Il prossimo 6 Aprile -al Tendastrisce- di Roma, Leonard Bundu si troverà di fronte, dopo tre difese volontarie, lo sfidante ufficiale Rafal Jackievicz. Il polacco, non solo per la sua qualifica di “ufficiale”, rappresenta l’avversario più duro e prestigioso fin qui incontrato da Leonard nel suo percorso europeo. Il cammino europeo di Bundu, dopo la dura conquista del titolo a spese di Petrucci, è stato “agevolato” da alcuni avvenimenti: l’infortunio di Gianluca Branco, Matthew Hatton che viene sconfitto da Brook e perde la sua qualifica di sfidante ufficiale e la rinuncia di Zaveck.
Tali circostanze hanno messo in condizione Leonard di affrontare avversari di minor prestigio che non hanno valorizzato la sua corona di campione europeo. Chiaro il pensiero di Leonard dopo aver appreso della rinuncia di Zaveck: “l’ho presa male, uno a questi livelli si aspetta di combattere grandi incontri”. Per tutto questo, il match con Jackievicz, che è stato campione europeo di categoria ed è attualmente inserito nelle prime posizioni delle classifiche mondiali, rappresenta un possibile trampolino di lancio per gli ambiziosi traguardi che un campione europeo come Leonard Bundu deve poter aspirare. Sul profilo tecnico Leonard dovrà tenersi lontano dal destro di Jackievicz che a volte il pugile polacco porta di prima intenzione, sia dritto che in montante, ma che ancora più spesso lancia rientrando dopo l’azione dell’avversario.
Per questo Leonard dovrà fare affidamento sulla sua velocità, sui colpi in serie e sulla sua difesa che è sempre la migliore arma per ogni pugile. Leonard Bundu è dunque deciso a giocarsi le proprie carte, aspettando il torneo mondiale della WBC, ed è pronto a dare battaglia sul ring del Tendastrisce. Per farlo confiderà nel tifo di chi gli è sempre stato accanto e nella sua preparazione - che come sempre è stata curata dai Maestri Boncinelli e Vignoli e collaudata dalle sessioni di guanti con Di Fiore e Nicchi - che lo hanno portato a pochi giorni dal match a raggiungere la forma migliore sconfiggendo il suo nemico numero uno, il peso. Massimo Capitani