“Finalmente un po’ di chiarezza. Le parole della Direttrice generale dell’Asl 1 di Massa-Carrara, Maria Teresa De Lauretis, mettono un punto fermo: al 31 dicembre 2012, il cosiddetto “buco di Massa” raggiungerà la cifra record di 420 milioni di euro. Un’immensità che in questi due anni si è voluto, colpevolmente, prima nascondere, poi disconoscere, quindi e sempre, minimizzare. Ma i fatti hanno la testa dura. Tanto che ai 420 milioni che mancano a Massa si devono aggiungere i 125 milioni di disavanzo registrato nel 2011 dalle aziende sanitarie toscane (di cui 55 milioni a Massa).
Insomma mezzo milione di buco” questo il commento rilasciato dal Consigliere regionale PdL e Vicepresidente della Commissione Sanità Stefano Mugnai a seguito delle dichiarazioni rilasciate dall’Asl di Massa. “Ma se questa è la realtà delle cifre, una domanda sorge spontanea: per caso (si sa che a pensar male si fa peccato ma, spessissimo ci si indovina) tutte le misure draconiane imposte, nelle ultime settimane, ai cittadini toscani: dai tagli alle strutture ed ai servizi ospedalieri, al blocco dell’attività chirurgica programmata che inevitabilmente finirà per gonfiare all’inverosimile le liste di attesa, alla riduzione dei medici a bordo dei mezzi di soccorso (ambulanze ed auto mediche), all’imposizione dei ticket che vanno a sommarsi all’aumento delle tasse regionali, per tentare di chiudere in pareggio i conti dell’anno 2012, cercando di evitare il default e quindi il commissariamento, non dipenderanno anche – se non soprattutto - dal fatto che manca all’appello mezzo miliardo di euro? E che la spending review vada solo a peggiorare una situazione già ampiamente compromessa?” “E poi - attacca Mugnai - qualcuno dovrà rispondere politicamente (e, forse, non solo) del fatto che, come dichiara la dott.ssa De Laurentis, questa voragine sia il risultato non tanto di ruberie, se non in un’infinitesima (1,5 milioni di euro su un buco di 420), ma di una vera e propria “mala-gestione” con ammanchi annuali di 50 milioni di euro.
Eppure qualcuno in quegli anni andava propagandando - e ci sono cascati un poco tutti ma non noi del PdL - fantomatici pareggi di bilancio. Quel qualcuno che proprio sul mito dei “conti a posto” della sanità toscana ha scalato la presidenza della Regione.” “Infine, - incalza Mugnai - può essere credibile uno scenario in cui un direttore generale, la cui nomina è fatta in base ad uno stretto rapporto di fiducia con il Presidente della Giunta e l’Assessore, si metta di sua iniziativa, a falsificare un bilancio, non per non trarne alcun tornaconto visto che, come asserito dalla De Lauretis, il problema non è il peculato? Certo, forse è possibile.
Ma, dato che sono due i direttori generali che si sono succeduti alla guida dell’Asl 1 negli anni in cui i bilanci venivano taroccati, si può realmente credere che anche il nuovo direttore generale che subentra a colui che ha iniziato a taroccare i bilanci, senza trarre alcun vantaggio materiale, anziché correre a Firenze per prendersi il merito di aver trovato un buco nei bilanci dell’Asl, si metta a fare lo stesso e cioè continui l’opera di falsificazione dei bilanci, esponendosi così, pure lui, a conseguenze personali enormi? Sinceramente, resta davvero difficile persino immaginarlo.
” “Oggi - conclude Stefano Mugnai - proprio dalla viva voce della dott. De Laurentis, arrivano due conferme-denunce: 1) che quei pareggi di bilancio erano una balla colossale, 2) che quella montagna di risorse “nascoste” sono state utilizzate per rafforzare il consenso: «ridondanza di personale, di appalti e di spese per il trasporto». Insomma: bugie e sprechi! Davvero un bel quadretto per la sanità toscana e un bel biglietto da visita.”