ISOLA DEL GIGLIO– Si è svolta questa mattina, come programmato, all’Isola del Giglio, la riunione dell’Osservatorio di monitoraggio che, in base al Decreto del 14 giugno del Capo Dipartimento della Protezione civile – Commissario delegato, ha il compito di assicurare l’esatta esecuzione – anche sulla base delle prescrizioni formulate dalla Conferenza dei servizi del 15 maggio 2012 – del progetto di rimozione e recupero della nave Concordia proposto da Costa Crociere. Nell’incontro, il consorzio italo-americano Micoperi-Titan ha presentato il progetto ingegneristico dettagliato (che integra e specifica il livello di fattibilità), relativo a tutte le fasi del piano di rimozione della Concordia, confermando quelle previste dal piano già presentato e condiviso nella Conferenza dei Servizi e nelle precedenti riunioni dell’Osservatorio stesso. In questi mesi di analisi, studi e sopralluoghi svolti in modo continuativo e coordinato tra i componenti dell’Osservatorio e i tecnici del cantiere, l’attività di approfondimento si è focalizzata, in particolare, sulla verifica delle diverse tecnologie in relazione all’efficacia dell’operazione e all’esigenza di prevenire e contenere possibili impatti sull’ambiente, permettendo di individuare tutti i fornitori di materiali. Le stesse tecniche di perforazione necessarie sono state rivalutate in riferimento alla mappatura dei fondali, per minimizzarne gli effetti, così come sono state definite e già avviate tutte le azioni di monitoraggio dell’ambiente marino (per tenere sotto controllo, tra qli altri, i livelli di torbidità dell’acqua, della diffusione di sedimenti, dell’andamento delle correnti, della vita dei mammiferi marini) e terrestre (aria, rumore, vibrazioni, ecc).
È stato, quindi, possibile avviare gli ordini per la produzione e le forniture di tutti i componenti e i materiali necessari per le lavorazioni, un’attività che potrà garantire un indotto positivo per il sistema industriale italiano e per l’economia locale. Il progetto ingegneristico dettagliato – che tiene conto anche dei tempi di consegna assicurati dai sub fornitori – consente di fissare un cronoprogramma aggiornato dei lavori, affinando le stime riferite in precedenza: il riassetto verticale e il rigalleggiamento della Concordia dovrebbero avvenire entro la primavera del 2013, con uno sforzo congiunto da parte di tutti i soggetti coinvolti per salvaguardare la prossima stagione estiva del Giglio.
Ma, soprattutto, per far sì che tutto si svolga salvaguardando l’ambiente e la vita dell’isola. Rimane, comunque, l’impegno del Consorzio Micoperi-Titan, condiviso con Costa Crociere e l’Osservatorio, a perseguire ogni utile soluzione per ridurre i tempi, mantenendo la sicurezza dei lavori e il risultato finale. “La demolizione della nave Concordia deve essere fatta in sicurezza in Toscana. Impensabile che al danno si aggiunga la beffa di smantellare la nave fuori regione. Le fasi previste dal progetto sono molto delicate e mettono ulteriormente a dura prova il sensibile ecosistema marino con opere e strutture di grande portata.
È fondamentale garantire una corretta informazione alle istituzioni coinvolte, sia l'amministrazione comunale gigliese sia le altre istituzioni locali, sugli sviluppi del progetto di rimozione. In una nota di Angelo Gentili, segreteria nazionale Legambiente durante un’iniziativa al Giglio nell’ambito di Festambiente, manifestazione nazionale Legambiente, chiede che lo smantellamento della nave Concordia avvenga in Toscana e chiede di partecipare all’Osservatorio dell'Osservatorio di monitoraggio sulla rimozione della Costa Concordia presieduto dalla Regione Toscana e insediatosi lo scorso 28 giugno. “Nonostante la tragedia della Costa Concordia – afferma Sergio Ortelli, sindaco dell’Isola del Giglio presente all’iniziativa di Festambiente - la stagione turistica è stata positiva perché siamo riusciti a fronteggiare l’accaduto nel modo migliore.
Per quanto riguarda i lavori di rimozione della nave posso dire, come osservatorio sulla rimozione della concordia, che ci sarà uno slittamento e non saranno terminati entro questo anno ma slitteranno nel 2013. In un'area così preziosa delicata, compresa nel Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e nel Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos è di fondamentale importanza adottare una strategia efficace di tutela, sia nei confronti dell'ambiente marino sia per lo sviluppo di un turismo sostenibile in chiave ambientale.
Proprio per questo è necessario fare tesoro degli eventi negativi accaduti recentemente nel nostro mare per intervenire positivamente sull'intero Arcipelago Toscano istituendo da subito l'Area marina protetta a cominciare dalle aree a mare già comprese nel Parco per estenderla alle acque dell'Elba e del Giglio. Ma l'Isola del Giglio, così come le altre perle dell'Arcipelago Toscano, hanno bisogno anche di puntare fortemente sulle energie rinnovabili e sulla mobilità sostenibile per fare da traino all'intero territorio. “Per valorizzare e tutelare maggiormente le isole del nostro Arcipelago – ha sottolineato Umberto Mazzantini, responsabile nazionale Isole minori Legambiente – occorre puntare in maniera concreta e decisa sulle fonti energetiche rinnovabili.
Oltre a incentivare il fotovoltaico, l'eolico e il solare termico, bisogna realizzare un modello di mobilità sostenibile tramite auto e autobus elettrici, come quelli del progetto Rama Elife avviato a Grosseto, utilizzando pensiline fotovoltaiche per l'approvvigionamento energetico, modernizzando la flotta dei traghetti, a cominciare dall'utilizzo di combustibili meno inquinanti e da un forte risparmio energetico, utilizzando per il trasporto pubblico e privato anche combustibili di transizione come il metano e puntando fortemente a realizzare un Arcipelago carbon free e ad emissioni zero”.