Il progetto di costruire un parcheggio interrato in piazza del Carmine si è scontrato con le proteste degli abitanti dell'Oltrarmo che hanno ribadito la loro ferma opposizione perché ritengono devastante per la bellezza della piazza e per la qualità della vita dei cittadini la realizzazione di una rimessa interrata in pieno centro storico. Non trascurabile l'impatto di una simile opera sul sottosuolo ricco di storia. L'area di piazza del Carmine, infatti, è stata raramente indagata dal punto di vista archeologico.
Su di essa, però, insistono monumenti di particolare rilevanza che fanno pensare a un possibile sottosuolo interessante. Questo è stato confermato da un recente intervento, per la posa in opera di un impianto interratto per lo smaltimento dei rifiuti. In tale occasione sono emersi resti pertinenti alla seconda cerchia muraria cittadina, oltre ad alcune sepolture di epoca coeva o immediatamente posteriore, riferibili ad una necropoli posta lungo l'attuale Borgo San Frediano all'ingresso della piazza stessa. Sembra anche che accanto alle mura, sia posto l'argine del fognone.
Se venissero alla luce reperti di un certo rilievo ed interesse cosa accadrebbe? Si scava sotto Firenze, può capitare. Si fermerebbero i lavori come già accaduto? In Italia molti sono i progetti che si annunciano e poi non si fanno. Nel contempo si conferiscono incarichi e si rischia l'allestimento di cantieri dispendiosi. Qualche anno fa Marco Conti e Alfredo Scanzani hanno pubblicato “La città sognata. Firenze, progetti da Giotto agli anni Duemila”, una sorta di storia fiorentina dei progetti mai realizzati.
Forse il libro potrà essere ampliato col progetto del parcheggio di piazza del Carmine, voluto da pochi e osteggiato da molti. E se tra qualche anno non fosse più necessario un parcheggio nel Centro Storico? La città storica potrebbe essere interamente pedonalizzata ad esempio. Ai posteri l'ardua sentenza, ai politici il dovere di essere lungimiranti. Alessandro Lazzeri