Alessandro Benvenuti torna al Teatro di Rifredi (dal 6 al 10 novembre) dove nel lontano 1986 debuttò Benvenuti in casa Gori, fortunatissimo spettacolo in cui l'attore, facendo di necessità virtù, si accollò l’interpretazione dei dieci componenti della famiglia Gori e creò uno sfolgorante monologo, destinato a quasi trent'anni di successi e divenuto pure un film cult. Dopo diversi anni di riposo Benvenuti riprende dunque il primo suo cavallo di battaglia, e allora sgraniamo gli occhi e commuoviamoci ancora una volta, per quell'urlo bestiale, impotente e disperato che l'attore emette al termine della gimcana vocale di questo monologo-concerto mozzafiato scritto con Ugo Chiti.
Un pezzo di storia del teatro che ora torna a sferragliare con intatta bellezza e con integro senso. Lasciamoci andare senza freni a questo ghiotto, sincero e tellurico sproloquio che è un omaggio d'amore alla Toscana, al suo scherzare, alle sue zingarate, alle dispute e alla tosta manifestazione degli affetti della provincia. Riascoltiamo con infinito gusto della mente e con paziente selezione dell'orecchio i toni di tutti i parenti commensali che fanno gruppo a Pontassieve nella casa della famiglia Gori un 25 dicembre degli anni Ottanta, riconoscendo il novantenne Annibale, il Gino Gori capotribù, sua moglie Adele, suo figlio Danilo, la fidanzata Cinzia, la secondogenita Bruna, il marito di lei Libero, e la loro figlia Sandra, suo marito Luciano, la piccola Samantha di due anni.
Non perdiamoci questa occasione per farci incantare da un Benvenuti nei panni di uomo-teatro che ci parla, appunto, dell'uomo e del teatro.