Firenze è bloccata, gli autisti si disperdono lungo i viali cittadini osservando il risultato dello sciopero no limits arrivato dopo anni di scontri e di tensioni di frasi dette e trattenute, di manifestazioni promesse e messe in piedi in piena autonomia tra collette e buffet improvvisati. Nelle stesse ore il Comune di Firenze attraverso il proprio canale istituzionale cinguetta su Twitter le ragioni della controinformazione:
#Ataf, lo sciopero arriva a un anno dalla privatizzazione: nessun posto di lavoro perso, non un centesimo in meno in busta paga #Ataf dal 2001 al 2009 ha avuto perdite per 42 milioni di euro.Che non è proprio come dire "Lavori in corso in viale Talenti, svoltare per via Canova". Sarebbe come sentire dall'altoparlante della Stazione Centrale di Santa Maria Novella un messaggio tipo: "Allontanarsi dalla linea gialla: ricordiamo ai pendolari che anche oggi l'avete sfangata, grazie a noi". Ce l'hanno messa tutta gli autisti fiorentini per farsi sentire: poi però ad un certo punto il lavoro è merce rara e preziosa quindi partecipazione allo sciopero, ma senza esporsi troppo.Oggi non costa un euro di più ai fiorentini
Accade così che una foto fuori contesto chiesta ad un manipolo di tute blu valorose si concluda con un nulla di fatto perché "Potrebbe vederla Matteo Renzi". "Avremmo preferito che l'assessore Bonaccorsi, questa mattina, fosse in piazza, per ascoltare i lavoratori Ataf, oppure in giro per Firenze a prendere atto - perché di più, c'è parso di capire che, ormai, non è possibile fare - dei problemi della mobilità fiorentina. Invece, a quanto pare, l'assessore deve aver sbagliato ufficio, scrivania, computer e account twitter, dal momento che il canale @comunefi, di solito utilizzato per la comunicazione istituzionale, si è trasformato in un bollettino fazioso a favore della svendita di Ataf ai privati" così Tommaso Grassi, Consigliere comunale dopo le numerose segnalazioni sull'uso inappropriato del canale @comunefi di stamani.
Quello che non possiamo condividere è l'utilizzo che è stato fatto di quello che si qualifica a tutti gli effetti come un canale di comunicazione istituzionale: l'ennesima dimostrazione di un'Amministrazione comunale che confonde, sempre più spesso, la propaganda politica con la comunicazione oggettiva propria dell'Ente" "Se è corretto offrire informazioni di servizio ai fiorentini, come ad esempio il menù servito nelle scuole o l'interruzione della viabilità nel sottopasso di Viale Talenti o l'avvio dei lavori di ristrutturazione del Mercato Centrale appare strumentale e persino dannoso dei rapporti tra istituzione e cittadinanza entrare a gamba tesa sul merito dello sciopero indetto oggi dai lavoratori di Ataf in difesa dei loro diritti" a dirlo è Ornella De Zordo di perUnaltracittà.
Questi messaggi dalla valenza politica, aprono un conflitto diretto con i lavoratori dell'azienda dei trasporti fiorentina che oggi compiono un sacrificio economico per vedere rispettata, ad esempio, la legge regionale sul trasporto pubblico locale che non permette lo spacchettamento della società come invece voluto dal sindaco Renzi e dall'assessore Bonaccorsi. Se questi due amministratori vorranno intervenire potranno farlo direttamente dai loro account, come peraltro ben sanno fare. Invitiamo pertanto i responsabili dell'account @comunefi a smettere di tifare per le ragioni del sindaco e a tornare a fare comunicazione istituzionale di servizio come hanno dimostrato di saper fare in passato.
Allo stesso tempo li invitiamo a rispettare il testo fondamentale che norma la materia della comunicazione pubblica, quella legge 150/2000 che disciplina e separa le attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni e che giustamente divide la comunicazione politica da quella della macchina amministrativa. Sempre che l'obiettivo dell'account istituzionale @comunefi sia migliorare le relazioni con i cittadini informandoli in maniera neutra su progetti, eventi, disservizi dell'amministrazione locale". “Fermo restando il diritto e il rispetto che hanno i dipendenti Ataf, mi sembra una grossa forzatura il fatto che non si siano rispettate le fasce di garanzia”.
Così il consigliere di Sinistra per Firenze Eros Cruccolini che stamattina era alla fermata dell’autobus con molti cittadini. “Non credo che lo sciopero debba mettere in difficoltà a tal punto- ha aggiunto Cruccolini- . L’interlocutore dei lavoratori è l’azienda, non i cittadini. Quando stamani ho parlato con loro, il commento degli utenti era di non capire le motivazioni dello sciopero”. “Sono a fianco dei lavoratori ATAF, costretti oggi a uno sciopero duro per difendere la propria dignità e la qualità del trasporto pubblico”.
“La città avrà sicuramente disagi, ma i motivi sono sacrosanti e interessano tutta la collettività, anche se spero sarà fatto di tutto per garantire i servizi essenziali: è interesse anche dei lavoratori non inimicarsi la popolazione” – dichiara il Consigliere Regionale di Sinistra Ecologia e Libertà della Toscana Mauro Romanelli. “A Firenze stiamo assistendo a uno smantellamento vero e proprio del trasporto pubblico: prima la Giunta Renzi ha deciso una privatizzazione più che discutibile, ora le tre società comproprietarie di ATAF (BusItalia, CAP e Autolineeguida), che già senza alcun piano industriale stanno trasferendo fuori regione molti dipendenti e inasprendo le condizioni lavorative, vogliono imporre uno spacchettamento in tre, con lo scopo dichiarato di cancellare del tutto garanzie occupazionali, minimi salariali, standard lavorativi.
Come si pensa che, così facendo, il servizio migliorerà, come sostenuto dal Sindaco?”. “Dov’è la progettazione? Dove sono le corsie preferenziali e le nuove tramvie? Certo i soldi pubblici sono pochi e tutti gli ultimi Governi non fanno che tagliare risorse, ma non è smantellando diritti e rinunciando a qualsiasi investimento che la situazione può migliorare”. “Renzi, che vuole diventare leader nazionale, deve ricordarsi che il problema italiano è la mancanza d’infrastrutture alternative al trasporto privato su gomma, in Europa siamo ultimi per dotazione di treni-km per abitante, così come non abbiamo in pratica sistemi di metropolitana, le corsie preferenziali non esistono per i bus, come sono assenti le corse notturne: questo obbliga a muoversi in auto con conseguenti costi spropositati per acquisto del mezzo, benzina, bollo, assicurazione, manutenzione”.
“A Parigi molti residenti non possiedono la macchina, avendo bus (di giorno e tutta la notte), metro, tranvie di superficie, carsharing e bikesharing: magari il servizio costa un po’ di più ma è efficiente, si possono fare svariati tipi di abbonamento scontati, e permette, appunto, di risparmiare sul possesso di un mezzo privato. Segua quest’esempio il giovane aspirante Napoleone e non giochi a fare Marchionne con le risorse pubbliche”. “La lotta dei dipendenti ATAF deve stimolare nella classe politica e amministrativa la consapevolezza di quanto sia necessaria una nuova fase di progetti efficaci al servizio delle esigenze sociali e ambientali, un rilancio del trasporto pubblico a favore dei cittadini e rispettoso dei lavoratori.
E tutto ciò non può che unirsi alle richieste dei pendolari fiorentini e toscani che vedono continuamente tagliare treni regionali” - conclude Romanelli. “Stiamo con chi alle 6 aspettava l'autobus per andare a scuola o a lavoro e non ha potuto arrivare da nessuna parte e non con chi ha deciso di fare uno sciopero selvaggio.” Così gli esponenti del Nuovo Centrodestra Emanuele Roselli e l'onorevole Gabriele Toccafondi. “I lavoratori di Ataf – proseguono Toccafondi e Roselli - hanno tutto il diritto di scioperare e rivendicare i loro diritti, ma sorprende però che lo facciano adesso e non un anno fa quando Renzi fece la pseudo privatizzazione.
Che il sindaco continua in Italia a far passare come privatizzazione riuscita segno di un grande amministratore che magicamente risolve tutti i problemi. Noi lo abbiamo sempre sostenuto che sarebbe stata una bufala, così come sosteniamo da sempre che un servizio non deve essere sempre e perennemente in deficit anche perché quando è così poi alla fine il deficit lo pagano sempre e solo i cittadini. Non ci avevano certo convinto i toni trionfali dell’allora presidente Bonaccorsi che nel luglio 2012, aveva annunciato “L'assemblea dei Comuni soci di Ataf Spa ha approvato oggi, il bilancio 2012, chiuso con un utile di 4,8 milioni di euro”, consapevoli che tale risultato era dovuto ad una alchimia contabile costruita sull’iscrizione a bilancio dell’anticipo dell’IRES (Imposta sul Reddito delle Società).
Per Firenze serve un servizio pubblico che si basi su un sistema di metropolitana e non di Tramvia perennemente in costruzione o progettazione e un sistema di autobus”. Concludono gli esponenti del Nuovo Centrodestra Roselli e Toccafondi.