Al termine delle lunga riunione che hanno avuto oggi a Roma, i presidenti delle Regioni hanno chiesto al Governo di intervenire con un decreto per ridurre gli stipendi di presidenti, assessori e consiglieri e di riparametrarli per renderli omogenei. E' stata quindi accolta e condivisa la proposta avanzata dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi . “La riparametrazione – precisa Enrico Rossi – è un'espressione generica: io insisto che il Governo parametri i compensi almeno allo stipendio più basso, che è semplicemente il mio”. Tra le altre richieste degli esecutivi regionali ci sono la riduzione del numero dei consiglieri e l'impegno ad adottare entro la fine di quest'anno tutti gli atti necessari per rendere operativa la riforma a partire dalla prossima legislatura.
Solo il Veneto e la Toscana erano già intervenute in questo senso. Adesso toccherà a tutte le altre. “Abbiamo chiesto poi al Governo – conclude il presidente Rossi - di limitare le spese dei gruppi consiliari, di uniformarle e di sottoporle al controllo della Corte dei Conti. Infine abbiamo chiesto di mettere uno stop alla proliferazione e dei gruppi consiliari e della commissioni, oltre che di intervenire anche sulle Regioni a statuto speciale. Insomma abbiamo presentato un pacchetto di riforme robusto, che sono le Regioni stesse a chiedere e volere, con la Toscana in prima fila”. “Il lavoro fatto in questi due anni e mezzo dal Consiglio regionale della Toscana per ridurre i costi ha avuto ampio risalto mediatico” aveva dichiarato Alberto Monaci , presidente dell’assemblea di palazzo Panciatichi prima che fosse noto l'esito della riunione romana.
“La Toscana aveva affrontato sin dall’insediamento di questa legislatura, grazie al convinto concorso di tutte le forze politiche presenti in Consiglio”. Ma l’impegno continua: “Stiamo concordemente maturando altri passi, già previsti, verso una ulteriore riorganizzazione dei costi”, prosegue il presidente. Passi che, dice Monaci, sono “in piena sintonia col percorso da tempo intrapreso dentro la conferenza dei presidenti dei consigli regionali, dove si lavora per portare le assemblee legislative a condividere buone pratiche e tendere verso costi omogenei, e che proprio in queste ore intende assumere specifiche iniziative in materia.
D’altronde è proprio grazie alla conferenza che si è potuto spingere sull’abolizione dei vitalizi e sulle misure ipotizzate a carico di quelli già in erogazione maggiormente consistenti” aggiunge Monaci, che ricorda “il non semplice lavoro di individuazione di costi di riferimento delle funzioni delle assemblee legislative, in corso da alcuni mesi e che presto darà i suoi contrubuti”. “La Conferenza – conclude Monaci – da più di un anno sta costruendo un progetto di autoriforma condiviso fra i consigli regionali; un percorso certo meno ‘mediatico’ rispetto all’appello dei governatori ad un decreto legge del Governo, ma non meno efficace sotto il profilo dei risultati.
E rispettoso del ruolo e della dignità delle istituzioni regionali, che hanno in sé tutti gli strumenti per rendere il caso Lazio un brutto caso da isolare”.