FIRENZE - E' fra i 63 ed i 66 milioni di euro la ricaduta economica annua derivante dall'attività del circuito del Mugello sull'economia locale. Il dato emerge da uno studio effettuato dal Centro Studi Turistici e da Irpet presentato oggi a Palazzo Strozzi Sacrati alla presenza dell'assessore regionale al turismo Cristina Scaletti. Stimare le ricadute economiche dirette e indirette derivanti dalla presenza e dalle attività del circuito nell´area del Mugello, e più in generale della provincia di Firenze e della Toscana, era l'obiettivo della ricerca, che ha preso in considerazione il biennio 2011-2012 valutando elementi come le ricadute occupazionali all'interno della struttura, la vendita di biglietti, i servizi, i costi di gestione, le presenza alberghiere. "La ricerca conferma l'integrazione sostenibile dell'Autodromo con il territorio del Mugello e della provincia – ha affermato il direttore dell'impianto Paolo Poli -.
Un sistema che oltre i gran premi copre ormai un ventaglio di attività sportive con immediata ricaduta turistica". Fra i dati più significativi in chiave turistica, emerge infatti che mediamente i circa 220 giorni di attività nel circuito attivano nel Mugello oltre 310 mila presenze turistiche tra addetti ai lavori, spettatori turisti/escursionisti. Le stime evidenziano che le attività realizzate dall'autodromo contribuiscono per il 25 per cento all'occupazione dei posti letto nel Mugello. E portano a definire una spesa totale di circa 26,9 milioni di euro, dei quali 16,7 milioni riferibili alla voce "spettatori/fruitori pernottanti" nel Mugello, e 6,3 milioni agli "escursionisti". Il sistema economico dell'autodromo (gestione più turisti/spettatori) contribuisce alla creazione di 300 posti di lavoro in Mugello, 45 nel resto della provincia, 69 in Toscana; per un totale regionale di 414 unità lavorative locali attivate.
La quota maggiore della spesa (43 per cento) è riferibile ai servizi ricettivi, la ristorazione intercetta circa un quarto del valore dei consumi (24 per cento). Seguono i trasporti e le comunicazioni (9 per cento), i beni e servizi vari, il vestiario e accessori (entrambe 7 per cento), i generi alimentari e le bevande (6 per cento), i prodotti tipici locali e dell'artigianato (4 per cento). In chiave di prodotto interno lordo riferito al Mugello, quello attivato dal circuito sull'intera area è pari all'1,7 per cento. "Questo studio ci dota di una fotografia dinamica del territorio e del suo rapporto con l'Auotodromo – ha dichiarato da parte sua l'assessore Scaletti – confermando il lavoro che stiamo svolgendo nelle politiche del turismo regionale, teso a massimizzare l'efficienza del rapporto tra turismo e sport.
Un fattore che si sta fa facendo sempre più importante, legato com'è alla trasformazione motivazionale delle scelte di viaggio. Le cifre sulla ricaduta economica – ha concluso – parlano poi della capacità di amplificazione che il brand Mugello Circuit esercita e potrà esercitare ancor di più in futuro nel richiamare l'attenzione di chi viaggia. All'estero, ma anche in direzione del mercato interno, maggiormente colpito dalla crisi e da cui non si può prescindere. Proprio sulla domanda nazionale stiamo attuando grazie alla collaborazione con Toscana Promozione delle azioni mirate per tornare a vederne la crescita".