Il prefetto sarà garante dell’accesso al credito. Potrà infatti segnalare all’Arbitro Bancario Finanziario- ABF, organismo indipendente per la risoluzione delle controversie tra banche e clientela, le problematiche che imprese e famiglie possono riscontrare nell’erogazione di prestiti e mutui. Non si tratta di una riproposta dell’Osservatorio sul credito, la cui attività è cessata nel 2010, ma di una funzione di mediazione, introdotta dalla legge n. 62 del 18 maggio scorso, che consentirà al rappresentante del Governo di esercitare una sorta di “moral suasion” per superare i contrasti tra istituti finanziari e clientela.
Dell’argomento se ne è parlato oggi in Prefettura, nell’ambito della conferenza provinciale permanente, il tavolo che riunisce gli uffici statali periferici, per l’occasione allargato anche alla partecipazione di Anci, Upi, Uncem, Abi, Camera di Commercio, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e ordine dei commercialisti. Obiettivo dell’incontro: fare il punto sulle nuove competenze e intensificare il monitoraggio della situazione economica e dell’andamento del credito al mondo imprenditoriale e alle famiglie.
Un’attività che non ha mai smesso di essere esercitata a livello locale, anche dopo la chiusura degli Osservatori, e riconfermata proprio dalle norme del Governo sulla spending review, che hanno nuovamente coinvolto i prefetti nella salvaguardia del rapporto tra sistema finanziario e utenti. “Lo scopo del nostro lavoro – ha spiegato il prefetto Luigi Varratta al termine dell’incontro – sarà quello di fornire una garanzia istituzionale a quei casi che chiederemo di esaminare.
Una sorta di invito, nel pieno rispetto dell’autonomia di scelta di ogni istituto bancario, a riconsiderare certe situazioni. Un’azione pensata per la tutela dei consumatori e per lo sviluppo del sistema economico e produttivo locale. Uno strumento – ha concluso - per migliorare il dialogo.”. Come funzionerà il nuovo meccanismo? Il cliente di una banca, nel caso ritenga che la sua pratica sia stata considerata negativamente senza una giusta causa (per esempio una richiesta di credito respinta, ridotta o revocata), potrà rivolgersi al prefetto il quale inviterà l’istituto a fornire una risposta argomentata sui motivi della sua decisione.
Attivare la procedura sarà semplice: basterà utilizzare un modulo da scaricare dal sito web della prefettura e da inoltrare a mezzo PEC, posta elettronica certificata, in forma del tutto riservata. Una volta ricevute le osservazioni della banca, se non sarà possibile trovare una soluzione della vertenza già in questa fase istruttoria, il caso verrà sottoposto all’Arbitro Bancario Finanziario. Cosa cambia per l’utente con la segnalazione al prefetto? Innanzi tutto i tempi che si dimezzano: l’ABF avrà 30 giorni di tempo per pronunciarsi e comunicare la sua decisione alle parti.
Poi i costi: il ricorso al prefetto sarà gratuito. L’ ABF, che è operativo dal 2009, si articola in tre collegi territoriali con sedi a Milano, Napoli e Roma, quest’ultima competente per la Toscana. Nel 2011 sono stati presentati, complessivamente 3578 ricorsi (704 da imprese e 2874 da consumatori), il 5% in più rispetto all’anno precedente, sui quali sono state emesse 2760 decisioni. (sl)