I lavori di scavo dei tunnel del sottoattraversamento TAV non possono iniziare perché quanto prodotto dalla fresa “Monnalisa” è rifiuto speciale e deve essere conferito in discarica. Non sono disponibili discariche capaci di accogliere la mole di terra prodotta. La terra prodotta invece nello scavo della stazione Foster sarebbe terra “tal quale” che sarebbe possibile conferire nella ex miniera di Santa Barbara nel comune di Cavriglia. Questo viene confermato dall'audizione in commissione congiunta Ambiente e Urbanistica dell'ex presidente dell'OA ingegner Parenti.
Si potrebbe perciò avere l'incredibile paradosso che si realizza lo scavo della voragine ai Macelli e non si possono scavare i tunnel. Ci si troverebbe con un enorme buco nel cuore di Firenze che potremmo lasciare ai posteri come un immenso monumento alla stupidità umana all'inizio del XXI secolo. Tutto cambierebbe - non certamente in maniera veloce - se andasse in vigore il regolamento dei ministri Passera e Clini che dichiara “per decreto” le terre scavate nelle gallerie di tutta Italia “non rifiuto”.
Ma l'ingegner Parenti ha anche riconosciuto quanto da tempo il professor Alberto Ziparo (consulente del comitato notunnel) sostiene, cioè che questo decreto, presentato a suo tempo dalla ex ministra Prestigiacomo durante il precedente governo, fu bocciato per incompatibilità con le norme europee. Se i lavori proseguono è perciò altissimo il rischio che l'Italia vada incontro a sanzioni da parte dell'Unione Europea. “Importanti le dichiarazioni dell'ingegner Parenti sull'aumento dei costi che già adesso si delineano -interviene la capogruppo Ornella De Zordo che ha partecipato alla commissione Ambiente e Urbanistica del Comune, insieme al comitato NotunnelTav Firenze- dipenderebbero soprattutto dalle 200 e più prescrizioni che l'Osservatorio Ambientale ha emesso nel suo parere del 5 febbraio 2010.
Questo conferma quel che il Comitato denuncia da anni: la pessima qualità del progetto è terribile foriera di un aumento incontrollabile dei costi; quello che si è avuto per ora è solo un pallido avviso della voragine economica che questo progetto provocherà se fosse portato avanti. Anche sul lato ambientale la prospettiva è pessima: l'Osservatorio Ambientale è decaduto. Il suo compito è stato anche quello di commissionare ad ARPAT controlli e monitoraggi. L'ingegner Parenti ha detto di temere che, senza l'ausilio economico rappresentato finora dall'Osservatorio Ambientale, ARPAT non abbia le risorse necessarie per monitorare la situazione.
Ci sarebbero circa un milione e mezzo di euro messi a disposizione dalle FS per riattivare l'Osservatorio, e tuttavia il Comitato continua a denunciare l'assoluta mancanza di terzietà dell'Osservatorio che è finanziato e composto anche da committente ed esecutore dell'opera. Ancora una volta chiediamo solo l'uso di un po' di buon senso: i lavori di questo progetto, assolutamente inutile, devono essere abbandonati e i fondi che sarebbero a disposizione utilizzati per potenziare e velocizzare il trasporto regionale e metropolitano che è in condizioni disperate”.