“Avevano di fatto acquisito una “sorta di proprietà” lungo viale Guidoni, rilasciando un vero e proprio permesso ad esercitare la prostituzione nella zona” E’ quanto riportato nelle prime dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP Dr.ssa Erminia Bagnoli nell’ambito di un’inchiesta - coordinata dal P.M. Dr. De Gregorio - che vede indagati 8 soggetti stranieri ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in concorso con l’aggravante per età delle prostitute inferiore ai 21 anni. Le indagini della Squadra Mobile hanno avuto inizio nel settembre 2012 quando due prostitute rumene sporsero denuncia in via Zara, poiché in più occasioni erano state minacciate dalle loro “colleghe” albanesi che rivendicavano la proprietà del tratto di strada compreso tra il semaforo di viale Guidoni e il parcheggio dei pullman.
Non curanti delle minacce, le giovani avevano continuato a lavorare ma erano state avvicinate da uomini albanesi e minacciate con armi. Proprio dal luogo di lavoro conteso - il parcheggio dei pullman - prende il nome l’operazione di polizia “TRAVEL SEX” conclusa sabato scorso con la cattura di 6 persone e perquisizioni a tutti gli indagati, 7 cittadini albanesi - di età compresa tra i 20 e i 34 anni - ed una 30enne rumena. Quest’ultima, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti sarebbe stata la compagna del principale indagato, un cittadino albanese di 27 anni.
I due avrebbero stabilito anche il luogo esatto dove la singola prostituta era ”legittimata” a svolgere la propria attività, provvedendo ad allontanare le persone sgradite e a riscuotere dalle singole lucciole autorizzate il “canone” precedentemente pattuito. Sabato, durante le verifiche, gli investigatori della Squadra Antiprostituzione e Criminalità Straniera guidata dal Sostituto Commissario Erminia Del Prete, hanno sequestrato 6810 euro in contanti, passamontagna, manette, notebook, una scacciacani modificata (senza tappo rosso) ed infine una pistola 6.35 clandestina.
Per il possesso illegittimo di quest’arma, 4 persone - due uomini del gruppo ed altre due donne non destinatarie della misura cautelare – attualmente in carcere, dovranno rispondere anche del reato di detenzione di arma clandestina. Nelle diverse fasi delle indagini, gli inquirenti hanno delineato i contorni di una complicata vicenda giudiziaria che ha consentito inoltre di accertare importanti elementi in ordine ad un omicidio e ad un tentato omicidio perpetrato in Albania da uno degli indagati nell’operazione Travel Sex.
L’uomo, un cittadino albanese di 34 anni era stato già arrestato lo scorso gennaio ed è attualmente detenuto nel suo paese d’origine.