Sono in tutto sessantatrè i lavoratori che svolgono i servizi di portineria nel palazzo della Regione di Firenze. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla modalità di conduzione della gara d'appalto, cioè "a ribasso" ,per l'affidamento del servizio, il Presidente Enrico Rossi ha deciso di intervenire e stilare un "percorso di riorganizzazione e qualificazione del personale che consenta anche un miglioramento degli aspetti economici definiti dall’appalto in via di assegnazione". “Nella definizione del capitolato – dice il presidente Rossi- ci siamo preoccupati prima di tutto di tutelare i posti di lavoro inserendo la cosiddetta clausola sociale.
Ma nelle gare per i servizi il meccanismo del massimo ribasso finisce per scaricare i suoi effetti sugli stipendi, già molto contenuti, di questi lavoratori. E’ necessario affrontare il problema nel suo complesso, con una riorganizzazione della presenza di queste figure professionali all’interno della Regione”. Riorganizzazione che dovrà avvenire su diversi versanti. “Le nostre sedi – continua il presidente – sono destinate a ridursi e quindi nel tempo diminuirà anche il fabbisogno complessivo di queste presenze .
Tuttavia il ruolo di questi lavoratori è delicato e va qualificato, anche attraverso specifici percorsi formativi, per migliorare il livello di accoglienza e di servizio agli utenti che si rivolgono ai nostri uffici ed anche per migliorare il contributo che essi possono assicurare al buon svolgimento del lavoro degli uffici stessi. Proprio in seguito a questa riorganizzazione e riqualificazione ritengo sia possibile rivedere gli aspetti retributivi, migliorandoli e recuperando almeno in parte il ribasso introdotto dagli esiti della gara ”. Domani è previsto un incontro dei responsabili regionali con le organizzazioni sindacali per avviare questo percorso e per definire una soluzione entro la fine del mese, prima della scadenza dell’appalto in corso.
Nel caso in cui si rendesse necessario un tempo aggiuntivo la Giunta regionale potrebbe fare ricorso allo strumento della proroga.