FIRENZE– Gli eventi atmosferici di oggi e i disagi da essi provocati nella zona fiorentina sono già oggetto della polemica politica. Questo l’intervento del capogruppo PdL Marco Stella “Un temporale si sta abbattendo su Firenze: come sempre accade, da molti anni a questa parte in casi come questi, mezza città è allagata, e non mancano forti disagi per i cittadini. In queste ore, temiamo possa accadere anche di peggio per la forte concentrazione delle precipitazioni, e intanto ci chiediamo: il sindaco Renzi dov’è? Ma è una domanda retorica, perché sappiamo tutti bene quanto sia impegnato nella campagna per il ballottaggio alle primarie del centrosinistra.
Magari in viaggio per Roma, in tempo per la prossima trasmissione tv. Ecco, oggi, di fronte a un evento che sta mettendo alla prova la città che lo ha eletto sindaco, vorremmo sapere, per esempio, che cosa abbia fatto in tre anni e mezzo di mandato, Renzi, per risolvere il problema delle caditoie in città. Sono rimaste intasate, come prima, e il risultato è che le strade, quando si verificano forti precipitazioni, vengono invase dall’acqua respinta dalle fogne, e si allagano. A Firenze, vorremmo un sindaco che si preoccupasse di queste ‘piccole’ cose.
Non saranno così importanti ed epocali come il dimezzamento dei parlamentari o il finanziamento pubblico ai partiti, ma sono quelle che consentono ai cittadini contribuenti di poter vivere in sicurezza nella propria città. Il grande moralizzatore della politica nazionale non fa il proprio mestiere, quello per cui è stato eletto e per cui è pagato dai cittadini di Firenze. Questa è l’amara verità oltre gli slogan”. "Bomba d'acqua improvvisa gestita molto bene, molto buono il lavoro della protezione civile.
A Firenze la protezione civile funziona". Lo ha risposto questa sera Matteo Renzi su twitter. "Gli abitanti di Piazza Puccini che vivono vicino al Mugnone sono stati invitati a salire ai piani superiori e gettati così nel panico a causa di un argine bislacco, oggetto di lavori per l'Alta velocità -spiega Ornella De Zordo, consigliera comunale di perUnaltracittà- Il lento e indeciso svolgimento del cantiere a quanto pare mette a rischio l'incolumità di chi abita nei pressi.
Eppure, esattamente un anno fa, nel novembre 2011, ho posto in Consiglio comunale la questione della sicurezza del torrente Mugnone in relazione ai lavori AV. Facendo notare che in passato c'è stata l'esondazione del Mugnone al Romito, chiedevo se quell'area era stata messa in sicurezza e ottemperate le prescrizione dell'intero sistema Mugnone-Terzolle fino alla confluenza in Arno. In particolare sollevavo il problema del ponte del Barco, che va detto è ancora da realizzare. Alcuni mesi dopo ho sollevato un'altra questione che peggiorava la situazione della zona.
RFI è obbligata a fare dei lavori di messa in sicurezza idraulica del sistema Mugnone-Terzolle come condizione preliminare alla realizzazione dello sventurato sottoattraversamento della città per i binari della TAV. Messa in sicurezza ritenuta indispensabile per non esporre la città a gravissimi rischi - come ribadisce il Genio civile - ed è comprensibile, visto che i lavori impattano, oltre la falda sotterranea, anche direttamente il Mugnone. Ma RFI affida i lavori a due ditte, e non le paga, costringendole a chiudere i cantieri e portare i libri in tribunale, con il risultato di rovinare due imprese e contemporaneamente di non terminare la messa in sicurezza del sistema.
Fra le criticità segnalate dal Genio Civile in una Nota al Comitato di vigilanza (28/3/2011), e di cui era previsto un intervento, c'era proprio la zona a valle di piazza Puccini, in cui doveva addirittura essere rifatto un argine del Mugnone, come anche il ponte del Barco. E questo non è stato fatto. Evidentemente a RFI la sicurezza e l'interesse della città non interessano, nè all'amministrazione interessa vigilare, nè all'Osservatorio osservare: si scava terreno inquinato e si paga il conferimento in discarica, si paga lo stazionamento della talpa per mesi e mesi, ma non si pagano e si costringono al fallimento le ditte che stavano faccendo i lavori di messa in sicurezza che ovviamente vengono interrotti; e oggi nella zona indicata dal Genio Civile la Protezione Civile consiglia agli abitanti di salire ai piani alti delle case". L'avviso è stato comunicato al Comune di Firenze alle ore 14.57 con due messaggi telefonici.
La criticità era definita "ordinaria". Questo termine tecnico descrive questi fenomeni: "Eventi molto circoscritti, anche intensi, di difficile localizzazione e previsione temporale. Sono tipicamente associati ai temporali o comunque a forti perturbazioni di breve durata". E prevede questi possibili danni: "Crisi del reticolo di drenaggio urbano e del reticolo minore, allagamenti localizzati delle zone depresse, allagamenti localizzati delle sedi stradali. Frane superficiali, colate rapide, fulmini, caduta di rami". In questi giorni di maltempo il comitato NOTUNNELTAV di Firenze torna a fare un appello: "È stata sufficiente mezza giornata di pioggia per allagare la città, per mettere in allarme in particolare i quartieri attraversati dal torrente Mugnone.
Il comitato si chiede e chiede agli amministratori che cosa potrebbe accadere se mai venisse realizzata una stazione, come quella ai Macelli, a pochi passi dal torrente che, nonostante la sua “messa in sicurezza”, non cessa di essere minacciosamente pericoloso. Da anni le associazioni che si oppongono a questo scellerato progetto mettono in guardia dai rischi di realizzare una infrastruttura sotterranea in un territorio come quello fiorentino, sempre puntualmente inascoltati".