RUFINA (FIRENZE)- "Penso che il termovalorizzatore di Selvapiana non sia più necessario e che quindi non vada più realizzato". Scandisce bene le parole Andrea Barducci, consigliere comunale del Pd nel comune di Rufina e capogruppo per lo stesso partito dell'Unione dei Comuni del Valdarno-Valdisieve, nell'intervista rilasciata ad Agipress. Barducci sa che queste parole possono essere l'inizio di una vera e propria svolta su un tema così delicato. Barducci, perché questa presa di posizione? E perché proprio adesso? "Le scelte fatte in passato sono da rivedere perché i flussi sui rifiuti sono variati, la differenziata ha raggiunto valori alti e la Regione Toscana ha rivisto la propria programmazione regionale, ipotizzando una riduzione degli impianti di termovalorizzazione in Toscana.
Dobbiamo tutelare gli interessi dei nostri cittadini e quindi è necessario che questa decisione maturi velocemente, per prima nel partito di Rufina, e che poi coinvolga tutti i livelli del nostro partito". In precedenza, però, il suo partito era sembrato convinto di quella scelta. Non sarà facile spiegare questo cambiamento di rotta. Non rischiate di essere accusati di assecondare solo i timori della popolazione locale a svantaggio di un progetto complessivo dello smaltimento dei rifiuti? "La realizzazione del termovalorizzatore era giusta fino a ieri perché, come ho già detto, le condizioni dei flussi dei rifiuti erano diverse.
Realizzare, alle nuove condizioni, l'impianto sarebbe ingiusto nei confronti dei cittadini di Rufina che si sono già fatti carico di questo problema, sia attraverso la loro dedizione nella raccolta differenziata, che nel sostenere attraverso la Tares, un'imposta molto alta, gli investimenti fatti sulla differenziata stessa. Adesso le condizioni sono finalmente cambiate, i flussi dei rifiuti sono diminuiti e la raccolta differenziata ha raggiunto livelli importanti nel comune di Rufina e in tutta la nostra zona.
Ha sbagliato chi, in passato, aveva legato la realizzazione dell'impianto a quella della strada statale 67, che rappresenta l'opera più importante per Rufina e per la Valdisieve". Come dire che si può andare avanti con la realizzazione della variante a prescindere dall'impianto di termovalorizzazione, due opere che non marciano in parallelo? "Esatto. Senza la variante la situazione a Rufina è diventata invivibile. E' necessario pretendere il rilancio con forza del progetto della variante alla strada statale 67 e la realizzazione, rapidamente, di un suo primo stralcio che liberi Rufina dal traffico.
I rufinesi non ce la fanno più e le aziende arrancano anche per questo. Il rilancio di Rufina passa dalla realizzazione di questa opera che non è più rimandabile. Il PD di Rufina deve quindi tornare a essere protagonista anche di questo tema, attraverso una nuova iniziativa politica forte, e facendosi promotore della convocazione di un incontro con tutti i livelli del partito".