Questa mattina, i Finanzieri del Comando Provinciale di Torino hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale, dott.ssa Silvia Salvadori, nei confronti dei componenti della famiglia Ligresti e di alcuni manager, all'epoca dei fatti in posizioni verticistiche nell'ambito di Fondiaria-SAI, la compagnia assicurativa che sino a due anni fa aveva sede legale a Firenze. Questa mattina sono state notificate dagli agenti del comando provinciale della Guardia di Finanza di Torino le ordinanze di custodia cautelare a carico del patron Salvatore Ligresti, agli arresti domiciliari.
In carcere invece le figlie di Ligresti, Giulia Maria, raggiunta dagli agenti nella sua abitazione di Milano e ora nel carcere di Vercelli e Jonella Ligresti, che si trovava invece nella sua residenza estiva in Sardegna. Arrestato anche l'ex amministratore delegato Emanuele Erbetta mentre l'ordinanza di arresto a carico di Paolo Gioacchino Ligresti, non è stata eseguita perché il figlio del patron di Fondiaria si trova in Svizzera. I militari del Nucleo Polizia Tributaria di Torino, su disposizione del Procuratore Aggiunto, Cons.
Vittorio Nessi, e del Sostituto Procuratore, Dott. Marco Gianoglio, hanno raggiunto gli indagati nelle loro abitazioni e dimore estive, tra la Sardegna e la Toscana, per dare esecuzione ai provvedimenti giudiziari. Sono tutti accusati di aver falsificato il bilancio di Fon-SAI del 2010 (approvato ad aprile 2011), con l'aggravante di aver procurato un grave danno ad almeno 12.000 risparmiatori, nonché di manipolazione del mercato, in quanto sarebbe stato occultato un "buco" nella "riserva sinistri" di circa 600 milioni di euro, privando così gli investitori di informazioni determinanti per una corretta valutazione dei titoli azionari interessati. I Finanzieri di Torino hanno altresì compiuto due perquisizioni, segnatamente nell'abitazione e negli uffici di P.
B., preposto al bilancio di Fondiaria - SAI all'epoca dei fatti contestati. L'indagine è scattata nell'agosto 2012 per le ipotesi di falso in bilancio ed ostacolo all'attività di vigilanza, relativamente agli anni 2008 - 2011. Dopo i primi riscontri, le Fiamme Gialle effettuarono delle perquisizioni presso la sede di Fondiaria SAI e presso l'ISVAP (oggi IVASS), l'Autority deputata alla vigilanza sugli istituti assicurativi, acquisendo una mole ingentissima di documenti ufficiali e non, soprattutto in formato elettronico attraverso il sequestro del server aziendale, ove erano custodite le e-mail inviate e ricevute dagli indagati. L'esame della documentazione cartacea e informatica ha permesso di ricostruire come, attraverso una sistematica sottovalutazione delle riserve tecniche del Gruppo assicurativo, sia stato possibile falsificare i dati del bilancio relativo al 2010.
Tale costante sottovalutazione della "riserva sinistri" ha consentito, negli anni, la distribuzione di utili per 253 milioni di euro alla holding della famiglia Ligresti, la Premafin S.p.A., laddove, invece, si sarebbero dovute registrare delle perdite. Numerosi gli interrogatori condotti, durante i quali sono stati acquisiti elementi utili a comprendere quali fossero le dinamiche alla base del meccanismo fraudolento. La famiglia Ligresti, che presidiava i consigli di amministrazione di Fondiaria SAI e Milano Assicurazioni, contando sulla compiacenza del top management si è assicurata, così, oltre al costante flusso di dividendi, anche il via libera a numerose operazioni immobiliari con parti correlate. Attraverso perizie che hanno permesso di inserire in bilancio valori "gonfiati", le transazioni immobiliari, da un lato fornivano un'apparente immagine di solidità patrimoniale e finanziaria della Compagnia assicurativa, dall'altro permettevano di far "uscire" dalle casse di FonSai ingenti somme di denaro a favore di altre società del gruppo, riconducibili alla famiglia Ligresti.
In particolare, fra le più eclatanti, le operazioni che hanno riguardato l'acquisizione dell'intero pacchetto azionario della società "Atahotel" (avente ad oggetto attività di esercizio alberghiero), soggetto economico strutturalmente in perdita, ma acquistato pagando un prezzo superiore ai valori di mercato. L'azione sinergica della Procura di Torino e delle Fiamme Gialle ha riguardato anche altre ipotesi di reato, quali il falso in prospetto e l'infedeltà patrimoniale. Avuto riguardo alla prima fattispecie criminosa, si fa riferimento alle notizie non corrette fornite al mercato, attraverso i documenti informativi previsti dalla legge, in occasione delle operazioni di ricapitalizzazione della società per un valore di 450 milioni di Euro, effettuate nel 2011.
La seconda, invece, è riferibile alle condotte illecite commesse dal management durante la gestione societaria in danno del patrimonio sociale. Tra queste, consulenze e contratti per servizi, stipulati dal gruppo Fondiaria - SAI con aziende della famiglia Ligresti, che avrebbero determinato l'esborso da parte della società assicurativa di decine di milioni di euro. L'intera indagine è da inquadrare nello svolgimento dei compiti di polizia economico - finanziaria della Guardia di Finanza a tutela dei risparmiatori, i quali sono stati colpiti duramente dal crollo delle azioni della società. Alla luce dei recenti arresti dei membri della famiglia Ligresti, ad opera della Guardia di Finanza di Torino nell’ambito dell’inchiesta Fonsai, la Confconsumatori ribadisce il proprio impegno nella tutela dei risparmiatori.
L’associazione sta seguendo il caso dallo scorso ottobre, quando le Procure di Milano e di Torino hanno dato il via a una maxi inchiesta in occasione della fusione Unipol – Fonsai per le condotte di aggiotaggio, falso in bilancio ed ostacolo agli organi di vigilanza che coinvolgevano la compagnia assicurativa Fondiaria Sai, anche attraverso la Holding Premafin, parte delle cui azioni sono state oggetto di sequestro cautelare. Confconsumatori comunica la propria volontà di fornire la massima tutela ai cittadini - investitori che abbiano subito un danno dalle azioni criminose oggetto di indagine nelle varie sedi giudiziarie.
A tal proposito, l’Associazione, che intende altresì valutare il comportamento tenuto dagli Organi di Vigilanza nella vicenda, invita tutti i cittadini che abbiano investito in titoli Fondiaria Sai, Premafin s.p.a. e Milano Assicurazioni S.p.a., a prendere contatti con l’Associazione stessa, per iniziare la battaglia legale, volta alla successiva costituzione di parte civile nei procedimenti penali, per ottenere il risarcimento dei danni.