Rivoluzione Civile: blocco Cassa Integrazione in deroga è ennesimo frutto avvelenato del governo Monti. Sosteniamo mobilitazione lavoratori pistoiese e lavoriamo ad alternativa politica che riporti in Parlamento le ragioni del lavoro. Denunciamo la decisione del governo Monti – Fornero di bloccare i pagamenti della Cassa Integrazione in deroga relativa a domande firmate negli ultimi mesi del 2012 e di non emanare i decreti per l'anno 2013; dal ricorso a questo ammortizzatore sociale, infatti, dipendono le vite di centinaia di lavoratori pistoiesi, migliaia in Toscana. Il Governo ha motivato questa scelta folle con l'esigenza di verificare le spese relative al 2012, su cui si registrerebbero ritardi accumulati da alcune Regioni; tuttavia questo non giustifica in nessun modo una decisione “tecnica” che ancora una volta finisce per gravare sulle spalle dei lavoratori, in un momento che presenta una crisi occupazionale sempre più profonda e condizioni sociali potenzialmente esplosive. Vogliamo sottolineare, inoltre, che il pagamento della Cassa Integrazione in deroga avviene grazie alla compartecipazione finanziaria delle Regioni e che, tuttavia, anche questo governo di Monti – come già Berlusconi prima di lui – non ha esitato a tagliare ulteriormente i fondi per gli enti locali, andando così a minare alla base i servizi per i cittadini e rendendo impossibile qualsiasi investimento utile a far ripartire la crescita. Solo nel mese di gennaio 2013 sono stati fatti in Toscana 3000 accordi di Cassa Integrazione in Deroga, 442 aziende solo nella nostra provincia di Pistoia. Sono i numeri drammatici di una crisi sempre più profonda, che sta portando allo smantellamento dell'apparato produttivo del Paese e sta colpendo solo ed esclusivamente i lavoratori e le fasce sociali più deboli. Di questo sono responsabili l'immobilismo e le politiche sbagliate di Berlusconi e Monti; per questa ragione Rivoluzione Civile sarà nella piazze al fianco dei lavoratori che decideranno di mobilitarsi e si impegna – dopo le elezioni – a portare in Parlamento questa battaglia con i propri eletti. Per uscire dalla crisi è essenziale che si mettano in campo gli strumenti per tutelare chi è stato vittima di licenziamenti e al tempo stesso si torni a mettere al centro il lavoro, con efficaci interventi di politica industriale e investimenti pubblici utili a creare occupazione. Presidio dipendenti comunali a Firenze.
Malpezzi (Rivoluzione Civile): “Protesta giusta per la difesa del salario e dei diritti”. Continua la protesta dei dipendenti comunali che anche oggi, come gli ultimi tre lunedì, organizzano alle ore 15.00 un presidio-assemblea a Palazzo Vecchio, in concomitanza con il Consiglio Comunale. I motivi della protesta, legati ai consistenti tagli ai salari decisi dall’amministrazione, trovano la solidarietà della lista Rivoluzione Civile; queste le parole del candidato fiorentino alla Camera Andrea Malpezzi: “La protesta dei lavoratori comunali è sacrosanta e per questo voglio esprimere tutto il mio sostegno a quelle migliaia di dipendenti pubblici che da mesi si battono per la salvaguardia dei propri diritti e del proprio stipendio.
Infatti, è sotto attacco non solo il salario, che viene ridotto significativamente, ma anche il diritto di contrattazione dei lavoratori comunali: nel momento in cui la Corte dei Conti afferma che i salari accessori sono stati distribuiti in modo illegittimo ai dipendenti, vengono infatti rimessi in discussione 12 anni di contrattazione decentrata. Questo è gravissimo e l’indifferenza del sindaco Renzi, che ha avallato e messo in pratica la decisione della Corte dei Conti, lo rende ancora più serio.
È prioritario, adesso, che venga ritirato il contratto unilaterale imposto dall’amministrazione Renzi e che si riaprano le contrattazioni con i delegati sindacali. Per ribadire il nostro pieno sostegno ai lavoratori comunali, io e gli altri esponenti della lista Rivoluzione Civile saremo presenti allo sciopero indetto dai dipendenti del Comune per sabato 14 febbraio.” Tappa in Versilia domani, martedì 12 febbraio, per Andrea Manciulli, segretario regionale PD e candidato alla Camera, in vista delle elezioni politiche. Alle 10 incontrerà la cooperativa di servizi all’infanzia e alla persona “Primavera” di Viareggio. Alle 11 sarà all’azienda di produzione di olio “Salov” a Massarosa.
Con Manciulli ci saranno il segretario Pd della Versilia, Alberto Corsetti, e i candidati Manuela Granaiola e Michele Silicani. Susanna Cenni, candidata del Pd alla Camera, interviene sulla situazione delle aziende senesi dopo gli appelli lanciati delle associazioni di categoria del mondo dell'impresa, dell'artigianato e del commercio: “E' stata una mia scelta convinta quella di concentrare buona parte della mia campagna elettorale su lavoro e impresa. E non potrebbe essere diversamente, in un momento come questo caratterizzato da una difficoltà dell’economia senza precedenti.
Si ripartirà solo con le nostre piccole e medie imprese, con "l'Italia che sa fare l'Italia", che esprime il meglio del Made in Italy e non delocalizza, che investe sull'identità, sulla qualità, ma che fa i conti con una burocrazia lenta e pesante, con i pagamenti bloccati, con una pressione fiscale ormai non più sopportabile. Burocrazia, pagamenti della pubblica amministrazione, credito quasi impossibile, qualche pasticcio conseguenza della riforma sul mercato del lavoro, strumenti per l'internazionalizzazione, quadro legislativo affidabile: queste le richieste che ho raccolto e ascoltato dai racconti e dalle esperienze.
E sono richieste comuni a chi tenta di reggere aspettando uno spiraglio di ripresa e da chi investe oggi e assume personale". Con queste parole Susanna Cenni, candidata del Pd alla Camera, interviene sulla situazione delle imprese e dell’economia provinciale, anche alla luce degli appelli lanciati, nei giorni e nelle settimane scorse, dalle associazioni di categoria del mondo dell'impresa, dell'artigianato e del commercio, e alla vigilia dell’ appuntamento di domani, martedì 12 febbraio, con le imprese locali a Poggibonsi. “Sapremo vincere la sfida del futuro – spiega Cenni – solo se saremo in grado di ripartire dall’economia reale, mettendo nuovamente in campo politiche industriali degne di essere chiamate tali - inesistenti da troppo tempo- che puntano alla modernizzazione del Paese, all'efficienza energetica degli edifici, sul Made in Italy, sulla tracciabilità, sulla difesa delle nostre produzioni agroalimentari, tessili, artigianali, sul sostegno all'export e sulla valorizzazione del nostra straordinario patrimonio culturale, turistico, ambientale.
Si tratta di riprendere il cammino a suo tempo avviato con il programma “Industria 2015” varato dal Governo Prodi, con misure a sostegno dell’innovazione e della ricerca, degli investimenti, delle reti di imprese, della riduzione della pressione fiscale”. "Nei prossimi giorni – prosegue Cenni - avrò ancora occasioni di incontro con artigiani, commercianti, agricoltori e industriali locali. Noi non promettiamo miracoli. Siamo convinti che dopo questa crisi niente sarà come prima, e che occorrerà investire con convinzione anche su nuovi paradigmi dello sviluppo.
Ma se vinceremo ci sono cose che possiamo fare con decisione a partire dal piano di emissione di titoli vincolati per i pagamenti della pubblica amministrazione, agli investimenti su manutenzione di scuole e ospedali, fino al sostegno a economia verde e banda larga. Accanto a tutto ciò aggiungeremo le sfide che le Terre di Siena stanno mettendo in campo e che caratterizzeranno l'impegno dei deputati Pd del territorio. Nel nostro impegno ci saranno le difficoltà, ma anche gli investimenti sulla pelletteria in Amiata, il rilancio di Chianciano Terme, il termalismo diffuso, il nostro tessuto agricolo e forestale, il mobile e la camperistica, l'edilizia, gli investimenti in sintonia con Siena Carbon Free e Siena Capitale della cultura, il biomedicale e le scienze della vita, ma anche le nuove tecnologie, i servizi a credito e monetica".
“Sappiamo bene quanto le difficoltà di Mps – conclude Cenni- significhino e preoccupino anche il nostro tessuto produttivo, ma Siena ce la farà, perché ha le energie per reagire, rimettersi in modo e drizzare la schiena. Perché ci sono conoscenze, manualità, sapere, talento e L’impegno del Pd, se ci sarà data l’occasione di guidare questo Paese. Partiremo da tutto questo, perché l'Italia c'è la farà solo se ce la farà il Paese che lavora".