Firenze, 9 novembre 2013. La crisi è sempre più forte, la mancanza di reddito per molte famiglie si concretizza in primis nel dover ottemperare ai bisogni minimi con spese di tutti i giorni. Occorre fare delle scelte e molto spesso i costi condominiali restano a margine dei pensieri necessari ed urgenti con l'effetto di creare un vero e proprio caos nei bilanci del palazzo. "Si stanno ripetendo, in queste ultime settimane, iniziative illegali da parte del gestore monopolista del servizio idrico, Publiacqua, che taglia il servizio a tutto il condomìnio anche se ad essere moroso e' un solo condòmino.
Sono notizie di cronaca quotidiana, oltre alle lettere che arrivano al nostro servizio di consulenza. Se dovesse nuovamente accadere, consigliamo agli utenti di chiamare i carabinieri per intimare il ripristino immediato del servizio, e quindi far partire la richiesta danni verso Publiacqua" è Aduc, l'associazione per la tutela di utenti e consumatori che lancia l'allarme sul fenomeno che però non si concretizza solo nel taglio dei servizi forniti da Publiacqua, ma si estende all'intero ammontare delle spese condominiali. "Questi tagli ai condomini interi sono illegali: la nuova legge sul condominio entrata in vigore lo scorso giugno, prevede esplicitamente una procedura che il gestore idrico deve seguire prima di pretendere il pagamento del condòmino moroso da parte del condomìnio tutto.
L'art.18 di questa nuova legge ha modificato l'art.63 delle disposizioni per l'attuazione del codice civile, che dicono: "....I creditori non possono agire nei confronti degli obbligati in regola con i pagamenti, se non dopo l'escussione degli altri condomini....", Il creditore, quindi, potrebbe agire contro i condomìni che hanno pagato solo dopo che ha fatto tutti gli atti di legge (inclusi quelli esecutivi e pignoramenti) nei confronti del condòmino che non ha pagato la propria bolletta. Importante sara' che l'eventuale ditta letturista dei singoli contatori e che poi paga al fornitore in base al contatore condominiale, abbia versato al fornitore le quote raccolte tra chi ha pagato; importante perche' ci risulta che molte di queste aziende letturiste -per mantenere liquidi nelle proprie casse- paghino al fornitore solo quando hanno raccolto i soldi delle bollette di tutti i condòmini, trattenendo, nel caso di una o piu' morosita', nelle proprie casse i soldi gia' raccolti, per versarli solo quando tutti abbiano pagato.
Occorre quindi, in questi casi, intimare al letturista il dovuto, anche con minacce di azioni legali. Va da se' che queste cose Publiacqua le dovrebbe conoscere bene, ma il fatto di essere monopolista e in conflitto di interessi (questo gestore e' proprieta' dei medesimi Comuni che dovrebbero controllare il servizio che rende ai loro amministrati), lo convince di possedere una sorta di potere al di sopra e fuori delle leggi. Uno dei sintomatici scandali del sistema italico di privatizzazioni, dove il pubblico uscito dalla finestra (Publiacqua e' una spa di diritto privato) rientra dalla finestra.
Chi paga? Ovviamente l'utente, e il caso in oggetto e' solo un esempio di quotidiane illegalita' e vessazioni" La risposta di Publiacqua a Nove da Firenze: "Siamo sinceramente stupiti del comunicato di Aduc che addossa a Publiacqua responsabilità che l'associazione in questione sa benissimo essere di altri soggetti. Publiacqua, come sempre, lavora rispettando pienamente la legge e ben conscia della situazione di crisi economica che sta attanagliando molte famiglie ha attivato tutta una serie di azioni e strumenti per evitare le chiusure dell'acqua.
Strumenti ed azioni che sono state messe in campo anche nei recenti casi di sospensione del servizio a cui fa riferimento Aduc e che riassumiamo brevemente insieme ad alcune altre note utili a chiarire il quadro complessivo. Prima di arrivare a chiusura di un contatore la nostra azienda effettua una chiamata di avviso al numero fornito dall’intestatario dell’utenza ed allo stesso soggetto, amministratore o legale rappresentante, viene poi inviato un sollecito attraverso raccomandata.
Oltre a ciò Publiacqua effettua una distribuzione di volantini di avviso nelle cassette della posta dei singoli condomini a cui segue un altro contatto telefonico al già citato amministratore o legale rappresentante indicato come referente dal condominio stesso. Questo ha consentito di ridurre drasticamente il numero dei provvedimenti di chiusura in quanto nella maggior parte dei casi ad una di queste azioni segue un contatto risolutivo con il condominio o con un suo rappresentante. Il problema delle chiusure deriva anche dalla mancata attuazione, da parte degli amministratori di condominio, del nuovo regolamento emanato dall’Autorità Idrica e finalizzato proprio a garantire una migliore gestione dell’utenza condominiale.
Publiacqua ha effettuato una campagna informativa per portare a conoscenza dei cittadini il contenuto del regolamento e la necessità che gli amministratori volturassero le utenze dell’acqua, ma purtroppo non ci sono stati risultati apprezzabili. Per poter gestire correttamente l’utenza condominiale infatti è necessario che il contratto dell’utenza sia intestato all’amministratore del Condominio o quanto meno che Publiacqua conosca chi sia l’amministratore, in modo tale da poter risolvere con lo stesso le eventuali morosità, al pari di quanto accade per le altre utenze condominiali. Publiacqua, proprio al fine di agevolare il lavoro degli amministratori di condominio ha attivato da tempo sul nostro sito una sezione a loro dedicata nella quale possono calcolare agevolmente la ripartizione dei consumi interni ai condomini. Dato la situazione, Publiacqua non solo sta realizzando in altro modo il censimento, ma ha dato mandato a chi gestisce per nostro conto il cassettinaggio che avverte del rischio di interruzione del pagamento di richiedere ai residenti nel condominio il nominativo degli amministratori. Ricordiamo tra l’altro che da giugno è entrata in vigore la nuova normativa sui condomini che prevede l’obbligo di esporre fuori dai palazzi la targhetta con riportato il nome dell’amministratore, ma ad oggi la quasi totalità degli stabili fiorentini non è in regola con le disposizioni normative.
Se tale disposizione normativa fosse rispettata Publiacqua avrebbe la possibilità di contattare l'amministratore ed evitare così ogni ulteriore azione per il recupero della morosità".