Consorzi di bonifica, questi sconosciuti. Nove da Firenze ha offerto un quadro ampio e particolareggiato del tema con uno speciale in più puntate. Il tema non molto sentito e partecipato è diventato di stretta e bollente attualità con l'avvicinarsi delle elezioni in un momento di grande attenzione alla spesa pubblica. Lo sfogo che l'ex assessore regionale Luca Ceccobao affida a Facebook è piuttosto significativo ed i commenti che lo seguono allo stesso modo rappresentativi di un malessere avvertito per il sistema burocratico istituzionale che accompagna taluni servizi pubblici. "Tra pochi giorni si vota per il rinnovo dei consorzi di bonifica e penso che la percezione della maggioranza dei cittadini sia di estrema lontananza dal tema" scrive Ceccobao. "I consorzi si occupano di cose utili, ma la loro attività condotta in maniera così oscura in tutti questi anni non è riuscita a far nascere un grande feeling con i cittadini.
Negli ultimi giorni diversi pasticci li hanno collocati al centro dell’attenzione in modo negativo: una lettera della Regione che invita ad esercitare un diritto sacrosanto al voto, quindi alla partecipazione, si trasforma in un boomerang: all’iniziativa si associa una lettera del Consorzio Toscana Sud dove viene comunicato l’imponibile dell’immobile di ciascun cittadino come se fosse il contributo da pagare. Poi, la riforma e la riduzione del numero dei consorzi si associa ad una spesa per lo svolgimento delle elezioni di circa 2 milioni di euro: un brutto biglietto da visita. Quindi, molte prese di posizione indignate.
Fra le tante quella del sindaco di Chiusi che dice su Facebook: “ma come, si spendono 2 milioni di euro per eleggere organismi che devono decidere di tagliare l’erba nei fossi? E’ uno scandalo! Noi non presteremo le sedi comunali per lo svolgimento delle elezioni.” E giù commenti giustamente indignati e apprezzamenti sinceri: bene, bravo, bis. Non gli si può dare torto. Però ad una presa di posizione così radicale dovrebbero corrispondere atteggiamenti coerenti e seri. E qui casca il famoso asino. Infatti, il sindaco di Chiusi nei giorni scorsi, ha inviato al soggetto responsabile che è l’ufficio del commissario del Consorzio ad Arezzo, una lettera dove indica chi deve essere nominato per comporre il seggio per le elezioni dei consorzi: un presidente a 150 euro; due scrutatori ed un loro sostituto a 120 euro di compenso.
Ho fatto le mie verifiche presso i Consorzi, è andata così. Se si decide di fare una battaglia di principio, bisogna resistere alla tentazione tardo democristiana di fare nomine alla zitta di propri fedeli nei posti dove si riscuote qualche soldo. Allora, sarebbe bello poter sapere quali procedure di evidenza pubblica sono state adottate per la selezione dei rappresentanti comunali al seggio, quali commissioni elettorali sono state convocate e quali criteri sono stati utilizzati per la scelta dei soliti noti. La risposta è la seguente: nessuna procedura, nessuna commissione elettorale, nessun criterio trasparente è stato utilizzato.
Solo una lettera del Sindaco coi nominativi di proprio gradimento. Oh se c’era qualche studente o qualche cassintegrato che avesse voluto fare un’esperienza civica al seggio ed integrare il proprio reddito a chi si sarebbe dovuto rivolgere? Avrebbe dovuto chiedere un piacere al Sindaco, invece di potersi avvalere di una procedura trasparente e legittima. Mi dispiace doverlo dire, ma lo Scaramelli ad ogni passo che fa dimostra di essere un renziano alle vongole; uno che utilizza i problemi in maniera strumentale e non cerca la loro soluzione. Le elezioni dei consorzi sono state utilizzate come la carne di maiale del quale non si butta via niente.
Si utilizzano per fare polemica sui loro costi, ma si vuole anche partecipare alla spesa. È roba di poco conto, a guardare le cifre stiamo parlando al massimo di 150 euro: non si diventa ricchi, ma il modo di fare non può andare bene, perché chi ti prende per il culo per le piccole cose lo farà anche per quelle grandi ed importanti, come diceva un vecchio saggio cinese. A questo punto sarebbe il caso di dire chi sono i nominati al seggio del comune di Chiusi. Si può andare il 30 di novembre al seggio di via Trieste a vedere di persona chi sono i fortunati, ma anche facendolo non vedreste chi, già nominato per il ruolo che ricopre nella politica locale e la magra figura che avrebbe fatto, ha poi deciso di rinunciare. Allora ce li dica il Comune i nomi.
Ma ci dia i nominati della prima comunicazione fatta al Consorzio, cioè ci facciano conoscere anche i nomi di coloro che colti dal “rimorso” hanno deciso di rinunciare. E’ gradita la verità, poiché nell’era della democrazia digitale l’accesso agli atti è possibile e l’amministrazione trasparente è un obbligo di legge. Oh ‘un s’era detto di cambiare verso? Ma se i comportamenti ed il modo di agire sono questi, il verso preso sarà sempre quello sbagliato" conclude l'ex assessore regionale.