Riccardo Cerza è stato confermato segretario generale della Cisl toscana al termine del Congresso regionale del sindacato svoltosi ieri ed oggi a Firenze. Confermato in toto anche il resto della segreteria uscente, con Ciro Recce segretario generale aggiunto, Rossella Bugiani e Renato Santini. “In questo Congresso, da tutti i settori e da tutti i territori della Toscana –ha detto Cerza- è emerso un messaggio forte e univoco che la priorità oggi è il lavoro. Occorre ricreare le condizioni perché anche in Toscana, oltre che difendere le aziende e i posti di lavoro esistenti, ci siano le condizioni per accogliere nuove aziende e nuovi posti di lavoro.
Anche perché solo facendo ripartire l’economia e il lavoro si possono trovare le risorse per mantenere il welfare. Che va certo aggiornato e riformato, ma non smantellato ! Perché togliere lavoro e welfare a lavoratori e pensionati significa togliere loro tutto. La nostra gente non ha possedimenti o patrimoni su cui lucrare e vivere di rendita.” Nel Congresso sono stati rinnovati, e resteranno in carica per 4 anni, anche tutti gli altri organi regionali, a cominciare dal Consiglio Generale, il ‘parlamentino’ del sindacato, rappresentativo di tutte le categorie, gli enti e i territori della Toscana.
Quella che esce dal Congresso sarà una Cisl più ‘snella’ e concentrata sui luoghi di lavoro e sui territori. Il percorso congressuale ha già portato alla riduzione da 10 a 8 delle unioni territoriali (Firenze si è unita con Prato e Siena con Grosseto) e prelude ad un ulteriore accorpamento che riguarderà le categorie destinate a passare dalle attuali 19 a 7 nei prossimi 4 anni. Nato a Firenze, 50 anni, sposato con due figli, Riccardo Cerza ha iniziato il suo impegno sindacale nella Cisl nel 1988, all’interno della Slp, il sindacato dei lavoratori postali.
E’ stato eletto nel 1994 segretario della Slp di Firenze e segretario regionale, della stessa categoria, nel 1999. Nel 2004 è entrato a far parte della segreteria provinciale Ust Cisl di Firenze, di cui è divenuto segretario generale nel giugno 2007. Il 10 Giugno 2009 è stato eletto segretario generale della Unione Sindacale Regionale Cisl della Toscana. Carica a cui è stato confermato dal Congresso conclusosi oggi. “Condividiamo in pieno le affermazioni di ieri di Riccardo Cerza, segretario generale della Cisl Toscana, in merito alla situazione toscana in campo economico, sanitario e infrastrutturale.
La nostra Regione è ingessata dalla burocrazia, atrofizzata in un sistema inefficiente e inefficace che troppo grava sui cittadini, ininterrottamente spremuti da tasse e ticket in cambio di sempre meno servizi”. Questo il commento di Stefano Mugnai, Consigliere regionale del PdL e vicepresidente della Commissione Sanità, che accoglie con favore le dichiarazioni rilasciate ieri da Cerza. “Il segretario della Cisl Toscana fa un’analisi lucida della realtà, per niente strumentale, soprattutto quando dice che la nostra Regione è bloccata dalla ragnatela burocratica, rallentata da mille procedure e passaggi inutili, paralizzata da un sistema autoreferenziale e inefficace.
Noi da anni denunciamo queste falle, non solo nell’ambito dell’Ente Regione – dichiara Mugnai – Queste sono critiche in positivo, volte a spronare, a costruire, a migliorare. Spunti che speriamo vengano raccolti dal Governatore Enrico Rossi in modo proficuo”. “Le nostre preoccupazioni sono soprattutto rivolte al sistema sanitario, dove la burocrazia regna sovrana – spiega il Consigliere del PdL – un toscano ogni 72 abitanti lavora nella sanità (ben 55.000 dipendenti nelle 21 aziende del settore sanitario sparse per tutta la Regione), a fronte di un solo abitante su 120 in Lombardia.
Da anni denunciamo la mastodontica macchina sanitaria toscana, non sfugge a nessuno che queste dimensioni e questi numeri sono figli di una logica di convenienza politica piuttosto che di efficienza sanitaria. A tutto questo, la risposta del Presidente della Giunta Rossi è sempre la stessa: “La Toscana è l’unica Regione in Italia ad avere i bilanci certificati”. Questa – tuona Mugnai – è una risposta surreale e inopportuna: a Massa i bilanci sono certificati da anni, ma ciò non ha salvato la ASL massese da un buco di 420 milioni di euro.
Simili problemi, anche se non nelle dimensioni, per molte altre ASL toscane, come quella senese, che adesso sono sotto l’osservazione di varie procure. Dunque ricordiamo a Rossi che l’obiettivo non è quello di certificare i bilanci, ma di avere i conti in pareggio. Noi per primi auspichiamo che la Regione apra gli occhi e rinnovi il sistema sanitario, onde evitare situazioni simili a quelle dell’ASL 1 di Massa, situazioni in cui sono i cittadini a rimetterci, schiacciati da tasse e ticket, e privati dei servizi”.