Ataf Gestioni ed esuberi. Il Presidente della Provincia di Firenze e assessore al Lavoro Andrea Barducci ha fatto il punto in Consiglio provinciale, rispondendo a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista e spiegando che in questo momento le parti si stanno confrontando sulla ristrutturazione della manutenzione. La vertenza è aperta presso l'azienda, che conta 1183 dipendenti ed è una società soggetta alla direzione e coordinamento della capofila Busitalia - Sita Nord srl (Roma, con Soc.
Coop.va Cap (Prato) e Autoguidovie spa (Milano). In questione è il personale amministrativo e di terra (ovvero inidoneo alla guida e addetto alla manutenzione) e il confronto fa seguito ad accordi sindacali circa gli autisti. In quest'ultimo caso le parti si sono accordate sulla base di un incremento della produttività e della migrazione, nel resto di Italia, di una parte degli addetti. La trattativa sindacale in corso è partita da un'ipotesi di 300 esuberi, scesi a 109 ma ancora ufficialmente indeterminati.
L'azienda ha avviato un confronto con Regione Toscana e Comune di Firenze sull'economia di gestione. "Non siamo stupiti - commenta per Rifondazione comunista il capogruppo Andrea Calò - che Ataf Gestione abbia confermato i 109 esuberi. Lo aveva annunciato invocando il risanamento ma attaccando il costo del lavoro. Ataf cancella tutte le attese e con molta leggerezza compie una scelta grave e irresponsabile che va ad aggiungersi al continuo attacco agli accordi aziendali". Il parere dei sindacati: "Mentre aumentano le preoccupazioni per i tempi dilatati della gara unica su gomma, scelta strategica della Regione Toscana che come CGIL e FILT abbiamo sin da subito sostenuto, esprimiamo il nostro sconcerto e la nostra contrarietà per l'idea di uno spezzatino in riferimento al trasporto su ferro, con affidamenti di piccoli lotti a tante differenti imprese di piccole dimensioni, nella gara pubblica europea per l'affidamento del servizio che si terrà nel 2014. E' un orientamento in contraddizione con la scelta strategica della stessa Regione che ha tre effetti: - non garantisce sul rispetto della legge 42 e dei diritti contrattuali dei lavoratori; - rischia di peggiorare il servizio in una fase di crisi che vede ridursi l'uso del mezzo privato a favore del pubblico; - segna una contraddizione sul piano della scelta politica di non poco conto. Per quel che riguarda il trasporto su gomma, dopo l'accordo del febbraio scorso e l'avvicendamento degli assessori, siamo in una sorta di “terra di nessuno” con le aziende che minacciano esuberi, le autonomie locali che denunciano di non avere risorse e l'incertezza che regna sovrana. Viste queste premesse la FILT CGIL esprime con forza la propria preoccupazione e ritiene che sia improcrastinabile un confronto vero con Regione, ANCI e UPI, che riconduca a sintesi un dibattito che si è frammentato e che rischia di travolgere i soggetti più deboli: lavoratori e pendolari"