato un metodo assistito dal calcolatore che consente la creazione di bassorilievi tattili a partire da immagini digitali di opere pittoriche, ricostruendo virtualmente la scena rappresentata. Confrontandoci con un gruppo di persone con disabilità visiva - spiega Monica Carfagni del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Ateneo fiorentino - ci siamo prima di tutto concentrati sulla tipologia di oggetto fisico da realizzare per permettere la migliore fruizione possibile. Da lì abbiamo lavorato alla riproduzione di bassorilievi tattili di due grandi opere del Rinascimento fiorentino (“L’Annunciazione” del Beato Angelico e la “Guarigione dello Storpio e Resurrezione di Tabita” di Masolino da Panicale).
Questi due prototipi – prosegue Carfagni – ci hanno guidato alla messa a punto del tool finale. Il risultato è che con i nostri strumenti possiamo creare interattivamente un bassorilievo tattile a partire da opere pittoriche che quindi può essere, grazie alla moderne tecnologie di prototipazione rapida, facilmente realizzato in forma di oggetto fisico. Con l’impiego di questo strumento, attualmente in versione prototipale, sarà quindi possibile estendere la riproduzione tattile di tutte le opere pittoriche rinascimentali a costi molto contenuti.
Un risultato formidabile e di grande valore sociale”.