Martedì 5 marzo, alle ore 18,00, alla biblioteca CaNova dell'Isolotto presentazione del libro Anahí del mare, La dittatura in Uruguay, la notte di un popolo (Infinito edizioni, pag. 176, 13,00€) di Anna Milazzo, a cura di Beatrice Gnassi, prefazione di Massimo Carlotto, introduzione di Gianni Cascone, con il patrocinio di Amnesty International. Partecipa con l’autrice Silvana Moroni, Amnesty International Firenze. Negli anni che hanno preceduto il golpe del 27 giugno 1973, la violenza attraversa l’Uruguay.
Anahì, come tanti altri giovani universitari, si interessa di politica, si schiera dalla parte di chi difende la libertà e i diritti fondamentali, scende nelle piazze per denunciare i metodi repressivi del regime. Questa generazione pagherà il prezzo più alto per le sue idee. L’esperienza della prigione e della tortura spezza in due la vita e i ricordi di Anahì. In esilio a Firenze tenta di costruire una vita “normale” ma riuscirà a liberarsi delle ombre di un passato oscuro e rimosso, soltanto tornando a Montevideo.
Si intrecciano alla sua storia, quelle di Marisa, Santiago, Lucia, Tomàs e molti altri protagonisti che compongono un affresco intenso e complesso di un popolo che con coraggio e ostinazione ha sfidato il potere efferato della dittatura. Un racconto che oscilla tra la suggestione del mito e l’impegno civile, tra un tempo soggettivo e quello della memoria storica. Un percorso personale, quello dell’autrice, per rivivere, affrontare e superare le ferite del passato. L’autrice Anna Milazzo è nata in Italia nel 1950.
All’età di quasi due anni è emigrata con la sua famiglia in Uruguay e ha vissuto a Montevideo fino al dicembre 1972. Proprio quell’anno è stata sequestrata dalle forze armate e torturata. Anna non ricorda quasi niente del periodo di prigionia a parte grida atroci. La sua memoria ricomincia dalla sua liberazione, in un campo sotto la pioggia e i fulmini. In Uruguay ha frequentato per due anni il corso di Psicologia presso la facoltà di Scienze umane dell’Università della Repubblica. Dopo la sua liberazione è andata in esilio a Firenze, dove si è laureata in Filosofia. La curatrice Beatrice Gnassi, laureata in Lettere all’Università di Firenze, lavora all’interno dell’Ufficio Comunicazione della Sezione Italiana di Amnesty International.
Si occupa delle pubblicazioni dell’associazione e del coordinamento editoriale della rivista trimestrale “I Amnesty”. È la curatrice del Rapporto annuale.