Sarebbe stata una vera e propria rappresaglia contro chi continua a denunciare le violenze che sarebbero avvenute tra le recinzioni della Fattoria, Casa di accoglienza il Forteto. "La comunità degli abusi" così ha titolato il programma Mediaset "parlano le vittime che hanno subito abusi all'interno de Il Forteto" La tragedia si è consumata su Facebook dove gli interessati hanno dato notizia di quanto accaduto nella notte, con la corsa in ospedale a Borgo San Lorenzo e l'arrivo dei carabinieri nei boschi toscani.
Un'altra strana notte nel Mugello. Stefano Mugnai (Pdl), è il Presidente della Comm. d’inchiesta sull’affidamento dei minori alla luce della vicenda Il Forteto: «Ci viene riferito che ieri sera, dopo la messa in onda su Italia1 della prima parte del servizio delle Iene sugli abusi al Forteto, uno dei giovani oggi maggiorenne ma ex bambino affidato alla comunità, fratello di un denunciante, è stato atteso al suo ritorno al Forteto dopo una serata trascorsa insieme a vittime del Forteto proprio a guardare il servizio delle Iene e picchiato fino a finire al pronto soccorso di Borgo San Lorenzo». «Purtroppo abbiamo buone ragioni per ritenere che i fatti riferiti corrispondano a verità.
Si tratta di un’escalation di atti intimidatori verso chi con dolore e coraggio ha denunciato trent’anni di violenze e soprusi. Nelle settimane scorse, infatti, una delle vittime ha trovato per nove volte le gomme dell’auto squarciate. Lo scorso sabato 13 aprile poi, all’indomani del rinvio a giudizio di Rodolfo Fiesoli e di 21 dei suoi ‘pretoriani’, nell’abitazione del presidente dell’Associazione Vittime del Forteto sono stati tagliati i fili del telefono. E’ il segno di come la tensione stia montando nei momenti in cui si rende più palese la drammatica realtà che per decenni si è consumata all’interno di quella comunità a danno di decine di minori.
A chi è stato vittima di questa ennesima aggressione fisica rinnoviamo la nostra solidarietà, auspicando – in vista del processo che si aprirà il 4 ottobre prossimo – di non dover più aggiungere altre pagine simili a questa storia».