Se ieri anche Renzi da Milano ha ritrattato sull'espressione che lo ha reso celebre:“La rottamazione? Una frase bieca, truce e volgare. Ma mi ha portato titoli sui giornali e mi ha reso credibile“, figurarsi i suoi oppositori, sia di destra che di sinistra. Meglio quella più neutrale e più elegante, come il nero, di 'Rinnovamento'. E poi si sa il nero sta bene con tutto. "Basta con i ladri in politica. Fuori i delinquenti dal centrodestra" ha gridato stamattina il Consigliere regionale toscano del Pdl Giovanni Donzelli che dal Palazzo è sceso in strada e nei mercati fiorentini per andare a chiedere ai cittadini di firmare a sostegno della sua richiesta di tenere fuori dalle liste di centrodestra chi ha guai con la giustizia. All’appello di Donzelli, lanciato prima di oggi su internet, hanno aderito numerosi eletti e giovani dirigenti del Pdl non solo a Firenze e in Toscana, ma un po’ in tutta Italia.
A dare il suo sostegno all'iniziativa anche il collega del consiglio comunale di Firenze Francesco Torselli. E ovviamente i ragazzi di Azione Universitaria e alcuni eletti nelle circoscrizioni. Tra questi: Matteo Fanelli, Giovanni Gandolfo, Chiara Moretti, il dirigente provinciale Claudio Gemelli e la Presidente provinciale di Azione Universitaria Angela Sorice. "Chi ruba a destra è colpevole due volte: la prima perché compie un reato, la seconda perché tradisce i sogni, la fiducia e i valori di chi appunto gli ha dato fiducia", attacca Giovanni Donzelli "La selezione della classe dirigente non ha funzionato.
Troppi, veramente troppi sono i casi eticamente incompatibili con una buona Politica. Non si tratta di ex-An o ex-Fi, di vecchi o di giovani», ha spiegato Donzelli. "La vera discriminante nel selezionare con chi rilanciare il centrodestra deve essere etica. Dobbiamo poter essere liberi di denunciare i numerosi scandali della sinistra in Toscana e, per farlo con coerenza, dobbiamo essere indiscutibili moralmente in tutta Italia. Per questo – prosegue Donzelli – chi ha guai con la giustizia deve non essere inserito nelle nostre liste". "Nessuno invochi in tutta risposta il garantismo.
Sotto al tappeto di questo principio di civiltà giuridica – si legge sui volantini distribuiti nei mercati – in questi anni abbiamo nascosto troppe schifezze. Ovviamente ciascuno resta innocente fino all’ultimo grado di giudizio, questo principio resta. Ci mancherebbe altro! Proponiamo di aggiungere, in una fase eccezionale come questa, una regola straordinaria: l’opportunità politica. Chi ha ombre sulla propria correttezza, pur restando innocente fino all'ultimo grado di giudizio, stia fuori un turno dalle Istituzioni, semplicemente per opportunità politica.
Ovviamente non possiamo permettere che a stilare le nostre liste siano quei pochi magistrati faziosi e politicizzati. Chi da indagato ritiene di essere vittima di un caso di persecuzione politica o di un grossolano errore della magistratura – chiariscono alla stampa i promotori dell’iniziativa – potrà chiedere ad un comitato etico nazionale del partito di essere l’eccezione alla regola". Oggi i difensori del «Partito degli onesti» hanno allestito punti di raccolta firme alle Cure e in viale Malta e in poche ore hanno superato le 200 firme.
Sui social network l’appello è stato condiviso da 765 persone. Domani mattina la raccolta firme proseguirà al Galluzzo e la prossima settimana verranno toccati i mercati di tutti i quartieri fiorentini. Ma il Pd prova a non essere da meno. Dopo lil buon esempio di Veltroni che ha annunciato di non ricandidarsi è stato seguito 'spontaneamente' da Massimo D'Alema che ha annuncito che stavolta non chiederà deroghe per ricandidarsi al Parlamento. “Il comportamento e i contenuti che emergono dalla scelta di Massimo D’Alema annunciata ieri sono quelli di un uomo che vuole bene al PD e al nostro paese” ha commentato il segretario del PD toscano Andrea Manciulli . “Insieme a Bersani e D’Alema anch’io condurrò la battaglia del rinnovamento contro il populismo dilagante.
Il vero rinnovamento - ha proseguito Manciulli - è ridare qualità e competenza alla politica in antitesi all’inconcludenza e al culto dell’immagine fine a se stessa”.