"A distanza ormai di 2 anni è chiaro a tutti che ATAF è stata venduta" sottolineano con amarezza i sindacati, "ci siamo battuti tutti contro, ma non ce l'abbiamo fatta". In ATAF, subito dopo la vendita, erano in discussione più di 200 posti di lavoro e, pur con scelte dolorose quanto coraggiose per chi è dovuto migrare altrove, ad oggi nessuno ha perso il proprio posto. La FILT CGIL ATAF intende però fare chiarezza, "riguardo il proprio operato all'interno della vertenza aziendale, dal momento che c'è chi usa strategie poco nobili, con il solo scopo di trarre vantaggi a titolo personale, approfittando meschinamente del clima incerto e poco sereno che i lavoratori di ATAF stanno attraversando, ormai da 3 anni a questa parte. Obbiettivi : 1 – salvaguardare il posto di lavoro a tutti, sia che esso sia del settore movimento, operai, impiegati, addetti mensa, alle pulizie ecc.
2 – sapere per chi lavoreremo e dove 3 – mantenere le condizioni di lavoro ed economiche dignitose Con l'accordo siglato in Regione il settembre scorso, la FILT CGIL ha ottenuto che all'interno del bando di gara si trovassero anche le risorse necessarie da destinare alla formazione e ricollocazione del personale in esubero delle aziende di TPL, e che le aziende stesse, garantissero i livelli occupazionali intatti fino all'assegnazione del servizio. La FILT CGIL è totalmente contraria all'opera di spacchettamento.
Inoltre abbiamo la fondata convinzione che questo “spezzatino” sia fortemente illegittimo nell'osservanza della legge regionale 42/98; perciò abbiamo interpellato i nostri legali giuslavoristi e costituzionalisti di livello nazionale per analizzare gli aspetti legali di tutta la vertenza. Non vogliamo che si ripeta l'esperienza di Gest , quando alla gomma vennero tolti più di 1.500.000 di Km ed il personale ATAF non fu transitato sul servizio tramviario. Noi esprimemmo enormi preoccupazioni e ci battemmo per avere una azienda unica, non firmammo quell'accordo, a differenza di tutti gli altri, e il tempo amaramente ci ha dato ragione. ATAF oggi ha un nuovo proprietario e sedere con lui ad un tavolo di trattativa non vuol dire che accetteremo tutto ciò che ci passa di sotto al naso. Siamo a quel tavolo perché il rischio di passare ad un integrativo devastante è più che fondato, in Busitalia lavorano con 61 riposi, 12 ore di nastro e qualche centinaio di euro in meno in busta paga. Vogliamo lavorare per trovare un accordo, che garantisca il mantenimento di condizioni lavorative e salariali dignitose, ma se questo deve essere come l'ultima proposta dell'azienda: 72 riposi e 8,30 h di nastro, noi non ci stiamo e lo rimandiamo al mittente, è irricevibile" FILT CGIL ATAF