I Comitati dei pendolari di Arezzo e Val di Chiana, "pur rendendosi conto delle difficoltà economiche in cui versano tutte le Regioni, compresa la Toscana, a seguito dei tagli lineari operati dal precedente e dall'attuale Governo ai trasferimenti di risorse pubbliche dallo Stato alle Regioni, tagli che inevitabilmente gravano, e graveranno ancor di più, sui bilanci regionali e, quindi, anche sul finanziamento regionale al trasporto pubblico", pongono all'attenzione dell'Assessore Regionale ai Trasporti, al Presidente della VII Commissione del Consiglio Regionale, ai Capigruppo del Consiglio Regionale, le seguenti due urgenti questioni: I) AUMENTO DEI COSTI DEGLI ABBONAMENTI: L'aumento dei costi degli abbonamenti del 20% e del 10% per i biglietti ordinari, programmato a partire dal prossimo mese, è stato giustificato come scelta conseguente ai tagli lineari operati dal precedente e dall’attuale Governo ai trasferimenti di risorse pubbliche dallo Stato alle Regioni, tagli che inevitabilmente gravano, e graveranno ancor di più, sui bilanci regionali e, quindi, anche sul finanziamento regionale al trasporto pubblico.
I pendolari ritengono che sia doveroso, da parte della Regione, ricercare le risorse necessarie per evitare tali tagli (che per i viaggiatori sono spropositati e ingiustificati visto l’inadeguatezza del servizio) razionalizzando il Memorario, da sempre criticato come una fonte di spreco di risorse (regalate a Trenitalia) in quanto esso prevedeva – e ancora prevede - duplicazioni di treni in orari poco frequentati dai viaggiatori. Questa semplice critica, a cui è rimasto sordo il precedente assessore Conti, è stata accolta dall’Assessore Ceccobao che ha iniziato a ripensare al Memorario accorpando, nelle fasce meno frequentate dai viaggiatori, treni che oggettivamente sono duplicati e valorizzando l’esigenza di un trasporto regionale veloce. I Comitati dei pendolari ritengono che, visto il quadro economico del Paese e della Toscana, sia doveroso evitare gli aumenti previsti: a) razionalizzando ulteriormente il Memomorario (con risparmio delle risorse regionali per il suo finanziamento), anche mediante accordi con la Regione Umbria interessata dal traffico ferroviario nella direttrice Roma – Firenze; b) attuando un sistema di controllo sulla qualità del servizio ferroviario che sia più rigoroso e non fondato su un autocertificazione di Trenitalia e che preveda sanzioni realmente penalizzanti, sotto il profilo economico, per Treinitalia. c) Qualora, anche con le misure sopra suggerite, non fosse evitabile un amento del costo dei biglietti e abbonamenti, chiediamo che siano riviste le percentuali di tali aumenti in modo che il loro maggior costo non gravi su lavoratori e studenti pendolari, ma su chi occasionalmente acquista il biglietto e che il limite di reddito familiare per l’esenzione sia innalzato in quanto chi lavora o studia fuori sede deve sopportare una serie di costi aggiuntivi rispetto a chi non si deve spostare per svolgere le medesime attività, costi che sono irrilevanti per il metodo di calcolo ISEE, ma che gravano comunque sui bilanci familiari (si pensi al costo dell’abbonamento per il parcheggio dell’autovettura presso i parcheggi limitrofi alla stazione – ad Arezzo si arriva ad oltre 50,00 euro al mese, al costo dei pasti, al costo per la mobilità a Firenze). II) IC 589 - SOPPRESSIONE FERMATA AD AREZZO Nell’ultimo incontro programmato dalla Regione con Trenitalia e i Comitati dei pendolari, svoltosi pochi mesi fa a San Giovanni Valdarno, i collaboratori dell’Assessore regionale ai trasporti e i dirigenti di Trenitalia - compartimento regionale, rassicuravano i pendolari che con il nuovo contratto di servizio si sarebbero mantenute le attuali tracce orarie sulla direttissima, così confermando l’attuale orario anche per il futuro. Le indiscrezioni che circolano in questi giorni paiono smentire ciò che fu garantito pochi mesi or sono: da Dicembre (con il nuovo orario) l’IC 589 Venezia – Napoli, che oggi con ferma a Firenze CM alle 18:06 e ad Arezzo alle 18:35, verrà anticipato al primo pomeriggio, cioè in orario che non rientra nella fascia pendolari, che così perdono l’ennesimo collegamento diretto tra i due capoluoghi, con estremo disagio per tutti coloro che utilizzano la stazione di Arezzo e quindi non solo i pendolari aretini, ma anche quelli della Val di Chiana e della Val Tiberina. In conclusione, pendolari e cittadini vedranno un aumento inaudito del biglietto a fronte di un servizio ferroviario spesso fatiscente e che presenta ancora costose duplicazioni e contemporaneamente la soppressione dei collegamenti di qualità, come quelli realizzati dagli IC, ponendo un problema di credibilità istituzionale per quanto riguarda la Regione Toscana.
Su quest’ultimo punto i Comitati dei pendolari chiedono che sia mantenuta anche nel nuovo orario l’attuale fermata dell’IC alle 18.35, ovvero che esso sia sostituito da un treno regionale che abbia il medesimo orario e tempo di percorrenza fino ad Arezzo, con fermate anche in Val di Chiana" così concludono la nota Guido Pasquetti per il Comitato pendolari di Arezzo e Sandro Pintus per il Comitato pendolari della Val di Chiana