Il misterioso labirinto scolpito nella chiesa di San Martino a Lucca. La leggenda del Gallo Nero e della contesa tra Firenze e Siena per i confini del Chianti. E ancora la spada nella roccia a San Galgano, le “unghiate del diavolo” sulle pareti del duomo di Pisa, la storia della Chimera di Arezzo… Nello Struscio toscano (Sarnus, pp. 160, euro 16) Franco Ciarleglio ha raccolto aneddoti e curiosità della sua regione, proponendoci un viaggio suggestivo tra strade e vicoli storici, torri ei castelli, ma anche boschi, spiagge e isole, sulle tracce dei miti del nostro Medioevo e Rinascimento. Nato nel comune di Vinci nel 1949, Ciarleglio è esperto di tradizioni toscane.
Nel suo ormai celebre Struscio fiorentino uscito nel 2003, più volte ristampato, tradotto in inglese e aggiornato nel tempo (fono all’edizione riveduta e ampliata pubblicata nel 2010 col titolo Il canto dei Bischeri) aveva percorso le vie di Firenze per raccontarne fatti, curiosità, episodi in bilico tra leggenda e storia ufficiale. Dopo due romanzi storici, Il segreto della priora e il recente La mappa, è tornato a caccia di aneddoti con un’opera che allarga gli orizzonti all’intera Toscana, suddivisa nelle sei zone storicamente rilevanti (Firenze, Lucca, Pisa, Maremma, Siena e Arezzo): in ognuna di esse si sviluppa un intrigante itinerario che collega le storie tra di loro, portandoci idealmente a spasso nel passato della nostra regione.
Il volume, in libreria dal 1° dicembre, è così la guida ideale per uno “slow tour” alla ricerca di luoghi e personaggi realmente esistiti, ma anche di fantasmi e santi, diavoli tentatori e foreste magiche. Un viaggio che possiamo fare in auto ma anche con la fantasia, sfogliando le pagine del libro e perdendoci nei testi e nelle molte fotografie a colori. Gherardo Del Lungo