La riforma sanitaria in materia di ticket operata dalla Regione Toscana è rimasta indigesta a molti. Soprattutto la presenza del ticket da 10 euro per corrispondere il servizio di digitalizzazione degli esami che richiedono immagini non è stata recepita o, forse, come ha detto l'assessore Luigi Marroni "Non siamo stati bravi noi a comunicarla". La realtà è che difficilmente le famiglie ravvedono in quei 10 euro un contributo al servizio sanitario locale, quanto piuttosto una tassa fissa sulla malattia, anche cronica, che pesa già sullo status familiare. «Ci sono frontiere che non vanno superate, cose non sacrificabili sull’altare dei bisogni di cassa: imporre nuovi ticket sanitari sui pazienti cronici e sui malati oncologici in particolare è una di queste.
Perciò, dopo il vergognoso balletto di dichiarazioni e scuse messo in campo dalla giunta, oggi con la nostra mozione chiediamo alla Regione di togliere il nuovo balzello di 10 euro imposto anche a questi cittadini già messi in difficoltà dai casi della vita»: lo afferma il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Pdl) che riassume in questi termini il senso della sua iniziativa di iscrivere all’ordine del giorno del Consiglio regionale di questo pomeriggio la sua mozione.
La richiesta è chiara: «Modificare ulteriormente le deliberazioni in materia, al fine di prevedere nuove categorie di esenzione in merito al contributo fisso sulla digitalizzazione delle procedure di diagnostica che tengano conto delle reali criticità dei malati più sottoposti a controlli diagnostici, come i malati oncologici ed i malati cronici in generale». "Il punto è che nelle ultime settimane - così ricostruisce dettagliatamente Mugnai nel suo documento - vi è stato un andirivieni di delibere, esternazioni, promesse, comunicati di senso contrapposto sui ticket da 10 euro per la diagnostica per immagini" dietrofront smentito però dall'assessore competente. "Questo ha provocato lo smarrimento degli operatori e il disorientamento dei cittadini.
Infine, la maschera è caduta con la decisione di non esentare da questo nuovo e cospicuo balzello i malati cronici, compresi gli oncologici". Perché una scelta così combattuta? «La sanità toscana – scrive Mugnai nella mozione – sta attraversando un periodo di crisi finanziaria anche e soprattutto a causa dei numerosi deficit delle Asl toscane. Da quanto ci risulta, la giunta avrebbe invitato le strutture convenzionate a tenere nelle proprie casse l’incasso dei ticket, salvo poi smentire con una nuova circolare questa indicazione richiedendo di girare il gettito alle casse regionali». Dinanzi a questo stato di cose, però, l’esponente del Pdl ritiene «opportuno tutelare i cittadini continuamente vessati dai ticket sanitari e dalla indecisione degli amministratori regionali, soprattutto quelli più deboli come i malati oncologici e cronici in generale».
Da qui la decisione di portare il caso in aula.