Firenze – Torna il progetto di “prevenzione informatica”, riservato ai ragazzi delle scuole medie inferiori, che il Corecom Toscana realizza ormai da mesi attraverso il vademecum Internet@minori@adulti messo a punto dall’Università di Siena. Dopo il felice esito degli incontri svolti nel maggio scorso in una scuola di Grosseto, stavolta al centro delle iniziative c’è la città di Siena, in particolare la scuola media Mattioli del quartiere Ravacciano, dove dopodomani, giovedì 28 novembre, il presidente del Corecom Sandro Vannini e la docente di Scienze della comunicazione dell’ateneo senese Donatella Cherubini incontreranno gli insegnanti, mentre martedì 3 e mercoledì 11 dicembre, agli incontri con gli studenti, oltre al presidente Vannini e alla professoressa Cherubini, parteciperanno l’esperto sulla Tutela della privacy Andrea Frosini, la docente di Diritto dell’informazione a Siena Michela Manetti e l’esperto informatico e dei sistemi di hackeraggio Fabio Ghioni.
L’11 dicembre si terrà anche una conferenza stampa, sempre alla scuola Mattioli, per fare il punto sulla “tre giorni” senese. L’iniziativa intende fornire strumenti di conoscenza sul rapporto fra internet, i minorenni e gli adulti, cercando di evidenziare, senza allarmismi, i rischi ed i pericoli della navigazione in rete, della quale però la piattaforma cerca di mettere in evidenza anche le potenzialità creative e le capacità comunicative e relazionali. Ai ragazzi delle scuole e alle loro famiglie sarà distribuito un vademecum, messo a punto dal dipartimento di Scienze politiche dell’ateneo senese, i cui contenuti saranno proprio al centro degli incontri previsti a Siena, dove a spiegarli interverranno docenti universitari, esperti della rete, tecnici delle autorità di controllo sull’utilizzo di internet, come ad esempio la Polizia postale, giudici e magistrati. Internet@inori@adulti è realizzato nell’ambito della delega per la tutela dei minori affidata ai Comitati regionali dall’Autorità garante delle comunicazioni ed è finalizzato alla protezione dei cosiddetti “nativi digitali” dalle insidie del web (cyber-bullismo, pedopornografia on-line, grooming) mettendo al contempo genitori e nonni nella condizione di saper controllare i figli ed i nipoti che navigano in rete.