Per fortuna c’è stata soltanto molta paura. Ma la scossa di stamani alle 12,33 di magnitudo 5,2 Richter con epicentro in prossimità di Fivizzano (Massa Carrara) ha riportato a galla molte paure. Prima tra tutte come difendersi dai terremoti. «Costruire le abitazioni secondo i criteri e le norme antisismiche. Solo così ci si difende dai terremoti». Per Maria Teresa Fagioli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana, non ci sono altre soluzioni per rispondere alle scosse dei sismi.
«Quello di oggi è un terremoto di magnitudo non catastrofica, ma in molte zone terremoti simili hanno fatto danni ben più seri e vittime», continua Fagioli. Toscana terra di terremoti. La Toscana è molto delicata da un punto di vista dei terremoti. «L’80% del territorio toscano è a rischio sismico, su 287 Comuni 196 hanno i propri territori, che ospitano il 70% degli edifici pubblici e privati dell’intera Regione, nelle fasce più pericolose», spiega la presidente dell’Ordine dei Geologi.
«C’è da dire che sia per gli studi sia per gli interventi, la Toscana è tra le Regioni italiane che più hanno fatto. Tuttavia molto resta ancora da fare». Cosa fare?« Difendersi dai terremoti è possibile, basta volerlo. Perché non sono i terremoti a uccidere, sono le costruzioni che ci cadono in testa a farlo». In un momento nel quale non è facile parlare di interventi sull’edilizia, per quanto agevolati e detassati possano essere, Maria Teresa Fagioli presidente dell'Ordine dei Geologi della Toscana, esce allo scoperto.
«Il terremoto non fa altro che mettere in evidenza una carenza, quando non un reato, nella filiera selezione del sito – progettazione – edificazione. Ecco perché il lavoro del geologo è parte essenziale di questa filiera. Non è possibile progettare senza conoscere il sottosuolo e il suo comportamento in caso di terremoto». Dunque, quello che occorre è la prevenzione, l'agire prima, più che la previsione dei sismi, possibile solo in termini statistici. Anche perché «se non è possibile ad oggi prevedere quando il prossimo sisma colpirà, è invece possibile sapere quali aree sono a rischio e quanto tale rischio è grave, zona per zona».
Altrimenti, come L'Aquila insegna «il circo mediatico sembra saper assegnare ai Geologi, siano essi professionisti, funzionari o accademici, solo il ruolo di Cassandre e i pubblici Amministratori e qualche tribunale dell’Inquisizione quello di capro espiatorio». Tra le azioni, il fare, che i Geologi toscani hanno messo in atto c’è la microzonizzazione sismica. «Vengono valutate in maniera più stretta le varie zone sismiche, valutate in base al maggiore o minore rischio. Un lavoro che già in alcune realtà è stato inserito negli strumenti urbanistici.
Noi possiamo fare valutazioni, studi, la Toscana ha fatto molto, ma quello che conta è costruire secondo i criteri di legge». La classifica del rischio delle province toscane. Per quanto riguarda i rischi geologici, «Lucca guida, con il 31% di aree a rischio, la classifica italiana delle provincie. Sul fronte frane ancora Lucca primeggia con il 23% del territorio ad alto rischio potenziale, Livorno, con il 19,3% del territorio, è capolista nazionale in tema alluvioni» continua Maria Teresa Fagioli.
«Per catastrofi idrogeologiche in Toscana dalla fine della guerra al 1989 sono morte 446 persone in 51 eventi, dal 1990 al 2001 i morti sono stati 58, 9 i dispersi, 15 i feriti, oltre 2000 i senzatetto, circa 2.500 gli sfollati. Da notare l’incremento della media di vittime per anno, ed il ridotto numero di feriti. Il territorio trascurato, quando colpisce di solito uccide. Quindi un territorio delicato come quello toscano non può essere abbandonato a sé pena disastri nella migliore delle ipotesi senza vittime», conclude il presidente dei Geologi.
In Toscana L’80% del territorio è a rischio sismico. Su 287 Comuni 196 hanno i propri territori, che ospitano il 70% degli edifici pubblici e privati dell’intera Regione, nelle fasce più pericolose