Quello che emerge dai dati Uilpa sulle carceri è un triste primato per la Toscana, quello dei tentati suicidi, ben 161 nel 2013, di cui 45 a Sollicciano e 43 a Prato, le cifre più alte in Italia. Pessimi anche i dati sugli atti di autolesionismo, Sollicciano ha il più alto numero d'Italia, con 358, seguita da Pisa con 248. La popolazione detenuta monitorata al 31 dicembre 2013 è calata, rispetto alla stessa data del 2012, di 3.165 unità. Parimenti sono in calo gli ingressi in carcere dalla libertà : nel 2013 sono stati 59.390, gli ingressi nel 2012 risultavano essere 63.020.
I detenuti condannati in via definitiva al 31 dicembre del 2013 risultavano essere 38.471 ( 61% del totale detenuti) mentre alla stessa data del 2012 i condannati definitivi risultavano essere 38.656 ( 58,8 % del totale). I detenuti stranieri al 31 dicembre del 2013 assommavano a 21.854 ( 34,9 %) , al 31 dicembre 2012 erano 23.492 ( 35,7 %). “Al 31 dicembre del 2013 nelle 203 strutture penitenziarie per adulti erano ristrette 62.536 (59.842 uomini e 2.694 donne) persone a fronte delle 65.701 (62.897 uomini e 2.804 donne) detenute alla stessa data del 2012.
Oltre al calo delle presenze complessive, il 2013 fa registrare importanti e generalizzate diminuzioni degli eventi critici più significativi. Un segnale incoraggiante che premia i sacrifici e la professionalità del personale impegnato nelle frontiere penitenziarie, ma che è anche conseguenza di scelte intelligenti operate dai vertici del DAP. L’auspicio, quindi, è che il Governo, Cancellieri in testa, ma il Parlamento, lavorino per sostenere lo sforzo organizzativo ed innovativo posto in campo dall’Amministrazione Penitenziaria garantendo mezzi e risorse idonee ” così Eugenio SARNO, Segretario Generale della UILPA Penitenziari, presenta lo studio annuale su alcuni dati penitenziari, effettuato dal sindacato di Via Emilio Lepido. “Abbiamo aggregato i dati fornitici dal DAP e i nostri monitoraggi e li abbiamo comparati – continua SARNO - con quelli del 2012.
Ne scaturisce una situazione generale che, pur in via di miglioramento, resta, per citare il Presidente Napolitano, una vergogna per un Paese come l’Italia. Il dato medio nazionale di affollamento è ancora troppo alto, attestandosi al 41, 1 %. Al 31 dicembre del 2013 l’esubero di detenuti rispetto ai posti disponibili (44.305) era pari a 18.231. La regione con il più alto tasso di sovraffollamento è risultata essere la Liguria (65,4%) seguita dall’Emilia Romagna (55,1%) e dalla Puglia (52,3%).
Le regioni con più detenuti: Lombardia ( 8.756), Campania (7.966), Lazio (6.882). Molto indicativa mi pare la situazione della Sardegna che ha circa il 20% dei posti non occupati considerata l’impossibilità di garantire personale al funzionamento dei nuovi istituti. La TOP 5 degli istituti più sovraffollati nel 2013 : Modena (151,6 %), Busto Arsizio (137,7 %), Pozzuoli (134,8% ), Padova Due Palazzi (103,2%), Castelvetrano (102 %)”. “Mi pare lampante come il dato dei detenuti privi di una condanna definitiva sia ancora troppo alto (39%) – sottolinea il Segretario Generale della UIL Penitenziari – e questo non può non incidere negativamente sulla credibilità del nostro sistema penale .
Anche il dato degli ingressi in carcere dalla libertà (semmai per essere scarcerati solo dopo poche ore) mi pare indicativo della necessità di una correzione del sistema“ "Questo accade nonostante il 2013 segni un miglioramento della situazione a livello nazionale, ma il 2014 è iniziato malissimo e ha già fatto registrare tre detenuti che si sono uccisi - il commento di Enzo Brogi, consigliere regionale Pd, dopo i dati sulla situazione carceraria nazionale diffusi dall’ Uilpa, il sindacato degli agenti penitenziari - i dati allarmanti ancora una volta ci ricordano quanto sia urgente intervenire su una situazione emergenziale.
Sovraffollamento, condizioni igieniche pessime, un ambiente malsano e fatiscente, si uniscono alla necessità sempre più impellente di individuare percorsi di rieducazione e reinserimento nella società per i detenuti, nonché alla ricerca di soluzioni alternative al carcere. Le carceri italiane, come ha detto proprio oggi Adriano Sofri commentando la visita a Solliciano col presidente Enrico Rossi, sono luoghi di cui una qualsiasi ispezione sanitaria o civile, che prenda sul serio le norme basilari di igiene e dignità, dovrebbe immediatamente ordinare la chiusura.
Ecco, dobbiamo ribadire che le nostre carceri non sono luoghi degni di un paese civile. Qualunque ispezione sanitaria o civile che prendesse sul serio le norme basilari di igiene e dignità dovrebbe ordinare immediatamente la chiusuraQualunque ispezione sanitaria o civile che prendesse sul serio le norme basilari di igiene e dignità dovrebbe ordinare immediatamente la chiusura Su questi temi non abbasseremo la guardia e per questo il gruppo Pd in Consiglio regionale ha appena presentato una mozione volta proprio a chiedere garanzie sulla tutela della salute negli istituti penitenziari toscani, ribadendo anche la necessità di cancellare la Giovanardi-Fini, una pessima legge, che anche in Toscana riguarda un quarto dei detenuti e di cui auspico che finalmente entri nell'agenda del Governo una radicale revisione.
Nel frattempo il garante regionale dei detenuti Franco Corleone ha iniziato un percorso importante concentrandosi sulle maggiori criticità che affliggono il nostro sistema carcerario: come si dice chi ben comincia è a metà dell’opera ma di certo ciò che lo aspetta è un’opera complessa che necessita l’impegno anche di tutte le istituzioni”. Interrogazione dei consiglieri Andrea Calò e Lorenzo Verdi (Rifondazione comunista) sul penitenziario di Sollicciano. Il Presidente della Regione Rossi interviene con una lettera alla stampa sulle condizioni delle carceri "dopo l’ennesima denuncia per le condizioni di sovraffollamento nel carcere di Sollicciano definite 'allucinanti' dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria".
Ospitati il doppio dei detenuti ma dal governo Letta "misure palliative e insufficienti. Quali le soluzioni concrete pensano di assumersi gli Enti locali per le loro competenze? La giunta provinciale cosa sta realmente facendo?". Venerdì 10 gennaio al Combo concerto “DJ Unite” a sostegno del progetto "16 SBARRE". Storie rap di ragazzi del Carcere Minorile di Firenze a cura di C.A.T.
Cooperativa Sociale. Un intero cd di Hip Hop realizzato all'interno di un carcere minorile in Italia dagli stessi detenuti? Registrato all'interno del carcere stesso e prodotto dagli operatori? C.A.T. Cooperativa Sociale di Firenze cura da molti anni laboratori di musica Hip Hop e Reggae in strada, nei quartieri, nei campi Rom, e dal 2007 anche nell’Istituto Penale per Minori G. Meucci di Firenze. Nel carcere minorile abbiamo applicato quella che il rapper Krs 1 chiama "Edutainment", ovvero l'incontro tra education e entertainment (educazione e intrattenimento).
Dopo anni di lavoro e diversi demo, ecco finalmente un album completo, scritto e registrato da detenuti minorenni, con musiche originali, intitolato "Senza Ali".