Tramvia, i cantieri slittano ancora, forse in autunno

Andrea Barducci: "Le linee 2 e 3 rischiano di sparire per sempre", Romanelli e Grassi:"Il Comune non paga le ditte per i lavori già effettuati che così rischiano il fallimento". La replica dell’assessore Mattei: “Barducci cerca la divisione”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 maggio 2013 19:01
Tramvia, i cantieri slittano ancora, forse in autunno

La storia della Tramvia fiorentina, in particolare quella legata alla Linea 2 e 3 assomiglia sempre più a un'odissea dove non solo la fine e quindi la sua completa e funzionale realizzazione restano un'incognita ma anche e soprattutto l'inizio dei cantieri. Le difficoltà economiche che si sono sommate al fallimento delle imprese che avevano preso in appalto i lavori hanno complicato più volte il progetto e sconvolto ad oggi tutti i cronoprogrammi messi a punto ogni volta dall'amministrazione. Il primo annuncio di inizio lavori risale al 2011, precisamente a marzo, allora il sindaco Matteo Renzi parlò del 2 maggio come data di partenza, il termine dei lavori invece era fissato in 1000 giorni poi scesi a 960.

Da allora in avanti è stato un susseguirsi di annunci puntualmente non rispettati e spostati in avanti. L'ultima data stavolta confermata dallo stesso presidente di Tram Firenze a parlare di aprile, maggio al massimo. Ma ora che la primavera è inoltrata si sposta tutto ancora all'autunno. Il rischio che si corre però è anche quello di perdere i finanziamenti europei destinati alla realizzazione dell'opera per i quali si era impegnato direttamente anche Enrico Rossi firmando con Renzi un protocollo d'intesa. Sul suo profilo Facebook il Presidente della Provincia di Firenze esprime preoccupazione per questi continui ritardi e bolla quella della tramvia di Firenze come "una commedia dell’assurdo”.

“Le parole sono pietre. E sui cantieri della Tramvia si sono viste troppe parole e nemmeno una pietra” dichiara Andrea Barducci. Le linee 2 e 3 rischiano di sparire per sempre. Di fronte a questo disastro annunciato ci chiediamo che fine hanno fatto quelle dichiarazioni roboanti che promettevano date sicure e numeri certi". "Questi ritardi - prosegue il presidente della Provincia- mettono a rischio i 36 milioni di euro messi a disposizione dalla Ue”. “Oddio, nessuno sottovaluta le difficoltà economiche contingenti.

Ma quando si promettono a gran voce date e numeri certi, bisognerebbe ricordarsi anche in quale contesto economico si opera. Altrimenti è meglio tacere. Le parole sono pietre, si dice. E al momento sui cantieri della tramvia si sono viste troppe parole e nemmeno una pietra”. “Vogliamo la tramvia e siamo impegnati per farla. Il presidente Barducci come amministratore dovrebbe conoscere le difficoltà di questo periodo. Comunque, dispiace che ancora una volta si trovi il modo di accentuare le divisioni all’interno del partito piuttosto che cercare gli elementi di unità”.

È quanto dichiara l’assessore alla mobilità e infrastrutture Massimo Mattei replicando a un post pubblicato su Facebook dal presidente della Provincia Andrea Barducci. “Quello che emerge in modo netto – sottolinea l’assessore Mattei – è che in un momento di grande sofferenza del partito, in cui i cittadini ci chiedono unità e in cui tutti siamo alla ricerca di ciò che ci unisce, con questo post il presidente della Provincia va esattamente nella direzione opposta a quello che i nostri elettori ci chiedono”.

“Se poi il post di Barducci aveva l’obiettivo di aprire un dibattito, mi sembra che non sia stato raggiunto visto che i commenti sono solo quattro, di cui due invocano una maggiore riflessione su quello che scrive, e i gradimenti poco più di venti. Forse è il caso di aprire un ragionamento sul ruolo determinante di certe assemblee elettive. Spero che questo governo si occupi seriamente del riordino delle autonomie, iniziando proprio dalle province”. “Questa Amministrazione vuole la tramvia – aggiunge l’assessore Mattei – ed è impegnata a realizzarla.

Barducci, che non mi sembra abbia brillato per opere fatte, dovrebbe conoscere le difficoltà con cui gli amministratori devono fare i conti in questo momento. A differenza sua, noi non abbiamo iniziato la campagna elettorale e non dobbiamo farlo. Come amministratori seri e preparati, possiamo contare sui risultati e non sulla propaganda ‘un tanto al chilo’. Comunque dispiace che al ‘Festival del pressapochismo’ che ormai dilaga si sia unita anche una carica istituzionale importante come il presidente della Provincia”.

Sulla questione interviene anche Sel, rappresentato in Consiglio Comunale da Tommaso Grassi e in quello regionale da Mauro Romanelli che puntano l'accento sul debito che il Comune ha nei confronti delle ditte costruttrici che hanno già eseguito i lavori preliminari di bonifica dagli ordigni belici, soldi che fino a qualche settimana fa erano vincolati per via del Patto di Stabilità e che oggi finalmente sono stati sbloccati con decreto governativo. "Il Comune non paga le ditte per i lavori già effettuati, mettendo in crisi i lavoratori e le loro famiglie, per una cifra che ci era stato detto dall'Amministrazione aggirarsi intorno agli 8 milioni di euro, ma che leggiamo oggi sui giornali invece sarebbe di poco inferiore ai 18, nonostante il patto di stabilità adesso permetta di pagare senza problemi: - affermano il Consigliere comunale Tommaso Grassi e quello regionale Mauro Romanelli - Impresa Spa a sua volta dopo esser subentrata nel fallimento della BTP e del Consorzio Etruria, adesso ha presentato un piano per ricontrattare il debito con le banche che porterà molto probabilmente, stando così le cose, al fallimento anche di questi." "Per Firenze e i fiorentini invece l'unica cosa certa è che l'apertura vera e propria dei cantieri, dopo la farsa mediatica messa in campo dal Sindaco Renzi nell'ottobre del 2011 con la scommessa con l'Amministratore Delegato di Impresa Spa, Raiola, per la conclusione dei lavori entro 1000 giorni, slitteranno ancora all'autunno e che i 36 milioni di euro di fondi dell'Europa nonostante la garanzia a sopperire economicamente data dal Presidente Rossi, che appare l'unico interessato a garantirne la realizzazione della importante infrastruttura fiorentina, è quasi certo che verranno persi." "E' ormai chiaro che la tramvia per Firenze e i fiorentini è sempre più una incognita e un punto interrogativo attorno al quale si gioca il futuro della mobilità cittadina e non solo.

E' impensabile che si possa fermarsi qui, con la sola linea 1 della tramvia in funzione, anche perchè per il Comune sarebbe un bagno di sangue economico e un fallimento politico dover garantire un piano economico finanziario miliardario con le sole entrate della linea 1". I consiglieri di Sinistra Ecologia e Libertà chiedono chiarezza a partire dal prossimo Consiglio Comunale di lunedì. " E' paradossale che lunedì in Consiglio comunale si discuta una delibera per nuovi circa 60.000 metri quadrati di cemento nell'area ex-Fiat di Novoli quando già adesso la mobilità attuale non regge il carico di traffico delle macchine private e ricordiamo che una mancata realizzazione del sistema tramviario bloccherebbe sul nascere qualsiasi tipo di ipotesi dello stadio nell'area Mercafir, confermando quanto l'operazione rappresenti esclusivamente uno specchietto per le allodole messo in campo da Renzi per aggrazziarsi la tifoseria Viola." F.D.

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