di Carla Cavicchini Battaglie e jazz. Cominciamo dalla musica e poi arriviamo agli scontri. Dunque, questo mese ancora invitante da vivere “ sotto le stelle” ben si presta al “Settembre in piazza della Passera”, con tanta buona musica ed animazione varia, sino al 9 ‘settembrino’. L’occasione, nata per creare un divertimento generale ben ritmato, si propone di sostenere l’ospedale di Angal in Uganda – poiché “In Piazza Associazione Culturale Firenze” e “ Trattoria 4 Leoni”, da sempre si muovono per cause umanitarie e benefiche e, grazie anche al patrocinio del Comune fiorentino, senz’altro i cittadini - e non solo – non faranno mancare la loro solidarietà.
Specifichiamo che l’inizio d’ogni spettacolo - ad ingresso libero – avverrà alle 21,30 ; nel passato ha ospitato persone di grande rilievo nel campo dello spettacolo quali Stefano Bollani, Peppe Servillo, Giancarlo Cauteruccio, Barbara Casini, Rosanna Casale, Ginevra di Marco e tanti altri ancora. Un paese in un angolo cittadino. Già è questa l’atmosfera che si respira in questo luogo d’Oltrarno, ove l’accogliente piazzetta incrocia via Toscanella con via Dello Sprone. Un luogo dove ancora oggi sopravvivono le botteghe degli artigiani fiorentini, quale quella di ‘Nano’, il grande maestro Silvano Campeggi, famoso a livello internazionale grazie alle sue locandine e manifesti cinematografici, capace di far rivivere le emozioni di “Luci della ribalta”, “Via col Vento”, “Ben Hur”, ed altri ancora.
Curioso ricordare che il mitico Campeggi sempre elegante e fiero, ebbe modo nel passato di lavorare per la splendida Marylin Monroe e Marlon Brando. Ultimamente sempre in piazzetta, allestì un buona mostra coloratissima riscuotendo un notevole successo. Insomma, questo posto oggigiorno ‘gode’ di una forte identità - meno gli altri luoghi del centro storico - grazie senza dubbio all’opera di chi ci lavora, poiché tutti assieme, ristoratori e volenterosi, con un forte impegno ed energia, riuscirono tempo addietro a ‘smantellare’ il degrado creato da tossici ed alcolizzati, riqualificando pienamente la zona con il rifacimento dell’arredo urbano ‘fatto’ di belle piante e addirittura! panchine.
Punto oggigiorno altamente godereccio grazie alla “Trattoria 4 Leoni”, a “Il Magazzino – Osteria Tripperia”, a “5 e Cinque – mangiare naturale”, alla “Gelateria artigianale della Passera”, ed altri esercizi ancora. Gestori questi che hanno contribuito alla realizzazione di tal evento, assieme al “Caffè degli Artigiani”. “Marchesi dè Frescobaldi”, “Torrigiani giardino” e azienda “Braccialini.” Ne ha fatta di strada questa piazza della Passera: nel periodo della guerra c’era un capannone artigianale; Marasco la cantava, oggi dopo due anni d’interruzione,…diciamo di meno baldoria , si contraddistingue per vari concerti ed iniziative accogliendo masse di pubblico. Inizialmente abbiamo parlato di attacchi, lotte…Ebbene, senza esserci stato un ‘quarantotto’, nel Consiglio Comunale anni fa si ebbero resistenze proprio su questa toponomastica d’Oltrarno: Eugenio Giani goliardicamente racconta che, al momento della votazione per cambiare o meno la parola ‘passera’ – dicono che evochi varie sfumature…- ‘vinsero i ‘si’, ben nove, schiacciando i pochissimi contrari, astenuti compresi. Alle ore 21.30 di domani, sempre con ingresso libero, Alessandro Fabbri in StrayHorns.
Il progetto StrayHorns, il cui titolo è anche un gioco di parole, e di cui è recentemente il CD dal titolo Alessandro Fabbri – StrayHorns, edito e distribuito dalla casa discografica Caligola Records, è un tributo affettuoso ma non deferente. Infatti i brani scelti sono tutti sottoposti a elaborazioni e manipolazioni di varia natura: da quelle armoniche e di carattere, come ad esempio in Take The A Train, o di alcune sezioni aggiunte in The Star Crossed lover a quelle ritmiche come in Isfahan o DayDream, fino a quelle di carattere ipnotico come nell'esposizione del tema di A Flower is a Lovesome thing.
Altra peculiarità è la scelta di alcuni brani del repertorio di Strayhorn, in particolare The Hues e Pomegranate recentemente scoperti e raramente eseguiti. Un lavoro quindi delicato e certosino che, per ogni brano, ha richiesto l'abilità di smontare e rimontare la composizione, sulla base di una prospettiva originale, con gli strumenti propri del musicista/compositore/arrangiatore e cioè dotati di un alto artigianato specialistico. Così il tema di The Hues è riproposto in fogge e armonizzazioni sempre differenti, Il groove che James Cobb aveva scandito sul jazz-waltz davisiano Teo sorregge parte del tema di Isfahan, la gentile e rassicurante tonalità di Reb maggiore di The Star Crossed Lovers si trasformerà nel più pungente Reb lidio e Day Dream, condotta su un ritmo rock, diventa una sapiente riflessione sulle triadi su basso.
Forse l'elaborazione più radicale è eseguita su Take The A Train, rallentata e riarmonizzata di conseguenza, ridotta poi alla forma classica ABA, essa è attraversata da un pigro e conturbante riff edificato sul raro modo maggiore armonico, frammento melodico che solo alla fine si svela essere lʼincipit dello special originale scritto da Strayhorn. A tutto il lavoro di arrangiamento ed elaborazione, in primo luogo ad opera di Alessandro Fabbri che ha curato la quasi totalità dei brani ma anche di Maurizio Giammarco, si aggiunge il contributo di non poca importanza degli esecutori impeccabili e dei solisti tra i quali lo stesso Giammarco, Ares Tavolazzi e Roberto Rossi che punteggiano molti dei brani con spunti solistici sempre di altissimo livello artistico.