“La Tares è iniqua e ingiusta, perché non fa che riprendere la vecchia Tia e vi aggiunge una ulteriore imposta sui servizi”. A dichiararlo è Alessandra Signori, Presidente Confcommercio Firenze, secondo cui il nuovo tributo RES “manterrà i coefficienti potenziali di produzione, forniti per calcolare la parte variabile della tariffa da attribuire alle categorie di utenza non domestica, che hanno già marcatamente evidenziato il loro totale scollamento dalla reale produzione di rifiuti delle varie categorie economiche." La richiesta dell’Associazione è pertanto quella di prorogare l’entrata in vigore del nuovo tributo almeno fino al 1° gennaio 2014, in modo tale da non far pesare sulle imprese la nuova quota servizi, che andrebbe ad aggiungersi ad un sistema di tassazione già iniquo.
“In caso tale proroga non fosse possibile” aggiunge la Presidente Signori “la nostra richiesta è di applicare il minimo previsto per la quota servizi, ossia 0,30 centesimi di euro al mq di superficie”. “In ogni caso” sottolinea la Presidente di Confcommercio Firenze “la vera sfida è un’altra ed è quella di fare di Firenze una città all’avanguardia nel campo della raccolta differenziata, incentivando le imprese ad innovare i propri processi di produzione e smaltimento dei rifiuti”.
La richiesta di Confcommercio Firenze è pertanto di aprire al piu’ presto un tavolo con l’amministrazione comunale, con Quadrifoglio e con le associazioni di categoria al fine di individuare la strategia piu’ opportuna per incentivare la raccolta differenziata premiando le imprese che attuano buone pratiche con riduzioni sulla componente rifiuti della Tares. “Lo sforzo del Comune, delle associazioni, delle imprese” conclude Alessandra Signori “deve essere quello di portare le attività produttive e commerciali ad essere sempre piu’ in linea con una prospettiva di sviluppo sostenibile della nostra città.
Per arrivare a costruire una “città intelligente” serve però un confronto aperto e franco sui temi che riguardano l’amministrazione pubblica e le imprese”. Il piano dei rifiuti che approderà in Consiglio provinciale lunedì prossimo per la sua approvazione “certifica il fallimento di una politica che da anni è caratterizzata da ritardi ed errori a dir poco clamorosi”. Questa la dichiarazione del segretario provinciale dell'Udc, Marco Carraresi, in previsione del voto a Palazzo Medici Riccardi e anche alla luce del niet della giunta comunale di Sesto Fiorentino circa la realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini.
La pianificazione regionale per quanto concerne i rifiuti risale al 1998, la previsione impiantistica ha almeno vent’anni e il piano fiorentino di gestione dell'immondizia era stato addirittura approvato all’inizio del 2002. “Un piano che puntava sul termovalorizzatore di Case Passerini – insiste Carraresi –, pensato per risolvere definitivamente i problemi dello smaltimento rifiuti nell’area fiorentina, con un cronoprogramma che ne prevedeva l’entrata in esercizio entro il 2009, slittata poi al 2014 e infine con la messa in esercizio entro il primo trimestre del 2015.
Ma per rispettare questi tempi l’apertura del cantiere doveva avvenire entro la fine di quest’anno, perché per la realizzazione del progetto erano necessari almeno 1000 giorni di lavoro. Ma adesso, a seguito degli ulteriori ritardi, anche queste ipotesi sono purtroppo completamente saltate”