"Una donna eccezionale, estremamente dura e sensibile, ricca di una grande forza interiore, raramente disponibile a rilassarsi, attratta dalla solitudine ma consapevole che non si puo' vivere soli. Una donna tenace, alla ricerca di se stessa e degli altri, una donna in realta' molto timida, che si rende antipatica per difendersi dall'ostilita' del mondo e della vita". Cosi' il giornalista e scrittore Umberto Cecchi ricorda l'amica Oriana Fallaci, dipingendone un ritratto inedito e toccante nel suo nuovo libro dal titolo "Oriana Fallaci.
Cercami dov'e' il dolore", pubblicato da Mauro Pagliai editore (pp. 320, euro 13). Dal dialogo di Cecchi con la Fallaci, che inizia nella Firenze degli anni '60, emerge il lato piu' privato della giornalista e scrittrice fiorentina, protagonista di un lungo e travagliato percorso che passa attraverso guerra e pace, vita e morte, e ancora illusioni, rabbia e tradimenti dell´esistenza, ansie e depressioni. Il libro associa ricordi e aneddoti per indagare a fondo sulla storia personale della protagonista e sui suoi sentimenti, ma anche sulle convinzioni piu' profonde e sui motivi ispirativi delle sue opere, dalla critica all'Islam all'onnipresente tema della morte.
Non mancano immagini toccanti come il funerale disertato dai fiorentini, e con esso la critica a una citta' che lei aveva amato sopra ogni altra al mondo e che l'aveva lasciata sola, ignorando la scomparsa di una delle donne piu' significativa del Novecento. "Credo che questo libro", scrive lo storico Franco Cardini nella presentazione, "renda adeguatamente giustizia a Oriana, dopo montagne di carta stampata che le sono state dedicate". Gherardo Del Lungo