Una bella storia italiana, un esempio della Toscana di cui andare fieri: il Made in Italy sceglie di crederci, di investire su sè stesso, quindi sulla qualità e tradizione. Dopo mesi di stallo, la rassegnazione e il fallimento hanno lasciato il posto alla speranza, ieri per la Richard Ginori è stato il giorno della svolta: un acquirente si è fatto avanti e la proposta è tale da essere presa immediatamente in considerazione; si è detto subito che era un marchio italiano e che fosse legato alla moda, le prime indiscrezioni parlavano di Missoni.
Oggi invece la notizia è ufficiale: si tratta del marchio Gucci, storico brand fiorentino che non solo non risente affatto della crisi ma che continua ad assumere e ad aumentare il suo fatturato e che però ha scelto di non trincerarsi dietro i propri numeri. Investire nella porcellana: l'azienda di De Marco pensa a un nuovo affare; il suo un progetto che risponde a una visione geniale e lungimirante o che intende più semplicemente aiutare un'azienda storica locale a rischio chiusura nonostante il pregio dei propri manifufatti.
Anche questo è fare moda, arte. Nel tardo pomeriggio di oggi il sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi ha incontrato l’ingegner Karlheinz Hofer, operation manager di Gucci, per un primo scambio di vedute a seguito della presentazione dell’offerta irrevocabile di acquisto di Richard Ginori 1735 da parte del gruppo. Nel corso dell’incontro, che si è svolto nel municipio di Sesto Fiorentino, Gianassi ha rappresentato a Hofer il punto di vista dell’amministrazione comunale sulla crisi Ginori e il desiderio di una rapida soluzione, in grado di rilanciare il marchio mantenendolo sul territorio di Sesto Fiorentino, e salvaguardando al massimo l'occupazione. “Esprimo il mio apprezzamento per l’offerta del gruppo Gucci, una risposta di qualità e al tempo stesso una conferma del forte legame che il gruppo ha con la nostra regione”. Lo dichiara l’assessore regionale alle attività produttive, al lavoro e formazione Gianfranco Simoncini commentando la notizia dell’offerta avanzata dal gruppo Gucci per l’acquisizione del marchio e delle attività della Richard Ginori, di cui era stato informato in mattinata dai rappresentanti del gruppo. “Fermo restando che siamo nel pieno di una procedura che ancora non è chiusa – continua Simoncini – dichiaro la mia piena soddisfazione per un segnale che potrebbe essere una risposta alta alle esigenze della Ginori e della Toscana”. "Un’ottima notizia per il territorio e per il Made in Italy.
Da tempo Confindustria Firenze sostiene la necessità di assicurare una vera prospettiva industriale a un marchio che ha fatto la storia della manifattura fiorentina. E in questi anni ci siamo impegnati a ricercare partner industriali in grado di rilanciare a livello mondiale le straordinarie potenzialità di Ginori e il suo grande patrimonio di saper fare" così commenta il presidente di Confindustria Firenze, Simone Bettini. "Siamo contenti che questo partner arrivi proprio da Firenze, che si conferma un territorio di grande dinamismo industriale; e che la protagonista dell’operazione sia un nostro Associato, un altro storico marchio fiorentino, leader nel settore del lusso come Gucci.
Un’azienda che ha conosciuto negli ultimi venti anni una straordinaria fase di crescita e di sviluppo. E che può garantire a Ginori quella rinascita e quel riposizionamento che merita fra le eccellenze del Made in Italy". “L’offerta di Gucci per rilevare la Richard Ginori ci fa sperare in un’occasione di grande rilancio dell’azienda di Sesto Fiorentino”. E’ quanto afferma il Presidente della provincia della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, dopo la presentazione dell’offerta al tribunale da parte della storica griffe fiorentina. “Dopo anni di sconforto, finalmente si aprono nuove prospettive di ricollocazione per tanti lavoratori che finora hanno subito gli effetti negativi di una vicenda assurda – aggiunge Barducci – L’offerta che giunge da un’azienda di valore internazionale come questa consente ora di pensare alla piena valorizzazione di un marchio prestigioso e del patrimonio di esperienza e creatività che deriva dal Made in Italy”. "La notizia dell'interesse di Gucci per Richard Ginori riapre una vera prospettiva industriale alla storica azienda fiorentina", è quanto si legge in un tweet di Cgil Toscana.
A seguire, sempre sulla rete, Daniele Quiriconi, segretario regionale con delega alle attività produttive, scrive: "Un marchio storico del lusso italiano storicamente radicato in Toscana come Gucci che vuol rilevare Richard Ginori è una gran bella notizia". "L’offerta di una grande griffe della moda, storicamente legata al nome di Firenze e alla produzione di alta gamma, apre prospettive molto positive per il futuro rilancio di un’altra eccellenza italiana quale la Richard Ginori.
Un messaggio di fiducia per tutto il territorio”. Rosa Maria Di Giorgi, senatrice fiorentina del Pd, commenta con soddisfazione la nota diffusa dalla maison, che ha confermato l’offerta irrevocabile di 13 milioni per l’acquisizione di marchio, stabilimento e partecipazioni, con la disponibilità a riassumere sin da subito 230 dei 302 operai dell’azienda di Doccia. “Questa sinergia fra eccellenze del made in Italy – prosegue Rosa Maria Di Giorgi – permetterà di valorizzare una grande tradizione artigiana grazie alla capacità imprenditoriale e di commercializzazione, soprattutto sui mercati esteri, di Gucci.
La volontà di puntare su una produzione di estrema qualità e sulla gamma alta del mercato, annunciata con le prime linee di un progetto industriale e strategico di medio-lungo periodo, è un passo essenziale per rilanciare e tutelare storico marchio fiorentino. Sogno dei corner Richard Ginori nei negozi Gucci di tutto il mondo: sarebbe un connubio vincente”. "Non sono a conoscenza delle condizioni relative alla possibile acquisizione della Richard Ginori 1735 SpA da parte del gruppo Gucci né dei conseguenti piani industriali, ma sarebbe molto bello se uno storico marchio italiano di successo internazionale favorisse la ripresa produttiva e il rilancio di una realtà secolare del made in Italy di qualità come la Ginori, contribuendo così a valorizzare l’eccellenza dei nostri prodotti nel mondo”, lo afferma Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, commentando la notizia dell’offerta di acquisizione della Ginori presentata da Gucci - Gruppo PPR.