Il 5 dicembre si annuncia il blocco del servizio. "Lavoratori - scrive in una nota Cgil - che in circa un anno si sono visti vendere l'azienda, disdettare gli accordi, mettere in atto le procedure per lo spacchettamento, e la successiva chiusura di ATAF" Giovedì 5 dicembre in Viale dei Mille 115 le lavoratrici e i lavoratori di Ataf scioperano per 24 ore per opporsi alla "scomparsa dell'azienda storica della mobilità cittadina. Ataf è stata privatizzata e si avvia verso lo spacchettamento in tre diverse aziende.
Ribadiamo la necessità di abbandonare il costoso e inutile progetto del sottoattraversamento TAV e destinare le risorse ad un sistema di trasporto pubblico di qualità per questa città" così il Comitato contro la privatizzazione Ataf, Comitato No tunnel TAV, Movimento lotta per la casa, Coordinamento comitati ATO toscana centro, perUnaltracittà e Spazi Liberati Venerdì 6 dicembre il Movimento di Lotta per la Casa di Firenze organizza un “assedio in Prefettura” in Via Cavour 2 a Firenze per chiedere il blocco degli sfratti e l'utilizzo delle risorse pubbliche per le case popolari.
Invece di requisire i molti alloggi sfitti, come pure sarebbe nei poteri del Sindaco, a Firenze gli sfratti vanno avanti nell'indifferenza delle Istituzioni e nella mancanza di una politica per gli alloggi popolari. Sabato 7 dicembre a Campi Bisenzio alle ore 14,30 movimenti e associazioni di cittadini e abitanti impegnati per una diversa gestione dei rifiuti si danno appuntamento nel Piazzale della Motorizzazione per chiedere alle Istituzioni locali competenti di fermare la costruzione dell'inceneritore a Case Passerini, di aderire alla strategia “Rifiuti Zero”.
E' tempo che anche a Firenze e nei Comuni limitrofi si adotti un'altra gestione dei rifiuti basata sulla riduzione, il riutilizzo e l'eliminazione di inceneritori e discariche, oggi tra le prime cause di nocività e rischi per la salute. Ribadiamo il sostegno di tutte le realtà che fanno parte di Spazi Liberati a tutte le iniziative che verranno messe in atto in questi tre giorni e chiediamo un forte sostegno e partecipazione a tutta la cittadinanza, per dimostrare che è possibile combattere la gravissima crisi economica e sociale in cui ci troviamo mettendo in pratica, a partire dal livello locale, le alternative elaborate dalle numerose realtà attive sul territorio". "Fin dall'inizio di questa vicenda - sempre la Cgil che interviene - abbiamo dichiarato pubblicamente che “lo spacchettamento di ATAF” è illegittimo, in quanto in palese violazione della legge regionale 42.
Da più parti ci è stato chiesto un parere legale. Oggi i nostri legali ci confermano quanto da noi dichiarato in più volte ad i tavoli di trattativa con l'azienda e con le istituzioni: “lo spacchettamento di ataf e' illegittimo” Se l'azienda persegue in questa strada, dovrebbe essere esclusa dalla futura gara regionale, se l'azienda persegue nel non ritirare la disdetta degli accordi intgrativi dovrebbe essere esclusa dalla gara. Ora chiediamo con forza alle istituzioni democratiche di intervenire nei confronti di ATAF Gestioni e di chiedere il ritiro dello spacchettamento e la disdetta stessa degli accordi. Ci piace ricordare che se oltre a generici “inviti al buon senso” le istituzioni e le forze politiche che le governano si fossero spese in maniera fattiva, l'attuale degrado del conflitto si sarebbe potuto evitare. Rifletta fin da oggi chi domani punterà il dito verso i lavoratori.
Con forza da giorni ci stiamo spendendo perchè la protesta sia fatta nel rispetto delle regole, non possiamo che essere dalla parte di una manifestazione democratica del dissenso dei lavoratori che in circa un anno si sono visti vendere l'azienda, disdettare gli accordi, mettere in atto le procedure per lo spacchettamento, e la successiva chiusura di ATAF. La Filt CGIL su ordine della commissione di garanzia ha spostato lo sciopero al 16 dicembre [N.d.R.: ne consegue che nel resto della toscana il servizio pubblico sarà del tutto regolare] quando assieme alle altre organizzazioni sindacali intende manifestare tutto il proprio dissenso per le azioni delle aziende in tutta la toscana. L'invito ai lavoratori di ATAF è di non isolare la loro protesta, ma di costruire assieme a tutti i tranvieri della Regione un fronte unico e compatto a difesa dei loro sacrosanti diritti e di quelli dei cittadini" così la Segreteria Provinciale della FILTCGIL. A Firenze, "città vetrina per il sindaco Renzi - recita la nota del PCL - si sta distruggendo una azienda storica mediante una privatizzazione ed una suddivisione in tre parti dell’Ataf.
Questo porterà ad un peggioramento sia del servizio per gli utenti che ad un peggioramento delle condizioni lavorative. Si volta le spalle ai referendum in cui la stragrande maggioranza dei cittadini di questo paese votarono contro la privatizzazione dei beni comuni. Il sindaco Renzi in questa città ci fa vedere quale è la sua vera faccia, un nemico dei lavoratori. Il PCL si schiera al fianco dei lavoratori Ataf, contro la privatizzazione, contro lo spacchettamento, per un Ataf pubblica sotto il controllo dei lavoratori La settimana di sciopero dei tranvieri genovesi è stata una grande lotta di massa.
La memoria di chi l'ha vissuta è concorde: mai vi era stata una simile compattezza. La radicalità dello sciopero a oltranza ha unificato per 5 giorni quasi 3000 lavoratori, scavalcando differenze di generazione, cultura e appartenenze sindacali. Non ha isolato i lavoratori. Nonostante i pesanti disagi, la popolazione ha oscillato tra benevola neutralità e aperta simpatia. A differenza di tanti sciopericchi, la lotta dei tranvieri è apparsa chiara, mirata a vincere e non a partecipare. Da qui un sentimento diffuso: “Fanno bene!”.
Un sentimento che ha iniziato ad esondare nel sostengo e nella partecipazione alla lotta, innanzitutto nelle altre municipalizzate (AMIU e ASTER), mentre l'annuncio sulla privatizzazione Fincantieri gettava benzina sul fuoco". L’Italia dei Valori esprime la solidarietà ai lavoratori Ataf e "chiede che la proprietà blocchi lo spacchettamento aziendale e riapra il tavolo di trattativa con i sindacati con un piano industriale di rilancio. “I lavoratori del trasporto locale, ormai senza contratto di lavoro da sei anni, quindi con salari sempre più deboli - spiega il Responsabile Lavoro dell’Italia dei Valori della Toscana, Roberto Rizzo - dentro una crisi del settore esasperante, vittime come i cittadini dei pesanti tagli di risorse decisi dal governo Berlusconi e sostanzialmente confermati da Monti, ancora in attesa di scelte politiche nazionali risolutive, non possono pagare il prezzo della riorganizzazione ormai indispensabile di questo servizio, così strategico per la vita dei cittadini e per lo sviluppo economico”. Basta guardare il livello di intasamento del traffico nelle città toscane (e quindi il livello di inquinamento) e il contemporaneo aumento di passeggeri, nonostante la continua diminuzione di offerta di trasporto e il peggioramento della qualità dei mezzi, per capire quanto fondamentale sia l'efficienza di un sistema di mobilità collettiva.
“A livello mondiale si favorisce l'utilizzo dei mezzi collettivi e di autobus a basso impatto ambientale - prosegue Rizzo - mentre in Italia i mezzi circolanti sono vecchi e ad altissimo potenziale inquinante”. E’ necessario essere credibili nei confronti dei cittadini e dei lavoratori investendo in una politica industriale che faccia dell''innovazione dei prodotti e sulla sostenibilità ambientale il suo vero obbiettivo di rilancio del trasporto". “Se a Genova la mobilitazione cittadina è riuscita a fermare anche la sola ipotesi di procedere verso una privatizzazione della società di gestione del trasporto pubblico locale su gomma, qui a Firenze come sanno bene autisti e cittadini l’operazione di vendita al privato, BusItalia, CAP e Autolineeguida, è avvenuta già l’anno scorso e rischiamo di vedere ben presto i primi effetti negativi concretamente sulla pelle dei fiorentini, dei turisti e dei lavoratori.” – affermano i Consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo. “E’ fin troppo facile per chi vuol mistificare la realtà e non confrontarsi con la pericolosità di un processo di privatizzazione come quello che ATAF e Firenze stanno affrontando dire che finora non è cambiato nulla e che quindi piuttosto che continuare a ripianare i ‘buchi di bilancio’ tanto valeva vendere.
Ma che senso ha un’affermazione di questo genere ? come avrebbe fatto la sola vendita ai privati a cancellare i debiti ? La verità è che in questo periodo l’azienda, o per meglio dire le nuove società comproprietarie dell’ex ATAF, hanno avviato tutte le procedure per spacchettare la società in tre, cancellando il marchio ATAF e facendo perdere ogni tipo di garanzia occupazionale, di minimo salariale e di condizioni lavorative agli autisti attraverso la disdetta degli accordi integrativi.
Gli effetti negativi sono ancora celati dietro le future strategie aziendali ma la strada per i privati sarà in discesa senza una forte opposizione non solo sindacale, ma che coinvolga i movimenti, i partiti e soprattutto associazioni e singoli cittadini che sentono forte la necessità di contrapporsi a questa prospettiva, mettendo in campo una progettualità e un’idea di governo e gestione pubblica del servizio di trasporto pubblico.” “Certo la prossima gara regionale che taglierà linee e chilometri nel quadro complessivo della Regione potrà rappresentare un ulteriore ostacolo al servizio pubblico che basa il suo gradimento tra i cittadini e quindi anche il maggiore o minore utilizzo sulla diffusione delle linee sul territorio, sulla puntualità e sulla frequenza delle corse, tutti temi su cui in questi anni l’impegno dell’Amministrazione fiorentina è stato pari a zero visti i pochi metri in più di corsie preferenziali realizzati, e i numerosi e cospicui tagli che, sia per la riduzione delle risorse economiche e rispetto anche all’allungamento dei tragitti su molte corse, sono stati applicati recentemente. “Evidenziamo come l’aver rigettato da parte dei lavoratori la proposta aziendale e aver confermato lo sciopero sia una decisione che non è stata semplice vista la crisi complessiva, ma sottolineiamo e chiediamo che le Istituzioni, il Comune in primis, non si disinteressino della vicenda,e si uniscano alla richiesta ad Ataf Gestioni di pagare almeno il premio di risultato e garantire un nastro di lavoro, cioè il tempo che intercorre tra inizio e fine del turno, il più vicino possibile all’orario di lavoro degli autisti.” La Uiltrasporti Toscana ribadisce la propria posizione per sbloccare la vertenza in Ataf Gestioni: La Dirigenza deve abbandonare ogni intenzione di spacchettare la società Ataf, rinunciare alla disdetta degli accordi aziendali in essere e pagare il premio di risultato riferito all’anno 2013. Solo così potrà aprirsi una trattativa vera con tutti i soggetti sindacali presenti in azienda. La Uiltrasporti Toscana aveva già capito in anticipo, abbandonando il tavolo della trattativa, che non vi era nessuna volontà da parte di Ataf Gestioni di recedere dalle proprie intenzioni ovvero spacchettare Ataf e cambiare in peggio la normativa ed i salari dei dipendenti. Facciamo notare che un Tranviere Toscano lavora in città congestionate dal traffico con aggressioni continue da parte dell’utenza con un salario medio che non supera i 1200 euro (per i nuovi assunti intorno 1000 euro) su mezzi spesso vetusti, con un contratto nazionale non rinnovato e fermo dal 2006. Ma cosa vi aspettate dai lavoratori del settore? Che stiano immobili ad aspettare che la loro vita peggiori o che il proprio posto di lavoro venga soppresso? Noi come Uiltrasporti Toscana a tutto ciò non ci stiamo!!! Per questo parteciperemo a tutte quelle iniziative di conflitto che riterremo utili a rivendicare quanto da noi fin qui espresso. Ma veramente la gara regionale sul tpl in Toscana con molte meno risorse individuate, non ha niente a che fare con quello che sta succedendo in Ataf e Cttnord? Se la politica Toscana crede di presentare il conto del forte taglio al tpl ai lavoratori, si sbaglia di grosso.