Il Napoli vive un momento straordinario, una bella stagione trascorsa, un mercato affascinante che con la cessione di Cavani al Paris di Leonardo potrebbe incassare tanti crediti da spendere subito per creare un gruppo competitivo idoneo ad affrontare a testa bassa l'impegno della Champions League oltre quello del Campionato di Serie A, trofeo che manca all'ombra del Vesuvio da un po' di tempo. Napoli chiama, nessuno risponde. De Laurentiis ci avrebbe provato ad inserirsi tra il Bayern e la Fiorentina per offrire a Mario Gomez una piazza importante, ma il bomber tedesco avrebbe rifiutato spronato anche dalla fidanzata modella che già si vede in via Calzaiuoli a Firenze, tra il Battistero di San Giovanni e Palazzo Vecchio.
Gli azzurri ci avrebbero provato anche con Stevan Jovetic in rotta con il club gigliato e con la dirigenza che non ha gradito la dichiarazione d'amore alla Juventus. Il 'caso' Prandelli non ha insegnato proprio nulla? Il Bayern per Gomez vorrebbe 20 milioni, ma potrebbe esserci un accordo sui 16 più bonus, mentre per Jovetic il prezzo è fisso: 30 milioni, fuori saldi stagionali. I 30 milioni valgono soprattutto se l'offerta arriva da Torino. Da Napoli ne avrebbero offerti 27, ma il montenegrino avrebbe rifiutato. La rete si interroga: in un periodo di crisi globale che investe anche il calcio europeo, ma soprattutto nostrano c'è una frenetica caccia all'affare, come è possibile ritrovarsi a rifiutare simili cifre? Non ce ne voglia Jo-Jo ma pare di rivedere il buon impiegato postale interpretato magistralmente da Claudio Bisio in "Benvenuti al Sud" che del trasferimento a Napoli non ne vuol sentir parlare.
I viola si ritrovano al Centro Sportivo di Campo di Marte ed all'Ospedale di Careggi per le visite mediche, si preparano al pre-ritiro di Montecatini Terme, da lì poi i ragazzi di Montella si sposteranno per la metà di luglio e fino ai primi di agosto in Trentino, a Moena, affascinante località montana dove completeranno la preparazione atletica e l'affiatamento di squadra.
Il ritiro serve per entrare in forma, ma anche per guardarsi negli occhi e fare gruppo (pernici imbalsamate permettendo) ed è bene esserci tutti fin dal primo giorno. Mancano all'appello un portiere titolare, si parla di Agazzi e di Storari, ed un centravanti da cifra tonda, piena, sostanziosa, che faccia la differenza. Uno alla Bati? Uno, quello giusto. Quello che manca e che accanto a Giuseppe Rossi e Cuadrado possa considerarsi il punto di riferimento in avanti. Luca Toni ci ha provato, Jovetic ha risposto a singhiozzo, Ljajic ha fatto un finale di alto livello, El Hamdaoui si è completamente smarrito, mentre Larrondo è stato un miraggio.
Insomma manca quella punta che per molti club significa vivacchiare fino al momento del goal. I viola non hanno vivacchiato, hanno dato tutto, in ogni reparto, portando a segnare il maggior numero possibile di giocato. Montella ha fatto il colpo grosso a Firenze ed è entrato di prepotenza nel cuore dei tifosi, manca però qualcosa, manca il fuoco sacro della passione, manca quella sportiva certezza di poter segnare sempre e comunque che solo un vero top player (termine abusato ultimamente) può darti.
Persino Adem Ljajic non è considerato incedibile. Incedibili sono Borja Valero, Cuadrado, Gonzalo Rodriguez e lo era anche Pizarro, ruoli che Firenze non è abituata a trattare come merce pregiata, ma che ha avuto modo di ammirare in quanto a prestazioni e sostanza. Iakovenko, Munua, Alonso, Joaquin il direttore sportivo si è mosso, i viola sono i più attivi del calciomercato ma.. Firenze aspetta, Firenze è in coda al botteghino e ci vuole credere davvero, ha bisogno di credere in qualcosa o qualcuno, Firenze vuole sognare. AntLen