La Corte dei Conti ha inserito il pagamento a pioggia dei premi da parte del Comune di Firenze ai propri dipendenti nella mappa delle truffe e degli sprechi d'Italia; 50 i milioni di danno stimati per l'erario pubblico, soldi che dal 2000 al 2012 sarebbero stati erogati senza criteri di effettivo merito ai 5000 lavoratori di Palazzo Vecchio, come invece si dovrebbe quando si parla di 'premi'. L'amministrazione Renzi ha provato rimediare con un taglio netto al fondo per il cosiddetto 'contratto integrativo' e assumendo unilateralmente il contratto decentrato; persino un cambio al vertice: la Manzione (già a capo della Polizia Municipale) al posto dell'assessore Meucci quale direttore generale del personale.
Il tutto si è tradotto con un taglio in busta paga, da 100 a 300 euro in meno, che corrispondono al 'salario accessorio' ovvero all'integrazione sullo stipendio ormai diventata regola e così le proteste da parte dei dipendenti ormai non si contano più. Solitamente la scelta ricade sul lunedì giorno di Consiglio Comunale, per questa settimana invece si è scelto il giorno di San Valentino. Uffici chiusi dunque ma "saranno garantiti i servizi essenziali" garantiscono le Rsu. "In occasione dello sciopero dei dipendenti indetto dalla Rappresentanza sindacale unitaria del Comune per l’intera giornata di giovedì 14 febbraio, la normale apertura degli uffici non è assicurata" recita una nota dell’amministrazione comunale che tuttavia informa: "sarà garantito l’espletamento dei seguenti servizi essenziali:
Stato Civile: per registrazione di nascita e morte; Servizio elettorale; Servizi cimiteriali: per trasporto, ricevimento e inumazione salme; Reperibilità per servizi di protezione civile; Polizia municipale per attività richieste dall’autorità giudiziaria, pronto intervento, centrale operativa, casa comunale; assistenza alla viabilità in caso di neve; Servizio di mobilità per pronto intervento su manutenzione stradale e sgombero neve".Dalla parte dei dipendenti comunali si schiera anche la Cgil: "I contratti del Comune di Firenze, come nel resto del Paese, sono stati realizzati nell'ambito del processo di riforma avviato alla fine degli anni 90 con la piena contrattualizzazione del rapporto di lavoro pubblico- dichiara il sindacato- Chi oggi li mette in discussione non riconosce più quel percorso giuridico di trasformazione del lavoro pubblico avvenuto nel Paese, anzi a iniziare dal Decreto Brunetta in poi tenta di riportare indietro gli orologi quando la Pubblica Amministrazione era appannaggio della politica.
Sappia la Corte dei Conti - prosegue la nota- che imputa danno erariale al Comune di Firenze per le retribuzioni dei propri dipendenti, che per i lavoratori pubblici il blocco dei contratti in atto farà tornare le retribuzioni lorde pro capite a valori analoghi a quelli del 2002 e che tale andamento si rifletterà anche sulla contrattazione integrativa. E' inaccettabile questo disegno che penalizza e mortifica i lavoratori pubblici, che peggiorerà anche la qualità dei servizi, favorendo quei processi di privatizzazione e riduzione delle funzioni pubbliche! La Giunta Comunale non può continuare a sottovalutare questa vicenda, come ha fatto negli ultimi tre anni" conclude il sindacato. Il giorno 15 Febbraio 2013 è convocato invece lo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici della Coop Di Vittorio, che operano nei servizi in appalto di Comune e ASL, nell’assistenza educativa scolastica,domiciliare, nelle strutture sanitarie e di supporto al disagio sociale.