Il loro ultimo lavoro, ‘Cesare deve morire’, ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino ed è il candidato per l’Italia agli Oscar. Lunedì prossimo, 17 dicembre nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, invece, i registi Paolo e Vittorio Taviani diventeranno cittadini di Firenze. «La delibera di conferimento – ha spiegato il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani - è pronta per essere votata e rappresenta il giusto coronamento di un rapporto tra i fratelli Taviani e Firenze al culmine di una vita che li ha portati a raggiungere successo sul piano internazionale per un grande impegno civile e professionale guardando sempre alla nostra città come riferimento della propria formazione e sensibilità culturale».
«Vittorio e Paolo Taviani – si ricorda nel documento - iniziano il loro lavoro come giornalisti e nel 1960 approdano al cinema con il documentario ‘L’Italia non è un paese povero’. Da quel momento la carriera cinematografia prende il posto di quella giornalistica, con un susseguirsi di pellicole e altrettanti successi». «I fratelli Taviani – ha aggiunto il presidente Giani – sono originari e tuttora residenti in Toscana, nel Comune di San Miniato, storicamente molto vicino a Firenze sul piano culturale.
Un grande successo fu per loro ‘La notte di san Lorenzo’ ove i revocano i fatti del luglio 1944 quando morirono centinaia di persone per il bombardamento della cattedrale di San Miniato. In realtà il film offre con realismo ed efficacia un quadro autentico del passaggio della guerra dall’occupazione nazifascista alla liberazione della Toscana. Il legame con la nostra città ha portato alla scelta di presentare la ‘prima’ italiana dell’acclamato film ‘Cesare deve morire’ al cinema Odeon di Firenze.
Inoltre sempre a Firenze il 3 luglio scorso ha avuto luogo la prima proiezione del film all’interno del carcere di Sollicciano, primo dei carceri toscani destinatari della proiezione». Durante il conferimento della cittadinanza ai fratelli Taviani sarà proiettato un video di 12 minuti realizzato da Miguel Angel Barroso in occasione del premio alla carriera che hanno ricevuto a Madrid. (fn)