A Firenze è in corso la Leopolda 2013, la convention che Matteo Renzi organizza da quattro anni. Una grande officina di idee che poi vengono inserite in manifesti programmatici, l'ultima è servita per la corsa alla leadership del PD ed avrebbe dovuto condurre Renzi alle elezioni politiche passando per la vittoria alle Primarie, che si sono invece concluse con la vittoria prima e le dimissioni post elettorali dell'ex Segretario Pierluigi Bersani. Perché la Leopolda è nuovamente un passaggio importante nella corsa alla guida del Partito Democratico? "Questo è un appuntamento che fa parte sicuramente del Congresso - ci spiega l'esponente del PD, Paola Concia - è un confronto di idee sul futuro e sul presente, su ciò che non va e su come potrebbe andare.
Ci sono molti ragazzi e molte ragazze, ma non è la prima volta che vengo e ci trovo sempre una vasta rappresentazione della società: interventi stimolanti dai dirigenti di partito, agli insegnanti, dagli imprenditori alle nuove famiglie. E' uno spaccato d'Italia molto autentico dal quale può arrivare una proposta. Ma adesso Matteo è dentro o fuori?"Matteo Renzi credo sia cresciuto, oggi si sente molto più dentro il partito di quanto lo sia stato in passato.
Più costruttore che rottamatore. Non l'ho sostenuto nella disputa contro Pierluigi Bersani perché lo vedevo distruttivo e non costruttivo. Oggi sento la voglia di cambiare il Paese con pragmatismo ed.. è anche l'ultima chance che abbiamo. Si è candidato a governare il partito quindi non può più parlare di noi e voi. E' cresciuto perché ha capito che quello è stato un grande errore, o sei dentro al Partito oppure te ne vai. Adesso ha un pragmatismo ed un riformismo che è uno strumento per vincere le battaglie e non solo farle.
Non è più tempo di fare battaglie dobbiamo ottenere risultati. Deideologizzare i temi, questo dobbiamo fare e dobbiamo arrivare finalmente a dare diritti a chi non ce li ha". Presente ancora una volta a Firenze anche Ermete Realacci: "Alla prima Leopolda eravamo solo in due parlamentari, non andavamo alla grande al tempo. Credo sia l'ultima occasione per dare speranza all'Italia. Per farlo dobbiamo conoscere i problemi di questo Paese, dall'ambiente e lo abbiamo visto nei giorni scorsi in Toscana, ai mali della burocrazia, agli scarsi investimenti in innovazione e ricerca.
Dobbiamo mettere in campo un'idea d'Italia e mandare avanti i talenti: dobbiamo incrociare la green economy con il nostro dna fatto di qualità, cultura e bellezza. La gente si è impoverita ed ha paura, ma le nostre imprese si difendono bene nell'export, più di Francia ed Inghilterra, ma deve cambiare la politica. Per cambiare la politica bisogna avere più simpatia e più amore. Paolo Coelho diceva che un grande eroe combatte non perché odia chi ha davanti ma perché ama chi ha dietro" L'evento è trasmesso in streaming sul sito www.matteorenzi.it ed è possibile interagire su Twitter con l’hashtag ufficiale #leopolda13. Antonio Lenoci