Carlo Monni, Campi Bisenzio, 23 ottobre 1943 – 19 Maggio 2013. Un grande artista, un umile amico capace di arrossire davanti ad un microfono, lui classe 1943 che di telecamere ne ha viste tante ed il pubblico ai suoi spettacoli non è mai mancato. "C'è ì Monni, vieni che ci si butta via dalle risate" quante volte un invito a teatro è iniziato così, anche per chi il teatro lo frequenta poco. In tanti hanno riscoperto la vecchia Toscana, Prato, Firenze e dintorni attraverso vecchi filmati e film in cui Carlo è stato protagonista, spalla oppure semplice comparsa, perché bastava una sua breve apparizione per dare all'intera pellicola quel tocco nostrano, viscerale.
Memorabile la sua partecipazione a Berlinguer ti voglio bene, regia di Giuseppe Bertolucci (1978). Non ci resta che piangere, regia di Roberto Benigni e Massimo Troisi (1984) e Speriamo che sia femmina, regia di Mario Monicelli (1985) altre pellicole che lo hanno reso famoso. Ma ci sono stati anche Caruso Pascoski di padre polacco, regia di Francesco Nuti (1988) e Benvenuti in casa Gori, regia di Alessandro Benvenuti (1990) e 13dici a tavola, regia di Enrico Oldoini (2004), N (Io e Napoleone), regia di Paolo Virzì (2006) e tanti altri.
A Teatro in tanti ricordano Fermi tutti questo è uno spettacolo, Pinocchio, 1998, con Alessandro Paci e Massimo Ceccherini. Attraversava il Parco delle Cascine di Firenze quasi quotidianamente, passeggiando, riflettendo e chiacchierando con gli avventori, dispensando consigli ed episodi di vita vissuta, e solo chi sa viverla con lo spirito giusto può insegnare agli altri la dolce arte del sorriso. Ciao Carlo