Giornata dedicata alle politiche del farmaco e il Direttore esecutivo dell'Agenzia europea dei medicinali fa esplodere il 'caso': "Se dovessi dare una definizione delle Regioni, per loro non userei termini storici ma patologici. E per me sono un 'cancro'. Scenderei in piazza per chiedere l'abolizione del Titolo V della Costituzione laddove prevede le competenze regionali in sanità" ha detto oggi al congresso Fimmg il Direttore esecutivo dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), Guido Rasi, rispondendo all'intervento del segretario generale della Fimmg, Giacomo Milillo, che aveva definito il sistema regionale sistema "feudale". "Un attacco così violento e indiscriminato contro le Regioni non può che stupire, soprattutto se a lanciarlo è un certo signor Rasi, a suo tempo, se ben ricordo, messo all'Agenzia del farmaco sulla base delle peggiori logiche spartitorie nazionali".
Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, replica cosi alle dichiarazioni del direttore esecutivo dell'Ema (European medicines Agency), Guido Rasi, già presidente dell'Aifa, pronunciate dalla tribuna del congresso della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) in corso a Roma. "Ci sono Regioni – prosegue Rossi - che hanno salvato il servizio sanitario nazionale, controllando la spesa, alcune, coma la mia, addirittura certificando i bilanci, e che hanno garantito, anche tramite finanziamenti alla medicina generale, i servizi sul territorio pur a fronte di importanti tagli.
La mia proposta – dice ancora Rossi - è di ritrovare la strada della concertazione e dell'accordo sugli obiettivi tra i medici di famiglia e le Regioni. Se si pensasse di riportare tutto a Roma, alle clientele politiche di vecchia memoria, per difendere interessi corporativi, si commetterebbe un errore madornale, soprattutto a danno dei cittadini". "Il punto – argomenta il presidente - è un altro. E' che dopo anni di tagli riprendano le politiche nazionali a favore del servizio sanitario.
Si fissino obiettivi per le Regioni, non solo economici ma anche di qualità, si faccia il monitoraggio e si promuovano le esperienze migliori. In questo senso il Governo ha dato un segnale importante, tutelando per la prima volta dopo anni la spesa sanitaria. Adesso non sono consentite a nessuno fughe in avanti". "Personalmente – afferma Rossi - sono favorevole alla revisione del Titolo V della Costituzione e a procedere verso un regionalismo forte e autorevole, piuttosto che inseguire quel federalismo degli staterelli che altri nel decennio passato hanno sciaguratamente voluto.
Metto però in guardia - conclude - contro il ritorno a logiche centralistiche, il cui fallimento in sanità è già stato ampiamente certificato, e ai cui livelli di disservizio e spesa incontrollata si è rimediato proprio grazie all'impegno delle Regioni e degli operatori sanitari, compresi i medici di famiglia". "Non si può fare di ogni erba un fascio, molte Regioni hanno tenuto comportameni pregevoli: tenuta economica e incremento del livello qualitativo e di esito, e l'introduzione di metodi di gestione dei costi e degli acquisti di ottimo livello".
Anche l'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, come ha già fatto prontamente il presidente Enrico Rossi, replica a Guido Rasi, che al congresso della Fimmg ha definito le Regioni "cancro del Paese". "Anche rispetto ai rapporti con la medicina generale - chiarisce Marroni - la Toscana, come ha giustamente ricordato il segretario della Fimmg Giacomo Milillo, ha fatto già sei mesi fa un accordo che va nella direzione auspicata dallo stesso Milillo: accordo nel quale sono stati introdotti elementi di grande innovazione, qualità nell'organizzazione delle cure primarie e della medicina generale, e nei rapporti tra medicina generale e Regione, come lo stesso Milillo ha riconosciuto in passato.
Al rapporto con la medicina generale la Regione dà un'importanza fondamentale, attribuendole un ruolo strategico". "Tutto questo si inserisce in una grande riforma del sistema sanitario toscano - prosegue l'assessore Marroni - che riguarda il potenziamento dell'assistenza territoriale, la valorizzazione e una grande attenzione alla rete ospedaliera, la valorizzazione delle risorse umane, il potenziamento di tutto il sistema della prevenzione e una profonda riorganizzazione di tutte le funzioni di supporto.
Tutto ciò ha permesso di superare questo periodo di grande riduzione del Fondo sanitario. Anzi - sottolinea Marroni - abbiamo preso il toro per le corna e, nel mentre che ci riorganizziamo, abbiamo ottenuto eccellenti risultati per quanto riguarda gli esiti clinici, così come dimostrato dal Programma nazionale esiti dell'Agenas. Tutto questo, naturalmente, è dovuto anche a tutte le persone che lavorano per il nostro sistema sanitario, alle quali sempre va il mio ringraziamento".