"Abbiamo preso la decisione politica di produrre una svolta forte e radicale nel governo del territorio. La nostra nuova legge urbanistica sarà di grosso impatto, ma è tempo di scelte di questo tipo, anche a livello nazionale, dopo che negli ultimi anni c'è stata una perdita assoluta di attenzione da parte della politica su questi temi" lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, portando oggi il saluto inaugurale al convegno "Regole per il buon governo" che si svolge nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati.
Si tratta di un incontro nazionale organizzato dall'assessorato a urbanistica, pianificazione del territorio e paesaggio della Regione Toscana, per discutere insieme a urbanisti, giuristi e addetti ai lavori gli aspetti salienti della proposta di riforma della legge regionale sul governo del territorio, approvata di recente dalla Giunta su iniziativa dell'assessore Anna Marson. "Zero consumo di suolo, pianificazione sovracomunale, mantenimento alla vocazione agricola dei territori non urbanizzati: questi i principi – ha proseguito Rossi – che devono essere riconosciuti nei piani strutturali, tracciando chiari confini, quasi delle 'mura' dell'abitato urbanizzato.
Si tratterà poi di discutere su quali meccanismi introdurre per agevolare il recupero e la riqualificazione dell'edificato esistente, con incentivi e misure per ridurre le tempistiche e i carichi burocratici. Ma mi piacerebbe che anche da iniziative come questa venisse uno stimolo a riorientare le competenze a concepire l'attività futura dentro quelle 'mura' di cui parlavo prima piuttosto che fuori". Il presidente Rossi ha ricordato che il primo passo in questa direzione è stato compiuto dalla Regione Toscana dopo l'alluvione di Aulla, con la decisione di vietare le nuove edificazioni nelle aree ad alto rischio idraulico.
Una decisione che, ha detto "mi auguro venga riproposta a livello nazionale". "Noi non usciremo dalla crisi uguali a prima – ha proseguito – Quello che presentiamo oggi fa parte di una idea di sviluppo in cui la riduzione della rendita legata al territorio e al paesaggio è condizione per salvarli e consegnarli intatti alle generazioni future. Il capitale investa dove deve investire, nella ripresa industriale. Credo che il riordino delle città, la ricucitura del loro tessuto interno e la tutela del paesaggio si combini con la ripresa industriale di cui abbiamo bisogno e che è necessaria per produrre ricchezza.
Parlo di uno sviluppo nuovo, che rifugge dal consumo di suolo, ma anche da una Toscana imbalsamata, che finisce solo per vendersi ai turisti attraverso le città d'arte. Non voglio parlare di modello – ha concluso - ma di contributo della Toscana a un regionalismo costituzionale che non è quello delle 'piccole patrie' ". Venerdì 22 novembre il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, sarà in Valdinievole per l'intera giornata in occasione della terza tappa del suo “Viaggio in Toscana”, il tour con il quale raggiungerà le 34 zone che compongono la Regione per incontrare realtà produttive, amministratori pubblici, imprenditori, associazioni di categoria e cittadini, così da toccare con mano la Toscana reale.
Il presidente Rossi sarà accompagnato dall'assessore alla presidenza, Vittorio Bugli.Fittissimo e denso di appuntamenti il programma della giornata. Il primo è previsto alle 9.00. Si tratta della visita alla Texus spa di Chiesina Uzzanese. Alle 10.00 sarà all'ospedale di Pescia per un incontro con gli operatori sanitari. Alle 11.15 terrà un incontro stampa presso l'antico chiostro dell'Ospedale. Alle 12.00 visiterà il cantiere delle Leopoldine a Montecatini Terme. Alle 12.30 terrà un incontro istituzionale con gli amministratori locali presso il Palazzo Comunale di Montecatini Terme. Alle 14.00 sarà a Ponte Buggianese per un sopralluogo alla Dogana del Capannone e al sito dove sorgerà il nuovo depuratore. Alle 15.00 visiterà il calzaturificio Balducci a Pieve a Nievole. Alle 16.00 alla Grotta Giusti di Monsummano Terme incontrerà gli imprenditori locali. Infine, alle 18.30, l'ultima iniziativa istituzionale in programma è prevista presso la Sala Il progresso di Larciano, dove dialogherà con le associazioni e il mondo del volontariato. La prossima tappa del Viaggio in Toscana è prevista il 29 novembre in Valdera. Marco Guerri, Segretario PD di Pescia, scrive una lettera aperta in occasione della visita del Presidente Rossi in Valdinievole. Egregio Sig.
Presidente, apprendiamo della sua visita in Valdinievole del prossimo venerdì. Ne siamo lieti, poiché la Valdinievole, più di altri territori della Toscana, soffre per la crisi economica in atto e ha bisogno di forti risposte di governo: investimenti infrastrutturali e una rinnovata progettualità, per rinvigorire le proprie peculiarità economiche. Siamo sicuri che i Sindaci ben sapranno rappresentarle le emergenze della nostra zona e chiederle quindi conto di progetti da troppo tempo arenati, come il raddoppio del tratto ferroviario e il potenziamento dell’A11.
Noi, visto che nel suo giro farà tappa anche a Pescia, vorremmo sottoporle invece due questioni prioritarie per la nostra città. La prima riguarda il presidio ospedaliero della Valdinievole; ma potremmo dire anche tutta la sanità pistoiese. I dati del 2012 sulle fughe dell’Asl 3 dicono che, su un totale di 41.837 ricoveri di cittadini residenti nella provincia di Pistoia, 13.820 sono avvenuti al di fuori della nostra azienda sanitaria: una percentuale elevatissima - pari al 33% - con un saldo negativo di fine dell’anno di circa 26 milioni di euro, da pagare a compensazione alle altre Asl che hanno curato i cittadini pistoies. Questi numeri devono farci riflettere sulla gestione manageriale dell’azienda e sull’opportunità di invertite la tendenza, potenziando ospedali come quello di Pescia, che noi giudichiamo strategico per l'erogazioni di servizi che offre a presidio di una completa offerta sanitaria della provincia. Invece si è deciso in modo miope di chiudere il reparto di Pediatria, con relativo indebolimento di tutta l’area materno-infantile (considerata a livello regionale un’assoluta eccellenza); c'è poi un angiografo non funzionante da settimane e che aspetta di essere riparato (con una spesa anche abbastanza elevata), quando forse sarebbe stato più utile portare a Pescia quello nuovo del Ceppo e impiegare i soldi per adattare i locali di Pescia a ospitarlo (non per riparare il vecchio), potenziando così tutto il servizio di emodinamica (anch'esso considerato storicamente eccellente); infine, per rimanere all’attualità, c’è un reparto nuovo e moderno di Pronto Soccorso, aperto dopo anni di stenti, che non riesce a funzionare come dovrebbe per carenza di personale. Diciamo queste cose - e sono poche e contingenti rispetto a tutti i problemi che ci sono - per affermare ancora una volta che a nostro avviso l’ospedale della Valdinievole andrebbe potenziato al fine di offrire servizi integrati da parte di tutta l’azienda sanitaria, perché così facendo probabilmente miglioreremmo la qualità delle prestazioni diagnostiche e terapeutiche, infondendo nei cittadini maggiore fiducia nella bontà della sanità pistoiese e riuscendo a diminuire il fenomeno delle fughe, che ci costano ogni anno troppo denaro pubblico.
Con i soldi risparmiati dal pagamento delle compensazioni, forse non ci sarebbe bisogno di continuare a chiudere reparti e tagliare servizi all’ospedale di Pescia e a quello di San Marcello. Il secondo problema è la crisi della floricoltura, tuttora la prima economia della città, e il futuro del Comicent, ovvero il mercato dei fiori. Il settore attraversa una crisi decennale, senza uno sbocco di prospettiva. Ricordiamo che la Regione è titolare della programmazione floricola, ma in questi anni non sono arrivati indirizzi su come affrontare e risolvere la crisi; né il distretto interprovinciale floricolo di Pistoia e Lucca, insediatosi con apposita legge regionale, ha mai partorito soluzioni percorribili. Il primo problema da risolvere è quello di un mercato dei fiori che rivitalizzi la commercializzazione dei nostri prodotti, che attraverso un’azione di marketing e indirizzamento della produzione sostenga i floricoltori e li aiuti a migliorare varietà e qualità dei loro prodotti, magari studiando un apposito marchio DOP per i Fiori della Toscana.
Di questo non si discute in alcuna sede; anzi, abbiamo una struttura impegnativa come il Comicent abbandonata al degrado, senza capire quale sia il suo destino (unitamente al destino del mercato dei fiori di Viareggio). La Regione, che tra l’altro è anche proprietaria del Comicent stesso, non può pensare di sollevarsi dalle proprie responsabilità favorendo il passaggio di proprietà del mercato al Comune di Pescia, disinteressandosi poi del futuro del settore. A nostro avviso dovrebbe prendere decisamente in mano il tema della floricoltura sul piano degli indirizzi di governo e, insieme agli enti locali e alle associazioni di categoria, istituire un tavolo urgente di crisi per delineare le prospettive operative urgenti dei mercati di Pescia e Viareggio; e, nello stesso contesto, programmare un piano per rilanciare quello che resta di buono nella produzione locale. Approfittando di questa visita e del suo interessamento per il nostro territorio, ci siamo permessi di porre alla sua attenzione questi due temi centrali di governo locale; che, a ben vedere, non riguardano nemmeno solo Pescia, ma un’area ben più vasta e significativa. Con cordialità e i sensi della nostra stima, La ringrazio e saluto.