Il Maggio Musicale fiorentino è stato commissariato a seguito dell'impossibilità di stabilire una parità nei bilanci. Le difficoltà affrontate da presidente e soprintendente si sono rivelate insormontabili. Matteo Renzi non ha mai nascosto la difficile condizione in cui ha versato per anni l'istituzione fiorentina, conosciuta e stimata nel mondo per qualità e competenza musicale ed artistica, ma che, in patria, nella 'piccola' Firenze conta un gran numero di dipendenti, più di quelli necessari, che nel tempo hanno costituito il famigerato "carrozzone" complicato anche da un meccanismo di assunzione che il primo cittadino ha etichettato come scellerato ovvero in grado di assumere più personale di quello che poteva rientrare nel libro paga ordinario. La soprintendente Francesca Colombo è arrivata da Milano ed è stata fortemente voluta e difesa dal primo cittadino in virtù dei grandi investimenti che la stessa ha saputo catalizzare nelle realtà in cui si è trovata ad operare, non come musicista, non come direttore artistico, ma come manager chiamata a rintracciare fondi privati per sovvenzionare le casse dell'istituzione fiorentina. Il momento storico avverso e la difficile condizione della macchina operativa di Firenze che si è dimostrata eccellente nei tempi di consegna del Nuovo Teatro entro i termini stabiliti per l'inaugurazione nei 150 anni dell'Unità d'Italia ha però peccato nei metodi mancando di un piano di dismissione del vecchio teatro messo più volte all'asta senza esito e senza un vero piano di azione per la nuova struttura, ben poco funzionale a causa della mancanza tra le altre cose della macchina scenica necessaria per dare al teatro l'identità di contenitore per l'allestimento di spettacoli.
Oltre a qualche presentazione con buffet ed un palco sul quale fare esibire, la pur straordinaria orchestra, poco era programmabile nei nuovi ambienti. Mentre il Nuovo Teatro dell'Opera di Firenze aspetta ancora di essere completato con la nuova piazza, gli annessi e connessi è scoppiato il caso del commissariamento che si è trascinato un curioso mistero sulle funzioni del soprintendente uscente. Francesca Colombo avrebbe infatti continuato la sua attività all'interno del Teatro come nulla fosse, questo raccontano le cronache, tanto che il commissario si è visto costretto ad intervenire per ricordare che con l'arrivo del rappresentante governativo decadono tutti i poteri persino quelli del presidente dell'ente. "Che succede alla Fondazione Maggio Fiorentino? Come ha potuto agire indisturbata per più di 10 giorni nelle funzione gestionale e amministrative nella Fondazione, dopo, il commissariamento, l’ex sovrintendente Francesca Colombo? E che cosa dice il documento pervenuto da Roma (5 pagine arrivate a Firenze) a seguito del Commissariamento con il quale vione specificato che tale decisione è stata necessaria per le condizioni attuali del Maggio e per i debiti pregressi che pesano ancora da troppo tempo? Che cosa c’è scritto nell'atto ministeriale con il quale viene sancita la nuova stagione «straordinaria» della fondazione affidandola a Bianchi? E la contabilizzazione del patrimonio disponibile a quanto ammonta? Rifondazione Comunista chiede all’Amministrazione Provinciale di chiarire se corrisponde a verità che l’ex Sovrintendente ha operato e agito indisturbata ancora nella Fondazione per più di 10 giorni dalla sua destituzione, con quale funzione, titolo, rapporto e/o contratto. Quando verranno chiariti definitivamente i costi e provveduto a nominare il nuovo direttore artistico da parte del Commissario?"