Ritrattista, illustratore e pittore, uomo passionale e impulsivo che ha vissuto a Praga dal 1887 al 1961 attraverso guerre, amori, impegno politico, fama e successo, ma anche censura e prigione. Una vita di intense emozioni quella dell’artista boemo Vlastimil Košvanec, che viene ripercorsa in 36 opere in mostra nel Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi dal 6 settembre all’11 novembre 2012. Cinque “stanze” del museo fiorentino daranno forma alla “Quinta luce” del pittore, un viaggio cronologico tra le tappe fondamentali della sua vita artistica - dai primi anni del ‘900 fino agli anni ‘50 - per scoprire un linguaggio figurativo particolarissimo, che s’inserisce nella tradizione ottocentesca francese e si allarga al Post-Impressionismo e al Simbolismo, per raggiungere una sintassi che rasenta l’asprezza dell’Espressionismo e la varietà culturale mitteleuropea. La fecondità del mito, la nostalgia della bellezza, la luce e i colori mediterranei, il manifestarsi di un energico vitalismo e la solare felicità della natura sono tra i temi al cuore del messaggio figurale di Košvanec.
A rendere ancor più preziose le opere è la presenza di donne-dee, o meglio ninfe moderne e naturali, bagnanti che incarnano la gioia di vivere, portatrici delle suggestioni della Belle Époque e dell’Art Nouveau in cui perfino la cornice diventa parte integrante del dipinto stesso. Le composizioni, pensate come un fregio o un ciclo, rinnovano l’insegnamento accademico e la pittura en plein air di Monet, Renoir o Cézanne, dando avvio alle sperimentazioni sulla luce, sul colore, sulla materia che si dissolve nello spazio e nel tempo. Pennellate intense imprimono sulla tela plurime sfaccetature cromatiche e le rievocazioni impressioniste sono il punto di partenza per una pregnanza più profonda, una sensibilità sanguigna, memore e portatrice di dolori e passioni non dimenticate.
L’esposizione fiorentina, a cura di Roberto Consolandi, nasce a seguito dell’apertura di una Galleria Permanente dedicata a Košvanec nel Palazzo Martinengo di Villagana a sud di Brescia (Villachiara-Brescia). Palazzo Medici Riccardi mette in scena “una prima mondiale”: Firenze, facendo da madrina, diventa punto di partenza per un circuito internazionale e trampolino di lancio per l’opera dell’artista ceco. Un’occasione indispensabile per nuovi studi della pittura figurale che lega il Post-Impressionismo al Simbolismo mitteleuropeo.